Alexander Sell è sicuro che la Commissione voglia far vincere il partito pro-UE alle elezioni moldave. Intervista sul tema all’eurodeputato tedesco entrato nel 2024 a Strasburgo

Alexander Sell è sicuro che la Commissione voglia far vincere il partito pro-UE alle elezioni moldave. Intervista sul tema all’eurodeputato tedesco entrato nel 2024 a Strasburgo

25 Settembre 2025 0

Fra pochi giorni i moldavi andranno alle urne per scegliere i loro prossimi parlamentari. A riguardo di queste elezioni abbiamo chiesto il parere dell’europarlamentare tedesco Alexander Sell, membro di Alternative für Deutschland. Due precedenti hanno avvelenato l’atmosfera: il referendum e le presidenziali moldave, nelle quali la fazione pro-UE ha vinto per un soffio, e la cancellazione del primo turno delle presidenziali romene. Ogni qual volta Bruxelles vede scendere le preferenze verso i candidati ad essa graditi, urla scandalo e vergogna per la presunta influenza russa. Imbarazzato silenzio, anzi giustificazioni gridate e sbandierate, quando invece è la Commissione a dirigere l’esito del voto di un Paese che non è nemmeno membro della UE.

– Onorevole Sell, qual è l’atmosfera in questo momento a Bruxelles?

– La Commissione si approccia alle elezioni moldave su un piano altamente ideologico. La sua narrativa consiste infatti in questo: se vince il partito pro-UE, allora sarà il trionfo della democrazia e dello stato di diritto. Se invece vince l’opposizione, si parlerà immediatamente di un risultato indotto dalla “disinformazione russa” o dalle “interferenze ibride”. In realtà Bruxelles non è mica un soggetto neutrale, perché sta cercando di modellare il voto dei moldavi concedendo un grosso volume di aiuti finanziari. E sono soldi che arrivano dalle tasche dei contribuenti europei. Il mantra di Bruxelles è “allargamento” e la Moldavia viene vista come elemento di un progetto più ampio, insieme ai Balcani. Questa spinta all’espansione non riguarda la genuina democrazia, ma piuttosto un tentativo di proiettare influenza geopolitica, peraltro a un costo molto alto per i cittadini europei e con in cambio pochissimi benefici concreti.

– E in caso di esito negativo, quali sono le chance che la UE intervenga per far cancellare le elezioni?

– Abbiamo già visto come opera Bruxelles: denuncia continuamente le interferenze russe, ma al tempo stesso usa la propria influenza per guidare il risultato verso un esito a proprio favore. Se l’opposizione riuscisse a prevalere, non escludo tentativi di delegittimare tale risultato, mettendo in dubbio la correttezza della tornata elettorale, denunciando manipolazioni, chiedendo infine che le elezioni vengano rifatte. La Commissione sta sempre di più trattando l’istanza dell’allargamento come un successo ideologico in sé, cioè non concentrandosi sui reali bisogni dei suoi cittadini, i quali stanno affrontando delle serie sfide economiche e di mancanza di sicurezza legata all’immigrazione illegale incontrollata. Entro tale cornice, il rischio di pressioni per far ripetere le elezioni non è certo immaginario, anche se sul piano formale lo presenterebbero come un gesto teso a proteggere la democrazia e lo stato di diritto.

– Bruxelles sta prendendo iniziative per aiutare il partito filo-europeo?

– Sì. Bruxelles vede la sconfitta delle forze filo-europee come lo scenario peggiore. Afferma di essere il guardiano della democrazia e dei cosiddetti valori comuni, ma nella pratica utilizza i fondi europei e l’influenza politica per spianare la strada all’ingresso della Moldavia, e blandisce quest’ultima con promesse di benessere sotto la protezione dell’ombrello UE. Ma è un atto di difesa del proprio interesse piuttosto che un atto di solidarietà: la Commissione che è diventata sempre più autoreferenziale non può tollerare di essere respinta, quindi investe mezzi e risorse finanziarie nell’influenza il percorso della Moldavia. A dirla tutta, Ursula von der Leyen si comporta non come una madre affettuosa che protegge i suoi figli, ma come una fredda matrigna che impone la sua volontà spendendo i soldi degli altri.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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