Clima Cop26, c’è accordo a Glasgow ma al ribasso
Il presidente della Cop26, Alok Sharma, si è scusato quasi in lacrime perché il negoziato a Glasgow si é concluso con il passaggio annacquato nella bozza sui combustibili fossili e il carbone. “Mi scuso per il modo in cui questo processo si é svolto“, ha detto Sharma dicendosi “profondamente dispiaciuto. E’ anche importante peró proteggere questo pacchetto“, ha aggiunto, la voce spezzata. Trattativa fino all’ultimo minuto alla conferenza sul clima di Glasgow alle prese con il rifiuto dell’India di abbandonare rapidamente il carbone per la produzione energetica. La maggior parte dei paesi da’ l’ok alla versione finale del documento, anche se molti storcono il naso per il mancato impegno dei paesi ricchi ad aiutare quelli poveri nella crisi climatica. Ma l’India si mette di traverso, e anche la Cina dice che ci sono “aggiustamenti” da fare. In mattinata era uscita la terza bozza del documento finale. Mantiene l’obiettivo prioritario di tenere il riscaldamento globale sotto 1,5 gradi dai livelli pre-industriali: un grosso passo avanti rispetto all’Accordo di Parigi, che puntava di piu’ sul restare sotto 2 gradi. I tagli alle emissioni rimangono il 45% al 2030 rispetto al 2010, e zero emissioni nette intorno alla meta’ del secolo. La bozza prevede anche una revisione entro la fine del 2022 degli impegni di decarbonizzazione dei singoli stati. E poi invita i paesi ad accelerare sulle fonti rinnovabili, a chiudere al più presto le centrali a carbone e ad eliminare i sussidi alle fonti fossili.
“Adesso che la Cop26 sta arrivando alla fine, state attenti allo tsunami di greenwashing e volteggi dei media per definire il risultato ‘buono’, un ‘progresso’, ‘pieno di fiducia’ o ‘un passo nella giusta direzione’“. Era stato profetica la denuncia lanciata sui social dall’attivista ambientalista svedese Greta Thunberg. Proprio Greta questa mattina aveva ritwittato un video in cui l’editorialista del Guardian George Monbiot affermava “Questo patetico, moscio straccio di documento” commentando la bozza di documento finale della Cop26 diffusa stamani che peraltro è ancora peggiorata nella versione finale.

Nato a Torino il 9 ottobre 1977. Giornalista dal 1998. E’ direttore responsabile della rivista online di geopolitica Strumentipolitici.it. Lavora presso il Consiglio regionale del Piemonte. Ha iniziato la sua attività professionale come collaboratore presso il settimanale locale il Canavese. E’ stato direttore responsabile della rivista “Casa e Dintorni”, responsabile degli Uffici Stampa della Federazione Medici Pediatri del Piemonte, dell’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte. Ha lavorato come corrispondente e opinionista per La Voce della Russia, Sputnik Italia e Inforos.