La Dichiarazione di Bruxelles dei giuristi russi internazionalisti e per i diritti umani sulla responsabilità della Federazione

La Dichiarazione di Bruxelles dei giuristi russi internazionalisti e per i diritti umani sulla responsabilità della Federazione

25 Giugno 2023 0

Un gruppo di avvocati, studiosi di diritto e attivisti per i diritti umani russi ha co-firmato la Dichiarazione di Bruxelles sulla responsabilità per la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e i crimini internazionali commessi in contesto bellico. La dichiarazione è stata presentata a margine del forum UE-Russia democratica al Parlamento europeo e aperta alla firma la scorsa settimana.

Tra le firme anche esperti russi nel diritto internazionale e dei diritti umani fuggiti da Mosca

Il testo della dichiarazione è stato pubblicato il 9 giugno scorso sul principale portale di media indipendenti russi “Meduza” (con sede a Riga, in Lettonia) in inglese, ucraino e russo. L’elenco dei firmatari comprende esperti di spicco nel campo del diritto internazionale e dei diritti umani, avvocati attivi, tra cui due studiosi ammessi alla lista dei consulenti della Corte penale internazionale (CPI), e difensori dei diritti umani provenienti dalla Russia. La maggior parte di loro è stata costretta a lasciare la Russia dopo il febbraio 2022 sotto la minaccia o a seguito di episodi di persecuzione a sfondo politico.

Come è noto, il “regime” di Putin ha recentemente criminalizzato qualsiasi cooperazione o sostegno a organismi internazionali di cui la Russia non è parte, come la Corte penale internazionale (o qualsiasi altro meccanismo di responsabilità che verrà istituito in futuro), nonché l’assistenza in Russia a tribunali stranieri.

Garantire di perseguire i crimini internazionali

La Dichiarazione di Bruxelles condanna inequivocabilmente la guerra di aggressione della Russia e i relativi crimini in Ucraina, prendendo atto della risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e dell’ordinanza vincolante della Corte internazionale di giustizia.

Esprime la ferma convinzione che garantire la responsabilità per i principali crimini internazionali dovrebbe essere parte di qualsiasi soluzione di pace sostenibile nel conflitto ed è l’unico modo per riaffermare e ripristinare i principi cardine del diritto internazionale gravemente violati dall’aggressione della Russia e dalle conseguenti atrocità in Ucraina. Impegnarsi per individuare le responsabilità è un dovere morale e legale nei confronti delle innumerevoli vittime della guerra di aggressione e di altri gravi crimini internazionali.

Tale scopo dovrebbe essere perseguito utilizzando tutti i meccanismi internazionali disponibili, compresa la Corte penale internazionale. I firmatari della Dichiarazione condannano e respingono con forza le minacce delle autorità russe contro il Procuratore e i giudici della Corte.

Il sostegno alla causa ucraina

La Dichiarazione sottolinea il ruolo centrale del crimine di aggressione che ha reso possibile la commissione su larga scala di altri crimini internazionali ed esprime un forte sostegno all’iniziativa dell’Ucraina e di altri Stati e organizzazioni internazionali di istituire un tribunale speciale per il crimine di aggressione in questo specifico contesto. La posizione di fondo è che il carattere internazionale del tribunale rimane un’opzione preferibile per poter correttamente giudicare di tale crimine, non solo nell’interesse dell’Ucraina, ma dell’intera comunità internazionale, non da ultimo della Russia e della Bielorussia.

La Dichiarazione sottolinea che “questa iniziativa è saldamente basata sul diritto internazionale e sulla stigmatizzazione dell’invasione russa dell’Ucraina come atto di aggressione da parte della stragrande maggioranza degli Stati membri delle Nazioni Unite. Tale tribunale sarà in grado di esercitare la giurisdizione a prescindere dalla posizione ufficiale degli imputati e dalle immunità di cui potrebbero godere in base al diritto internazionale e nazionale”.

Per i firmatari russi la guerra nasce dai reati non perseguiti in Patria

I giuristi russi che hanno sottoscritto la Dichiarazione di Bruxelles sottolineano che la guerra di aggressione contro l’Ucraina è stata alimentata dalla persistente impunità per i gravi crimini presumibilmente commessi dalla leadership e dai militari russi prima sul proprio territorio e poi all’estero. Chiedono di rompere il ciclo dell’impunità ed esprimono il loro incondizionato sostegno agli sforzi per ottenere la condanna dei responsabili e la riparazione dei danni causati alle vittime.

Mentre molti dei firmatari hanno già espresso pubblicamente la posizione riflessa nella Dichiarazione su base individuale, questa è la prima volta che viene redatta una dichiarazione congiunta e consolidata. Essi sperano vivamente che la loro voce unitaria venga ascoltata.

Gianluca Ruggiero
GianlucaRuggiero

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