Sabotaggio del Nord Stream: gli inquirenti tedeschi cercano i colpevoli in Ucraina

Sabotaggio del Nord Stream: gli inquirenti tedeschi cercano i colpevoli in Ucraina

17 Settembre 2023 0

Per trovare i colpevoli dell’operazione di sabotaggio del gasdotto Nord Stream, avvenuta un anno fa, le autorità tedesche stanno seguendo la pista ucraina. Gli sviluppi dell’inchiesta sono stati riferiti al pubblico dal celebre giornale Der Spiegel in collaborazione con il canale televisivo ZDF. A quanto pare, gli indizi accumulati dalla polizia tedesca portano dritti in Ucraina.

Le indagini della polizia tedesca

Le tracce di un coinvolgimento diretto di agenti ucraini negli atti di sabotaggio del gasdotto si sono accumulate nel corso degli ultimi mesi. Il servizio dei media tedeschi ha rivelato le conclusioni tirate dal Bundeskriminalamt (BKA), l’Ufficio federale di polizia criminale, e dalla Bundespolizei (BPOL), la polizia federale. Secondo le autorità, a provocare le esplosioni che hanno tagliato le condutture potrebbe essere stata l’opera di un commando ucraino.

Gli individui sospettati, infatti, si trovavano in Ucraina prima dell’accaduto e vi sono tornati subito dopo: lo dicono i dati raccolti dagli inquirenti. Finora hanno indagato non soltanto la autorità tedesche (essendo la Germania direttamente interessata poiché le sue compagnie sono azioniste del consorzio gestore del Nord Stream insieme alla Russia), ma anche quelle danesi, svedesi e appunto russe. Queste ultime hanno aperto un fascicolo per la fattispecie di terrorismo internazionale.

Mandanti ed esecutori

Le indagini di cui si parla oggi stanno giungendo a stabilire gli esecutori materiali del sabotaggio compiuto il 26 settembre 2022. I mandanti, però, almeno per il momento si possono solamente ipotizzare, anche se fin da subito si è pensato agli americani. Lo scorso marzo il Washington Post ha esposto delle teorie che motiverebbero addirittura una false flag di matrice russa.

Tuttavia, a generare l’ipotesi della Casa Bianca come mandante finale ci sono le parole pronunciate da Joe Biden in persona. Il 6 febbraio 2022 il presidente degli Stati Uniti, nel corso di un vertice con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, aveva pronunciato una frase vagamente scoordinata, ma dal contenuto inequivocabile: Se la Russia invade, cioè i suoi carri o le sue truppe attraversano il confine ucraino, ancora una volta, allora non ci sarà – non ci sarà più un Nord Stream 2. Noi metteremo fine ad esso. E come farete? ha immediatamente chiesto una giornalista, precisando che il progetto è controllato dalla Germania. Biden risponde: Ve lo garantisco, saremo in grado di farlo.

Già mesi prima di questa interessante dichiarazione, si sapeva che gli USA avevano interesse a esportare in Europa il loro gas naturale liquefatto. Per farlo, avrebbero dovuto trovare il modo di costringere i Paesi europei, Germania in testa, a rinunciare agli approvvigionamenti russi, ben più economici e accessibili di quelli americani.

Parla il Ministro dell’Interno tedesco

Nancy Faeser, da due anni ministra dell’Interno della Repubblica federale di Germania e appartenente al Partito socialdemocratico (SPD), si dichiara fiduciosa nel buon esito delle indagini. Ha dichiarato alla testata Der Spiegel: Confido che il procuratore federale trovi prove sufficienti per intentare un’accusa contro i responsabili. Per adesso, infatti, la denuncia è contro ignoti.

Fare luce e portare giustizia in questa vicenda è estremamente importante per la ministra, perché rafforzerebbe la fiducia dei cittadini nello stato di diritto e nelle istituzioni. Il sabotaggio del Nord Stream ha scosso l’opinione pubblica tedesca mettendo in dubbio la capacità di Berlino di proteggere le infrastrutture energetiche che sostengono l’economia del Paese.

L’articolo di Seymour Hersh

Lo scorso febbraio ha provocato scalpore l’articolo pubblicato dal giornalista americano Seymour Hersch, nel quale addossava agli USA la responsabilità del sabotaggio con la complicità della Norvegia. Le fonti da lui interpellate specificano che è stato Biden in persona ad autorizzare l’operazione, a firma della CIA, parecchi mesi prima dell’esecuzione.

Washington ha negato tutto, bollando il resoconto come totalmente falso e inventato. Ma l’autorevolezza di Hersh impedisce di ignorare a cuor leggere quanto scrive. Hersh fu infatti colui che raccontò al mondo uno dei peggiori crimini dell’esercito USA in Vietnam, il cosiddetto massacro di Mỹ Lai, quando i soldati americani uccisero centinaia di civili, bambini compresi, con l’aggiunta di stupri e torture. Per tale resoconto, Hersh ricevette il premio Pulitzer. Successivamente si occupò anche dello scandalo Watergate e delle pratiche di tortura usate dagli americani nel carcere di Abu Ghraib in Iraq. Con un curriculum del genere, Hersh è al tempo stesso rispettato nel mondo e inviso agli alti circoli di potere statunitense.

Per trovare i colpevoli dell’operazione di sabotaggio del gasdotto Nord Stream le autorità tedesche stanno seguendo la pista ucraina. Gli sviluppi dell’inchiesta sono stati riferiti dal Der Spiegel in collaborazione con il canale ZDF. A quanto pare, gli indizi accumulati dalla polizia tedesca portano dritti in Ucraina.

Redazione Strumenti Politici
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