Un’Europa in pace e che respiri con i suoi due polmoni. Lo “spirito” di Assisi del Movimento Cristiano Lavoratori

Un’Europa in pace e che respiri con i suoi due polmoni. Lo “spirito” di Assisi del Movimento Cristiano Lavoratori

30 Settembre 2022 0

Pace come urgenza centrale, Europa quale “comunità di destino” chiamata a “respirare con entrambi i suoi due polmoni” e popolarismo assunto/interpretato nel suo essere non archiviabile originale cultura politica dinamizzante (e generativamente legata al patrimonio rappresentato dalla Dottrina Sociale della Chiesa cattolica). Avviando il proprio cammino verso la celebrazione dal cinquantesimo dalla sua costituzione, che cadrà il prossimo 8 dicembre, il Movimento Cristiano Lavoratori ha vissuto, nell’ultimo mese, significativi momenti che hanno riaffermato le sue tre peculiari fedeltà: all’insegnamento della Chiesa, ai lavoratori e alla democrazia. 

Due percorsi formativi e spirituali ad Assisi, dall’1 al 3 e dal 15 al 17 settembre, il primo per i dirigenti ai vari livelli dell’organizzazione e l’altro specificatamente rivolti ai giovani, ancor prima (il 31 agosto) l’incontro del presidente nazionale Tonino Di Matteo con il leader del Ppe Manfred Weber – accompagnato dal vicepresidente dell’europarlamento Antonio Tajani – presso la sede romana del Movimento. Un ribadire, da parte del Mcl, l’attenzione a tutte le dimensioni della presenza dei cattolici nella società, con “sana laicità” ma senza artificiose fratture. La conferma dell’appartenenza alla Chiesa che in Italia e il permanere nel solco della visione ideale che è all’origine del sogno dell’unità politica continentale.

Pellegrino nella terra del santo che immediatamente richiama la grande sfida della convivenza pacifica tra i popoli e la custodia del creato, in continuità con lo “spirito di Assisi” degli incontri tra i leader religiosi voluti da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, significativamente nell’approssimarsi delle giornate di “Economy of Francesco”, il Movimento Cristiano Lavoratori si è concentrato sulle virtuose connessione innescabili tra identità e dialogo. Entrambe le “tre giorni” hanno visto la partecipazione di illustri rappresentanti dell’episcopato italiano. In primis, per la celebrazione eucaristica conclusiva della prima, del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Matteo Zuppi.

Farsi “Artigiani della Pace”, senza cedere alle narrazioni dominanti, intendendolo wojtylianamente un “cantiere aperto a tutti”, è il compito che è stato assunto nella disposizione a condividerlo con i fratelli nella fede e tutte le persone di buona volontà, in particolare quelle impegnate nel grande mondo dei “corpi intermedi” e del Terzo Settore, assumendo le parole di Benedetto XVI nel secondo Incontro dei Capi e rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali e delle religioni del mondo in queste terre così peculiarmente segnate dalla vicenda del Poverello Santo, nel venticinquesimo del primo, “animati dal comune desiderio di essere “pellegrini della verità, pellegrini della pace””. Rivolgendosi “a chi ha responsabilità di governo nella comunità internazionale” con un appello pienamente in linea con il Magistero e la posizioni del Pontefice, anche denunciando l’acuirsi di quella che proprio il “papa venuto quasi dalla fine del mondo” ha insegnato a chiamare “terza guerra mondiale combattuta a pezzi”. Un appello ad “ascoltare la voce della Chiesa e il suo invito alla costruzione della pace e al disarmo”. Da europeisti che “pensano a una vera unità politica che guarda a un Continente che respira con i suoi due polmoni”, poi, l’invito pressante “alle istituzioni comunitarie e ai governi europei di farsi attori per un cessate il fuoco immediato in Ucraina e di riaprire l’attenzione rispetto a una nuova centralità del Mediterraneo come frontiera di pace”. Alle organizzazioni internazionali, infine, la richiesta “partendo dalla grande dimentica Africa, invece, di attivarsi subito per la costruzione di un grande programma planetario per la pace”.

Il Movimento Cristiano Lavoratori, si può obiettivamente sostenere, ha cercato e cerca di percorre, indicandole come traiettoria per un autentico servizio al “bene comune”, le “tre vie per la costruzione di una pace duratura” che papa Francesco ha tracciato nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace 2022: “Anzitutto, il dialogo tra le generazioni, quale base per la realizzazione di progetti condivisi. In secondo luogo, l’educazione, come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo. Infine, il lavoro per una piena realizzazione della dignità umana. Si tratta di tre elementi imprescindibili per «dare vita ad un patto sociale», senza il quale ogni progetto di pace si rivela inconsistente”.

Un autentico Movimento Popolare, anche nel senso più squisitamente politico, non può non essere un movimento per la pace.

Marco Margrita
Marco Margrita

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