Con Papa Francesco, per la pace subito! A Radio Vaticana, oggi alle 16, l’incontro promosso da Mcl e Movimento dei Focolari

Con Papa Francesco, per la pace subito! A Radio Vaticana, oggi alle 16, l’incontro promosso da Mcl e Movimento dei Focolari

26 Maggio 2023 0

Primo “lapiriano” appuntamento unitario per il vasto fronte per la pace. La richiesta di un impegno italiano ed europeo per un cessate il fuoco immediato.

Da Radio Vaticana parte corale l’appello “Pace subito!”. I rappresentanti di un poliedrico arcipelago di realtà della società civile, oggi alle 16 presso la Sala Marconi di Piazza Pia a Roma, chiederanno “L’impegno per un cessate il fuoco immediato”, come recita il sottotitolo dell’iniziativa, promossa da Movimento Cristiano Lavoratori e dal gruppo di lavoro Economia Disarmata del Movimento dei Focolari Italia.  In forte e diretta connessione con l’impegno di Papa Francesco, che non ha mai smesso di alzare propria autorevole voce per invocare di “Fermate questo massacro. È un massacro insensato, cessi questa guerra ripugnante” e nei giorni scorsi ha affidato al cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, una “missione di pace” in Ucraina e in Russia.

Una missione, questa, svolta in coordinamento con il cardinale Pietro Parolin e la Segreteria di Stato, a conferma dell’impegno corale del Santo Padre e della Chiesa sulla grande sfida della costruzione di condizioni – o di un clima, almeno – per una “pace possibile”. Come è stato illustrato, “la natura di questo tentativo non è di natura tecnica, né politica, né tantomeno militare. Non ci sono piani o progetti sulle contese territoriali. La sua sarà più che altro una azione per tentare di “creare l’ambiente” e sciogliere il gelo della diffidenza reciproca che crea barriere insormontabili tra le parti. Un po’ sull’esempio storico di quello che fece durante la guerra fredda Giorgio La Pira”.

Il rischio del “suicidio planetario”

Proprio al “sindaco santo”, con ciò evocando la drammatica portata della circostanza che non accetta riduzione ideologiche, si riferiscono anche i promotori dell’incontro odierno citandone una celebre espressione: “I teoremi sono due, in un versante c’è la distruzione della Terra e dell’intera famiglia dei popoli, il suicidio planetario. Nell’altro versante c’è la millenaria fioritura della Terra e dell’intera umanità che la abita. I popoli di tutta la Terra e le loro guide politiche e culturali sono oggi chiamati a fare questa suprema e irrecusabile scelta. Tertium non datur”. L’urgenza percepita e accolta è quella di lavorare per invertire una tendenza della politica, ma non solo. Infatti, “L’opinione pubblica europea appare come indotta alla rassegnazione alla guerra e all’inevitabile ricorso alla logica delle armi”. Nella nota nella quale si annuncia l’incontro, ci si ammette “consapevoli che con l’aggressione russa del 24 febbraio 2022, la guerra che devasta l’Ucraina dilania anche la coscienza di ognuno e ci pone di fronte allo scenario realistico dell’apocalisse nucleare”. 

Proprio alla luce di questa consapevolezza, il davvero ampio arco di soggettività della società civile organizzata ritiene che sia “urgente agire per un cessate il fuoco immediato, senza condizioni. Solo in tal modo si potranno risparmiare altre vittime e aprire una trattativa in grado di affrontare le cause profonde di questo conflitto devastante nel cuore dell’Europa. Il disastro in Ucraina ferisce profondamente le radici dell’identità culturale e spirituale nostro Continente. Scava un solco profondo ed inaccettabile tra due nazioni cristiane come quella russa e quella ucraina. È una guerra che appare sempre più senza via di uscita e in tal modo, mina alle fondamenta l’Europa intera, colpisce il lavoro, determina disoccupazione, produce inflazione e incremento della povertà, a vantaggio di élite privilegiate”.

Una mobilitazione di popolo per un’Unione Europea “autonoma e per la pace”

Gli organizzatori specificano che “È fuor di dubbio che una iniziativa, forte ed unitaria, dell’Unione Europea per “la pace subito” potrebbe ottenere dei risultati che al momento appaiono assolutamente insperati.

Ma questa Unione Europea non si avvierà mai su questa strada se non persuasa da una fortissima pressione dell’opinione pubblica europea. La mobilitazione per la pace deve rivolgersi, quindi, non solo verso i governi nazionali, ma anche direttamente nei confronti dell’Unione Europea affinché assuma un ruolo attivo ed autonomo, capace di riattivare un intervento fattivo dell’Onu”. Non dimenticando che “oltre alla guerra in Ucraina, sono troppi e numerosi i focolai di guerra sul nostro pianeta che l’informazione prevalente tende a nascondere.  Porre fine allo sfruttamento dei territori e dei popoli, contrastando la “globalizzazione dell’indifferenza” è la grande questione del nostro tempo”.

I relatori e la tavola rotonda

 Dopo la relazione introduttiva di Maurizio Simoncelli, Storico ed esperto di geopolitica, cofondatore di Iriad – Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo, su “Una guerra nel cuore dell’Europa. Scenari e prospettiva”, è prevista una tavola rotonda moderata da Giancarlo Moretti (membro esecutivo Forum Terzo Settore) e Carlo Cefaloni (redattore di Città Nuova). Interverranno: Antonio Di Matteo (Presidente nazionale MCL), Cristiana Formosa e Gabriele Bardo (Movimento dei Focolari), Sergio Bassoli (Rete italiana pace e disarmo), Vanessa Pallucchi (portavoce del Forum Terzo Settore), Valeria Martano (Comunità Sant’Egidio), Walter Massa (Presidente Nazionale ARCI), Gianni Alemanno (portavoce del Comitato Fermare la Guerra), Riccardo Pedrizzi (Vicepresidente nazionale Ucid – Unione cristiana imprenditori e dirigenti) ed Erica Mastrociani (Presidenza nazionale ACLI).

Le domande e un plurale impegno

 Esiste un’alternativa reale ad un destino che sembra già segnato? Oltre agli appelli, cosa comporta la scelta di pace in termini di politica estera, economica e industriale? È possibile ancora per l’Italia, o perlomeno per gli Stati fondatori dell’Europa, un ruolo attivo distinto da quello della Nato, capace di riattivare un intervento fattivo dell’Onu? Quali sono le basi di un’architettura di difesa europea?

Diverse idealità politiche che si pongono precise comuni domande e, nel solco del profetico sguardo di Papa Francesco, cercano un impegno plurale per la pace. Subito!

Marco Margrita
Marco Margrita

Iscriviti alla newsletter di StrumentiPolitici