Aboubacar Harouna: “le conseguenze di un intervento in Niger già viste con la Libia”

Aboubacar Harouna: “le conseguenze di un intervento in Niger già viste con la Libia”

11 Agosto 2023 0

I leader della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS), riuniti oggi ad Abuja per il vertice straordinario per valutare le azioni da intraprendere dopo il colpo di Stato in Niger dello scorso 26 luglio, hanno ribadito la loro ferma condanna del golpe e della detenzione illegale del presidente democraticamente eletto Mohamed Bazoum, oltre a riaffermare la loro determinazione a mantenere sul tavolo tutte le opzioni per la risoluzione pacifica della crisi.

Hanno però messo in guardia gli Stati membri che, direttamente o indirettamente, ostacolano la soluzione pacifica della crisi in Niger sulle conseguenze per la loro azione dinanzi alla comunità, e hanno autorizzato l’attivazione di una Forza di dispiegamento rapido, Standby Force, per ripristinare l’ordine costituzionale in Niger. ECOWAS, nel documento conclusivo del vertice, afferma di volere applicare tutte le misure annunciate in occasione del precedente vertice straordinario tenutosi lo scorso 30 luglio sempre ad Abuja, e in particolare

la chiusura delle frontiere, il divieto di viaggio e il congelamento dei beni di tutte le persone o gruppi di individui le cui azioni ostacolano tutti gli sforzi pacifici volti a garantire il ripristino armonioso e completo dell’ordine costituzionale.

Ha inoltre ordinato al comitato dei capi di Stato maggiore della Difesa di attivare immediatamente la Standby Force con tutti i suoi elementi e di tenersi pronti per ripristinare l’ordine costituzionale a Niamey.

Per fare il punto, abbiamo raggiunto Aboubacar Harouna Aka Anana, artista nigerino conosciuto a livello internazionale, membro del gruppo Kel Assouf, due volte vincitore del concorso canoro “ottave di musica” in Belgio e laureato del centro CBAI di Bruxelles per l’azione interculturale, già mediatore interculturale e del conflitto, con base in Belgio dal 2006 ed ex ribelle che ha partecipato alla ribellione degli anni ’90 in Niger. Oggi ambasciatore della cultura tuareg e nigerina nel mondo.

Grazie Aboubacar per aver accettato quest’incontro, quali sono i rischi di un intervento militare in Niger?

“Un intervento militare in Niger avrà conseguenze disastrose per l’intera zona saheliana già indebolita economicamente sia dai gruppi terroristici che hanno approfittato della caduta di Gheddafi nel 2011, sia dal conflitto in Libia. Il Niger fino ad oggi è stato garante di una certa stabilità nella regione, così come la vicina Algeria. Secondo me, un intervento aprirà la porta a tutti i guerrafondai e nemici della pace nella regione. Credo inoltre che la comunità internazionale e l’ECOWAS dovrebbero invece orientarsi verso il dialogo e revocare le sanzioni. Sono rimasto molto sorpreso dalla fretta nell’imporre sanzioni prima di ogni mediazione, molto severe nei confronti di un Paese già classificato tra i più poveri al mondo”.

Stiamo assistendo all’organizzazione di diverse iniziative tra cui quella della resistenza Twareg, sostenere una fazione contro l’altra può portare a un conflitto etnico?

“Per il momento non vedo alcuna resistenza Tuareg che sostenga una fazione contro l’altra. Quello che vedo sul campo è il Consiglio di resistenza per la Repubblica guidato dall’ex leader ribelle e ministro di Stato Rhissa ag Boula. Questo Consiglio non ha una dimensione etnica, ma è piuttosto parte di una prospettiva politica”.

In che modo Eyad ag Ghali e altre organizzazioni terroristiche possono trarre vantaggio dal conflitto armato in Niger?

“Se siamo in una logica di lotta globale al terrorismo, dobbiamo adottare una strategia ferma che non lasci spazio al disordine che verrà generato da tutti questi gruppi che, al di là della regione, minacciano più in generale la stabilità nel mondo”.

I nigerini chiedono davvero il ritorno al potere di Bazoum?

“In effetti, quando facciamo il punto su questi due anni di potere con la crisi del coronavirus, Mohamed Bazoum ha fatto di più del suo predecessore Mahamadou Issoufou in 10 anni. Molti nigerini continuano a pensare che sia un buon presidente. In un’intervista che ho rilasciato alla rivista ‘Jeune Afrique’, ho ricordato che Bazoum è arrivato nel momento sbagliato e nel posto sbagliato, con l’eredità di un partito politico che ha deluso la maggioranza dei nigerini. Un ritorno di Bazoum sotto un altro colore politico potrebbe benissimo essere a suo vantaggio”.

Mahamadou in un’intervista alla Stampa italiana chiede all’Occidente di intervenire in Niger. Ti aspettavi dall’ex premier una simile richiesta?

“Non so cosa abbia in mente Issoufou, ma quel che è certo è che una chiamata come questa potrebbe mettere in pericolo la vita di Mohamed Bazoum e della sua famiglia. Voglio sperare che il suo obiettivo non sia quello di fa finire il suo fedele amico nelle mani dei militari…”.

Come può un intervento militare influenzare i flussi di immigrazione verso le coste europee?

“Le conseguenze le abbiamo già viste con la Libia, il Niger oggi ospita centri per l’immigrazione dell’UNHCR con il sostegno dell’Unione Europea che stanno riuscendo ad arginare il flusso migratorio verso l’Europa. Quindi sì, un intervento militare può compromettere questo progetto di lotta all’immigrazione dall’Africa all’Europa”.

Un’ultima parola alla Comunità Internazionale.

Faccio appello agli amici della pace all’interno della comunità internazionale e a tutti i vicini del Niger per invitarli ad usare tutti i mezzi per trovare una via d’uscita amichevole dalla crisi ed evitare una guerra che sarà un’altra piaga sulla faccia del mondo, come l’Ucraina. Dobbiamo vivere insieme e lavorare insieme. La nostra sopravvivenza è legata, quindi lavoriamo su partnership tra pari! Una rottura totale non sarà mai favorevole ai nostri interessi comuni.Chiedo inoltre a tutti i nigerini di esercitare moderazione e saggezza per evitare conflitti interni. Cerchiamo di essere veri patrioti che portano l’amore nella nostra Nazione e nei nostri cuori. C’è solo unità e pace per il futuro delle generazioni future verso un mondo migliore e prospero!”.

Vanessa Tomassini
Vanessa Tomassini

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