Giornata Mondiale Minori Scomparsi, 17.130 le denunce di scomparsa
Come ogni anno, il 25 maggio, le Nazioni Unite celebrano la Giornata mondiale dei Minori Scomparsi. Lo stesso giorno il Kiwanis Distretto Italia San Marino organizza l’I DAY, la giornata dei minori irreperibili. Nonostante gli sforzi delle Autorità preposte, la situazione è sempre più grave: ogni anno, i dati ufficiali riportano numeri preoccupanti. Ma di questo problema (e molti altri) si parla poco.
È inconcepibile che, ancora oggi, i media nazionali si ostinino a non dedicare a questo fenomeno l’attenzione che merita. Per questo motivo, in occasione della Giornata mondiale dei Minori Scomparsi, oltre ad altre iniziative organizzate dal KDISM, un gruppo di Associazioni (in calce l’elenco completo) ha deciso di realizzare un’azione congiunta di sensibilizzazione e comunicazione per far conoscere a tutti la gravità del problema. Uno sforzo per far conoscere a quante più persone possibile i “numeri” reali. O almeno quelli “ufficiali”.
Nel 2022, sono state 17.130 le denunce di scomparsa di minorenni. I minorenni italiani ancora da ritrovare sono 1.062 (mediamente quasi tre al giorno). A loro, però, si devono aggiungere i 9.126 minorenni stranieri residenti in Italia e dichiarati scomparsi. Complessivamente 10.188 i minorenni per i quali, nel 2022, è stata presentata una denuncia di scomparsa e che sono ancora da ritrovare. Quasi 28 al giorno! Un fenomeno che mostra un trend crescente impressionante: le denunce di scomparsa di minorenni stranieri sono aumentate del 47,86%, quelle di minorenni italiani del 24,18%, in un solo anno. (dati XXVIII Relazione Commissario Straordinario del Governo Persone Scomparse).
A livello europeo, la situazione è ancora più grave: mancano del tutto dati ufficiali nonostante se ne sia parlato spesso (l’ultima volta solo pochi giorni fa nel corso di un incontro riguardante i diritti dei minori in Europa al quale abbiamo partecipato). Critico anche il settore dei minorenni in comunità: gli ultimi dati nazionali (pubblicati lo scorso anno a settembre nella Raccolta dati sperimentale elaborata dall’AGIA con le Procure della Repubblica presso i tribunali per i minorenni), sono aggiornati a dicembre 2020. Dati “vecchi” di quasi tre anni e non più rappresentativi della situazione attuale.
Questo nonostante la L.184/1983 preveda l’obbligo per le strutture residenziali di trasmettere semestralmente al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni l’elenco di tutti i bambini e i ragazzi collocati presso le stesse, con l’indicazione specifica per ciascuno della località di residenza dei genitori, dei rapporti con la famiglia e delle condizioni psicofisiche e altro. La realtà è diversa. Manca un quadro sinottico a livello nazionale aggiornato e, soprattutto, completo.
Lo stesso Rapporto presentato dall’AGIA sottolinea “che alcune procure minorili hanno comunicato i dati in misura parziale e che altre non hanno comunicato alcun dato”! I dati mancanti, a volte, lasciano basiti: circa la permanenza in comunità, in almeno un terzo dei casi, non si sa nemmeno se la durata è stata più o meno di 24 mesi. Eppure si tratta di un dato importante: immaginate le conseguenze che può avere su un minore una permanenza tanto prolungata lontano dalla propria famiglia. E ancora. Quasi mai si parla di traffico di minori (a volte si fa confusione con il fenomeno della tratta che, però, è un fenomeno completamente diverso). O dei minorenni privi di identità legalmente riconosciuta.
Raccogliere le voci dei protagonisti dalle varie parti del mondo e documentare i numeri reali inerenti ai grandi dossier e questioni d’attualità è il modo migliore e più serio per fare informazione. L’obiettivo finale è fornire gli strumenti ad ogni lettore e lettrice per farsi una propria opinione sui fatti che accadono a livello mondiale.