Caso Epstein: re Carlo leva ad Andrea ogni titolo reale
Giovedì scorso un annuncio di re Carlo III ha scosso l’opinione pubblica britannica: la sua decisione di privare il principe Andrea dello status reale e di trasformarlo a tutti gli effetti in un cittadino comune.
Ora è un comune cittadino
L’ex principe Andrea, l’ottavo in linea di successione al trono, era già stato allontanato dalle attività ufficiali dei reali. Ora si riferiranno a lui solo come Andrew Mountbatten Windsor, senza alcun genere di titoli. Perde inoltre il diritto di risiedere nella grande tenuta di Windsor, che si trova poco fuori Londra e nella quale vive anche l’ex moglie Sarah e le due figlie, le cui prerogative reali rimarranno comunque intatte.
Le accuse di abusi e i milioni pagati
Il motivo della scelta di Buckingham Palace è certamente legato allo scandalo della rete di traffico e abusi di minorenni gestita dal faccendiere statunitense Jeffrey Epstein, morto in carcere a New York nel 2019, e dalla britannica Ghislaine Maxwell, che sta scontando una pena di vent’anni negli USA. Andrea ha sempre negato il coinvolgimento in tali reati, ma il libro di memorie scritto dalla sua accusatrice – e pubblicato parzialmente dal Guardian – lo ha rimesso sotto i riflettori.
L’ex principe è stato indicato come violentatore dall’americana Virginia Giuffre, suicidatasi lo scorso aprile all’età di 41 anni. Lo aveva denunciato per essersi approfittato di lei diverse volte quando era minorenne e sfruttata da Epstein. In un caso Andrea è riuscito a fermare il processo grazie a una transazione extragiudiziale per la quale ha pagato molti milioni di dollari.
A processo negli USA?
Nel comunicato con cui Carlo lo priva dei titoli viene espressa solidarietà nei confronti delle vittime degli abusi. La famiglia della Giuffre ha elogiato il re per la decisione, ma ha chiesto che ora le indagini su Andrea procedano. Alcuni membri del Congresso hanno ipotizzato che in base alle accuse di fatti commessi su territorio americano venga processato negli USA. Il ministro del Commercio di Londra Chris Bryant è favorevole a che l’ex principe, ora semplice cittadino britannico, si rechi negli Stati Uniti qualora le autorità locali gli chiedano di rispondere.

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