Gli appelli di Putin e dei vertici del Cremlino ai cittadini russi e ai membri della Wagner
La convulsa giornata di oggi è iniziata con un discorso alla nazione del presidente russo Vladimir Putin. A seguito delle notizie che giungevano dal sud-ovest del Paese – e dalla città di Rostov in particolare – Putin ha deciso di parlare ai cittadini, ai soldati e anche ai combattenti del gruppo Wagner. Nelle parti più salienti del discorso, ha spiegato che oggi la Russia sta combattendo una battaglia per il suo futuro, per la sua sovranità e integrità, per la vita e la sicurezza del suo popolo.
Dunque, dice, “proteggeremo il nostro popolo e il nostro Stato da tutte le minacce, incluso il tradimento”. Per questa battaglia si richiede unità e responsabilità onde respingere ciò che indebolisce la Russia, in modo che i nemici esterni non possano usare le discordie interne contro la Russia stessa. Si è rivolto ai combattenti della Wagner dicendo che sono stati attirati in una “avventura criminale” con minacce o inganni, spinti sulla strada del “crimine più grave”, cioè l’ammutinamento armato. Spiega che si tratta di una pugnalata alle spalle inflitta ai soldati che combattono in prima linea in questo momento e a tutto il popolo russo.
Un tentativo fallito di scatenare una guerra civile
Anche il Ministero della Difesa russo ha emesso un comunicato verso ai combattenti delle unità Wagner, dicendo che sono stati ingannati da Prigozhin e coinvolti così in un’insurrezione armata. Per coloro che hanno capito lo sbaglio e hanno chiesto di tornare alle loro basi in piena sicurezza, il Ministero ha già fornito la sua assistenza.
Il direttore dell’intelligence estera Sergey Naryshkin ha commentato nel pomeriggio le azioni della Wagner, definendole come un tentativo fallito di scatenare una guerra civile. Ha elogiato i cittadini russi che con la loro coscienza civica hanno aiutato a impedire il propagarsi dei disordini. Naryshkin ha detto che i russi sono stati capaci di distinguere le bugie dalla verità e di fermare lo scoppio di azioni fratricide.
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