Bosnia-Erzegovina, la Republika Srpska prova lo strappo
La Republika Srpska (Rs) prova lo strappo dalla Bosnia-Erzegovina. Il Parlamento di Banja Luka, rappresentante l’entità a maggioranza serba della Bosnia, ha infatti adottato con 45 voti a favore un disegno di legge che istituisce un Consiglio superiore della magistratura e della procura (Vstv) in seno all’entità. Il provvedimento ora potrà essere discusso pubblicamente per un periodo di 60 giorni, prima di far ritorno all’esame del Parlamento.
Il Pic (Peace Implementation Council), riunitosi oggi a livello di ambasciatori – con il rappresentante russo che tuttavia non ha aderito alla dichiarazione comune – ha fatto appello alla dirigenza serbo-bosniaca a non adottare decisioni contrarie alla costituzione bosniaca, che accrescono i pericoli di corruzione, concentrandosi invece in maniera costruttiva sul miglioramento delle istituzioni esistenti. A più riprese tale organismo ha ribadito che le due entità della Bosnia-Erzegovina – Republika Srpska e Federazione croato-musulmana – non hanno il diritto di secessione dallo stato centrale a Sarajevo, e che esistono legalmente solo in base alla costituzione della Bosnia-Erzegovina. Una condanna della decisione odierna del parlamento serbo-bosniaco è arrivata oggi anche da un portavoce Ue a Bruxelles.
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