Sviluppo industriale della Tanzania, cooperazione con India ed Egitto

Sviluppo industriale della Tanzania, cooperazione con India ed Egitto

12 Giugno 2024 0

Insieme ad altri Paesi africani la Tanzania mostra degli aspetti fortemente contraddittori. Il Lesotho, per esempio, possiede enormi miniere di diamanti e al tempo stesso ha un alto tasso di suicidi e un PIL bassissimo. La Tanzania a sua volta è nella classifica dei maggiori produttori mondiali di oro, ma quasi metà della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Oggi l’economia tanzaniana sembra essere riuscita a darsi una spinta verso l’alto grazie all’aumento della produzione di tessuti, macchinari, cemento e altri articoli. Non solo, ma sta lavorando per entrare nel club africano degli esportatori di gas naturale liquefatto (GNL).

Non solo esportazione

A dare impulso all’economia tanzaniana non è soltanto l’export dei prodotti nazionali, ma anche la sua stessa posizione geografica. Gode delle attenzioni delle multinazionali della logistica che la vedono come porta ideale verso l’Africa orientale e centrale. Infatti, sbarcando nei porti della Tanzania le merci possono arrivare con relativa facilità ai Paesi della regione che non hanno sbocco sul mare: Malawi, Zambia, Burundi, Rwanda e Uganda, oltre alla Repubblica Democratica del Congo che sull’altro lato della mappa si affaccia per un brevissimo tratto sull’Oceano Atlantico.

Adani Group, il maggiore operatore portuale e di logistica indiano, ha vinto l’appalto per la gestione trentennale del terminal per i container CT2 (Container Terminal 2). Si tratta di un sito con quattro attracchi, collegato con la rete ferroviaria e le stradi principali, che si trova presso il porto di Dar es Salaam. L’ex capitale è la città più popolosa della Tanzania con 5 milioni di abitanti, nonché il polo economico e commerciale del Paese. Per questo motivo Adani sta investendo 39,5 milioni di dollari per acquisire l’intero progetto portuale, con l’intenzione di aumentare la cooperazione economica e i volumi di scambio tra India e Africa Orientale.

Acqua per tutti

Al Cairo l’ambasciatore tanzaniano Richard Mutayuba ha incontrato il ministro egiziano delle Risorse idriche e dell’Irrigazione Hani Sweilem per discutere della cooperazione bilaterale in vari settori. In particolare, hanno rivisto i progetti contenuti nel memorandum di intesa che riguardano l’acqua. Come sottolineato dal politico egiziano, ciò che unisce i due Paesi è il fiume Nilo, le cui sorgenti sono nel lago Vittoria, il quale nella sua parte meridionale sta proprio in Tanzania. Ora è in programma lo scavo di sessanta pozzi in zone più remote del Paese al fine di portare acqua potabile ai residenti. Inoltre. con l’aiuto egiziano si vorrebbero costruire due dighe per raccogliere l’acqua piovana. Il ministro ha evidenziato l’importanza per la Tanzania dei corsi di formazione promossi dal Cairo presso l’African Center for Water and Climate Adaptation.

Un hub industriale all’avanguardia

La compagnia egiziana Rosetta Energy Solutions ha firmato insieme alla Elsewedy Industrial Development un memorandum di intesa per la fornitura di gas naturale a un importante hub industriale della Tanzania. Si tratta dello EIC (Elsewedy Industrial City), un sito all’avanguardia per tutto il Continente Nero e non solo. È composto di impianti di settori diversi, fra cui il farmaceutico, l’agroalimentare e il tessile ed è accessibile dall’arteria stradale Morogoro. Si trova a 15 chilometri dal Kwala Dry Port e a 77 dall’aeroporto internazionale Julius Nyerere. Rosetta Energy porterà il gas naturale dal suo impianto di liquefazione di Dar es Salam allo EIC, per essere poi rigassificato e utilizzato per dare energia alle fabbriche e alle infrastrutture. In questo modo Elsewedy Industrial Development punta ad attrarre investimenti in questo hub per oltre 400 milioni di dollari, creando 50mila posti di lavoro e spingendo la crescita industriale e manifatturiera della Tanzania.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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