In Esclusiva – Tunisia: nuovi dettagli sull’arresto e rilascio di Seiffeddine Makhlouf

In Esclusiva – Tunisia: nuovi dettagli sull’arresto e rilascio di Seiffeddine Makhlouf

20 Settembre 2021 0

Il deputato islamista radicale tunisino, Seiffeddine Makhlouf, capo della coalizione Al-Karama, è stato arrestato dalla polizia in borghese venerdì 17 settembre 2021 davanti al tribunale militare di Tunisi. In un video girato poco prima di arrivare lì, Makhlouf afferma che si stava dirigendo verso il tribunale per consegnarsi alle autorità, come abbiamo già riportato in un nostro precedente articolo. Ma le cose potrebbero non essere andate davvero così. Una fonte di sicurezza ha voluto spiegare a Strumenti Politici i dettagli dell’arresto, equiparato dagli islamisti ad un rapimento o sequestro di persona. La nostra fonte ha confermato innanzitutto che Makhlouf è soggetto ad un mandato di cattura emesso dal tribunale militare nell’ambito delle vicende dell’aeroporto dello scorso marzo e la corte di Primo Grado ha anche emesso unmandato di perquisizione nei suoi confronti.

Secondo la nostra fonte che ha preferito rimanere anonima, Makhlouf si stava nascondendo in diverse case, fino a quando venerdì gli agenti di sicurezza lo hanno localizzato e la casa in cui si trovava è stata circondata dalla polizia alle 8 di sera. “In quel momento gli agenti hanno contattato il Pubblico Ministero, informandolo della situazione. La polizia ha chiesto al giudice istruttore il permesso di perquisire la casa in questione. Il giudice istruttore ha preso tempo e non ha fatto nulla fino al mattino. La polizia ha ribadito la richiesta di dare loro un mandato di perquisizione ma il gip ha guadagnato solo tempo e ha rallentato la procedura”, sostiene.

L’ufficiale ha indicato a Strumenti Politici che “il latitante intendeva cambiare nascondiglio e recarsi in un’altra casa situata a Berges du Lac (un quartiere di lusso appena fuori dal centro di Tunisi ndr). Seif Eddine Makhlouf è salito su un’auto con le tendine oscuranti, si è sdraiato sul sedile posteriore mentre l’auto è partita a tutta velocità. La polizia aveva dei dubbi, così ha seguito l’auto. Una volta presa la strada che conduce a Berges DuLac, Makhlouf e i suoi accompagnatori, si sono accorti di essere seguiti ed hanno cambiato direzione, imboccando la Statale X verso Bab Saadoun, ma la polizia è riuscita a bloccarli. Solo in questo momento il deputato islamista radicale, già noto come l’avvocato dei terroristi, Seiffeddine Makhlouf, decide di girare un video sui social network dove sosteneva di essere diretto al tribunale militare per arrendersi. Tra la diretta e il suo arrivo in Tribunale sono trascorsi meno di sette minuti. Il giudice presso il tribunale militare non è stato informato della sua convocazione.Si tratta di un film che Makhlouf ha fabbricato, gli agenti hanno solo fermato il latitante in quanto oggetto di un mandato e si trovava sulla pubblica via”.

Dopo l’arresto, il leader estremista è stato portato in El-Gorjani come voluto dal giudice di Kasserine e un mandato avrebbe dovuto essere emesso nei suoi confronti. Di norma – conclude l’ufficiale – il mandato di cattura deve essere sottoposto al giudice presso il Tribunale militare affinché il giudice istruttore adotti i provvedimenti prima di un eventuale trasferimento a Kasserine, salvo che il gip non abbia commesso un vizio di procedura. Quando è stato rilasciato venerdì dal tribunale militare e gli è stato detto che avrebbe avuto un’udienza prima della fine del meseavrebbe dovuto essere riportato in prigione e trasferito a Kasserine”. Il Tribunale militare di Tunisi ha ritenuto che Makhlouf possa restare in libertà vigilata, considerato che non può lasciare il Paese. La sua udienza è stata fissata per il prossimo 27 settembre 2021. Il deputato dovrà rispondere a diverse accuse, compreso sostegno al terrorismo, offese a pubblico ufficiale per aver generato il panico all’aeroporto di Tunisi Cartagine lo scorso marzo, ripetuti attacchi contro un’altra parlamentare fedele del vecchio regime, Abir Moussi, nonché evasione fiscale per oltre 260.000 mila dinari secondo il conguaglio di cui ha beneficiato. La notizia del suo rilascio ha già destato parecchio malumore nell’opinione pubblica tunisina che da due mesi attende di conoscere la tabella di marcia del presidente Kais Saied.

Vanessa Tomassini
Vanessa Tomassini

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