Guinea Equatoriale: Mbasogo vince dopo 43 anni di presidenza, plauso dell’ex ministro spagnolo Moratinos

Guinea Equatoriale: Mbasogo vince dopo 43 anni di presidenza, plauso dell’ex ministro spagnolo Moratinos

10 Dicembre 2022 0

Si sono tenute il 20 novembre le elezioni presidenziali in Guinea Equatoriale, ex colonia spagnola indipendente dal 1968 e governata dal 1979 da Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. Quest’ultimo ha ottenuto la rielezione col 97% dei voti: con quarantatré anni consecutivi in carica, è il più longevo presidente di un Paese non monarchico. I risultati di questa tornata elettorale, comunicati dal vicepresidente Teodoro Obiang Mangue (figlio del presidente), sono contestati e presentano molte ombre. La partecipazione al voto è stata del 98% e gli altri due candidati hanno preso il 2,3% e lo 0,7%. Il PDGE, il partito di governo, ha ottenuto la totalità dei seggi sia alla Camera che al Senato.

Repressione e disprezzo diritti civili

La lunga presidenza Mbasogo è caratterizzata dalla repressione degli oppositori politici e dal disprezzo dei diritti civili e della libertà di stampa. Il fatto che a livello internazionale si conosca molto poco di questa particolare situazione forse è spiegabile dal fatto che il Paese è ricco di petrolio e il maggiore destinatario delle sue esportazioni è l’Europa.  L’impennata del prezzo del greggio a livello mondiale è andata ovviamente a beneficio dell’economia guineana, messa in difficoltà dall’aumento del costo del cibo e di altri beni di importazione.

Crescita economica ridotta in Guinea

Nella prima parte del 2022 la crescita è stata solo del 2%, rispetto al 5,8% previsto dall’FMI. La missione di osservazione dell’Unione Africana, di cui Mbasogo è stato presidente di turno nel 2011, pur sottolineando che il ruolo dell’elettorato equatoguineano andrebbe rafforzato, ha dichiarato di non aver riscontrato “irregolarità tangibili”. Miguel Ángel Moratinos, Alto rappresentante ONU di Alleanza delle Civiltà, ha dichiarato che le elezioni in Guinea Equatoriale si sono svolte in maniera libera e democratica. Moratinos, ex ministro spagnolo degli Affari esteri e della Cooperazione ed ex ambasciatore di Spagna in Israele, si è detto convito che il popolo equatoguineano è contento e che il continente africano e la comunità internazionale sono soddisfatti di queste elezioni. A questo proposito, la deputata di centro-destra del Partido Popular Valentina Martínez Ferro ha chiesto in maniera polemica se con le suddette affermazioni è d’accordo anche il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares.

L’americana Exxon lascerà la Guinea

Dall’americana Exxon Mobil Corp giunge la voce dell’intenzione di smettere gradualmente la sua attività in Guinea Equatoriale https://www.reuters.com/business/energy/exxon-exit-equatorial-guinea-amid-wider-africa-crude-phaseout-2022-11-28/ e lasciare il Paese una volta scaduta la licenza nel 2026. Questa mossa rientra nel quadro che vede lo spostamento della produzione di petrolio e degli investimenti dall’Africa Occidentale alle Americhe, in particolare in Guyana e in Brasile. Per il momento, Exxon ha abbassato a meno di 15mila barili al giorno la produzione presso l’impianto “Serpentina” e ha evacuato il personale dalla piattaforma “Zafiro” nel golfo di Guinea, al largo della capitale Malabo. La Zafiro, che ha subito pesanti infiltrazioni di acqua, verrà probabilmente rimossa, come dichiarato da un portavoce della compagnia.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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