“Fascismo Infinito”, la recensione del provocatorio saggio di Francesco Borgonovo

“Fascismo Infinito”, la recensione del provocatorio saggio di Francesco Borgonovo

11 Luglio 2023 0

 “Il fascismo non esiste. Eppure sembra non finire mai”: in queste poche parole, contenute nella frase di apertura dell’ultimo lavoro di Francesco Borgonovo, “Fascismo Infinito” edito da Lindau sono concentrate sia le premesse che il ragionamento che verrà sviluppato nel libro.

Sagace, sottile, pungente, Borgonovo descrive manie e pulsioni di una certa sinistra salottiera e dei novelli partigiani (che in montagna vanno solo a sciare in comode e riscaldate baite) alle prese con la pluridecennale fissazione per la figura di Benito Mussolini.

La sinistra, afferma il vicedirettore de La Voce, è rapita da un’insopprimibile attrazione erotica verso il fascismo. Dichiara a ripetizione di temere il fascismo, ma ne è brutalmente attirata, si eccita bestialmente quando ritiene di averne rinvenuto una traccia.

La grande domanda del saggio di Borgonovo

E qui, la prima stoccata: con una logica lapalissiana, l’autore si pone la domanda se davvero gli italiani abbiano scarsa memoria e non vedano il pericolo nero, come invece paventato dalla sinistra. Ebbene, se così è, allora “l’intero apparato educativo progressista – sostiene l’autore – deve ammettere un clamoroso fallimento. Com’è possibile che, nonostante un’imponente azione di polizia del pensiero durata decenni, la nostalgia sia ancora forte?”.

Quello che i fascistologi-in-assenza-di-fascismo fingono di non capire è che il fascismo di cui si teme il ritorno non è quello del Ventennio; quello attuale è un fascismo del tutto diverso, etereo, magmatico, sfuggente, accattivante. O forse lo capiscono fin troppo bene, ma vaticinando per ogni dove la libertà, abdicano alla loro diventando funzionali ed organici al sistema dominante.

E nel farlo assumono essi stessi i caratteri che tanto si affannano a scovare negli avversari, come dei moderni Torquemada.

La democrazia bellissima quando conviene

La democrazia? Bellissima, ma fintanto che le elezioni non le vincono gli altri; a quel punto si urla allo scandalo, al popolo ignorante, si invoca addirittura l’intervento della polizia, si incita alla mobilitazione contro chi ha vinto le elezioni attraverso un normale processo democratico.

Ed ancora, massimo rispetto per le donne? Si, a patto di non chiamarti Giorgia Meloni: in questo caso ti meriti i peggiori insulti sessisti e maschilisti per i quali arriva poi una timida presa di distanza, ma non una condanna decisa, perché si sa, contro i fascisti tutto è concesso, financo il disprezzo per il nemico politico.

La denuncia della grande crisi d’identità della sinistra

Il fascismo, prosegue Borgonovo, come estremo rifugio di una sinistra polverizzata, in crisi di identità, in emorragia di consensi, che si presenta completamente prona al vero pericolo dei giorni nostri, rappresentato dall’ideologia liberal, del globalismo e del neoliberismo, che invece di renderci remissivi, è il ragionamento di Borgonovo, ci rende dipendenti.

Con una pletora di scherani al soldo, chiunque non sia allineato al pensiero dominante è automaticamente un fascista, un corpo estraneo che va espulso dal sistema. È questo il vero pericolo, anche e soprattutto per la democrazia. “Il fascismo non esiste – conclude Borgonovo – presto però potrebbe non esistere più nemmeno il pensiero critico”.

Infografica - La scheda del libro "Fascismo Infinito" (recensione)
Infografica – La scheda del libro “Fascismo Infinito” (recensione)
Dario Roverato
DarioRoverato

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