Etiopia, salta l’accordo sul prestito con l’FMI

Etiopia, salta l’accordo sul prestito con l’FMI

24 Aprile 2024 0

Addis Abeba ha ricevuto la visita di una delegazione dell’FMI con la proposta di un accordo di prestiti e di riforme. Per il momento, però, l’Etiopia non ha accettato. Intanto cerca l’appoggio della Banca Mondiale e dei BRICS per continuare un percorso di investimenti e di sviluppo cominciato quasi vent’anni fa.

Accordo mancato con l’FMI

Il governo etiope sta cercando l’aiuto necessario a ristrutturare il suo debito estero, dopo il default del dicembre scorso. All’inizio di aprile gli inviati del Fondo Monetario Internazionale hanno effettuato una visita in loco, ma non hanno trovato l’intesa con Addis Abeba. Hanno solamente registrato un “progresso sostanziale” nell’elaborazione di un piano per assistere le autorità etiopi nel loro programma economico di risalita. Ma non essendo il governo particolarmente incline a impegnare il Paese nella svalutazione che pretende l’FMI, l’intesa è saltata. Un deprezzamento della valuta esporrebbe l’Etiopia a una pesantissima inflazione che farebbe schizzare in alto il prezzo dei beni di importazione. La banca centrale potrebbe fare poco per tamponare questa emergenza, perché probabilmente ha riserve di valuta estera per appena tre settimane.

Default e creditori

L’Etiopia è andata in default a fine 2023 poiché non è riuscita a pagare la cedola da 33 milioni di dollari del suo titolo di Stato internazionale. La Cina, il suo maggior creditore, le ha concesso di sospendere il ripianamento del debito. Lo stesso ha fatto il gruppo dei creditori del cosiddetto Club di Parigi. Quest’ultimo ha posto come condizione per la sospensione dei pagamenti un accordo preliminare di salvataggio con l’FMI. Per adesso non è stato ottenuto e il gruppo ha slittato a fine giugno il termine massimo per raggiungerlo. Se oggi i creditori dovessero nuovamente pretendere i pagamenti, Addis Abeba rischierebbe un secondo default. Un accordo con l’FMI potrebbe essere indispensabile per risollevarsi, ma gli etiopi sanno che sarebbe difficilissimo mantenere l’equilibrio coi lati negativi e la severità delle riforme economiche richieste.

Le trattative proseguono

Il capo della missione FMI in Etiopia Alvaro Piris Chavarri ha affermato che le trattative continueranno, sebbene vi siano ancora delle “differenze”. Rispetto all’esito finale si dichiara “cautamente ottimista”, ma non ha fornito dettagli sulle diversità di vedute col governo etiope. Non ha nemmeno confermato se è vero che il pacchetto di prestiti ventilato ammonti a 3,5 miliardi di dollari. L’Etiopia è in contatto pure con la Banca Mondiale per trattare la medesima cifra nell’ottica di ristrutturare il debito e rilanciare l’economia nazionale. Addis Abeba potrebbe trovare appoggio anche presso i BRICS, ai quali si è aggregata recentemente. In questi giorni, il ministro degli Esteri Mesganu Arga ha ribadito l’adesione alla visione del gruppo e l’impegno a promuovere un partenariato produttivo.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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