Sanzioni europee ignorate e aggirate. La Russia continua a fare affari con l’aiuto di Paesi terzi

Sanzioni europee ignorate e aggirate. La Russia continua a fare affari con l’aiuto di Paesi terzi

10 Giugno 2023 0

Mentre l’Europa politica non riesce ad accordarsi sull’ennesimo pacchetto di sanzioni anti-russe, quella del lavoro e del commercio continua a fare affari con Mosca. Come rivela il funzionario americano Jim O’Brien, diversi Paesi terzi sono ben disposti a fare da intermediario e permettere l’esportazione in Russia di chip e componenti elettronici.

Lo scorso mercoledì un funzionario di vertice dell’amministrazione americana ha detto che le esportazioni occidentali di microchip e apparecchiature elettroniche essenziali alla Russia per sostenere lo sforzo bellico sono tornate ai livelli precedenti al conflitto. Secondo Jim O’Brien, coordinatore delle sanzioni presso il Dipartimento di Stato USA, ciò è dovuto al lavoro dei russi per aggirare gli ostacoli posti agli scambi commerciali: A partire da inizio 2023, la Russia è riuscita a re-importare determinate catogorie di componenti elettronici in volumi pressocché analogi a quelli prebellici, ha affermato in un’intervista al giornale “Politico” a latere di un evento tenuto a Stoccolma dallo European Council on Foreign Relations (ECFR). O’Brien fa riferimento ai microchip, ai processori e ai circuiti integrati, utilizzati nella produzione dei moderni armamenti. Secondo il funzionario, il problema consiste nel fatto che le aziende europee vendono questi materiali a Paesi che a loro volta li rivendono alla Russia.

O’Brien dice che l’aggiramento delle sanzioni rimane un “problema sostanziale” e aggiunge che gli Stati Uniti hanno individuato cinque Paesi che effettuano questa pratica: Turchia, Kazakistan, Georgia, Emirati Arabi Uniti e Armenia. In questo momento, l’Unione Europea sta lavorando sull’undicesimo pacchetto di sanzioni anti-russe, che potrebbe includere misure senza precedenti nei confronti di Paesi che continuano a commerciare con Mosca, permettendo così ai russi di aggirare i blocchi.

Tuttavia, vi sono Stati membri della UE preoccupati dal contenuto del pacchetto. Grecia e Ungheria sono contrariate dal fatto che l’Ucraina abbia messo alcune loro aziende nell’elenco degli “sponsor della guerra”. Altri membri, come Germania e Francia, temono che il divieto di aggiramento possa rovinare le relazioni diplomatiche con i Paesi terzi. La Commissione Europea, la quale ha già mitigato le sue proposte iniziali, ha presentato il 7 giugno una nuova versione del pacchetto a un vertice con gli ambasciatori UE, ma i Paesi membri non sono stati in grado di trovare un accordo, come ammesso da alcuni diplomatici europei.  Secondo i dati doganali, il commercio fra la Russia e i Paesi del Caucaso e dell’Asia Centrale vicini a Mosca, come Georgia, Kazakistan e Armenia, è cresciuto vertiginosamente dall’inizio della cosiddetta operazione speciale in Ucraina.

 

Redazione Strumenti Politici
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