Pronta a difendere le identità nazionali a Bruxelles e a lottare contro lo spreco di risorse europee per armare un’Ucraina gia sconfitta. Intervista con la senatrice romena Diana Iovanovici-Şoşoacă

Pronta a difendere le identità nazionali a Bruxelles e a lottare contro lo spreco di risorse europee per armare un’Ucraina gia sconfitta. Intervista con la senatrice romena Diana Iovanovici-Şoşoacă

7 Marzo 2024 0

La scorsa settimana, la senatrice romena Diana Iovanovici-Şoşoacă ha effettuato una visita a Roma. In vista delle elezioni europee di giugno, che saranno seguite dalle presidenziali romene di settembre, abbiamo chiesto alla fondatrice e leader del partito S.O.S. România le sue intenzioni e previsioni per il prossimo futuro.

I temi in ballo sono tanti, dalla crisi economica all’immigrazione incontrollata, dall’Ucraina ai problemi della diaspora romena, ma rimane il filo conduttore del sovranismo e del recupero del valore nazionale dei Paesi membri all’interno della UE.

– Onorevole Iovanovici-Şoşoacă, a giugno ci saranno le elezioni europee. Concorrerà per un seggio all’Europarlamento? Ha fiducia nelle possibilità del Suo partito di riuscire a portare dei candidati a Strasburgo?

– I sondaggi d’opinione mostrano che il partito S.O.S. Romania entrerà sicuramente al Parlamento Europeo. Sono sondaggi ordinati dai partiti concorrenti, quindi forniscono comunque un risultato inferiore a quello reale, ma il popolo romeno vuole che personalità del mio livello rappresentino il Paese all’Europarlamento, che seguano una politica nazionalista, patriottica e sovranista, affinché la Romania sia considerata uguale a Germania, Francia o Italia e non un Paese di terza categoria, schiavo degli altri Stati come lo è adesso (in violazione al Trattato di Adesione).

Per conto del partito S.O.S. Romania, i candidati saranno i membri più rappresentativi, avranno una voce forte nel Parlamento europeo e difenderanno la sovranità della Romania e la sovranità come principio per tutti gli Stati della UE, nonché i valori cristiani e umani, le tradizioni e la storia, calpestate oggi dai globalisti. Certo, il partito vuole che io sia in cima alla lista, perché così i numeri sarebbero molto più alti, essendo punta di diamante della politica rumena, ma non ho ancora annunciato la mia decisione definitiva.

– Se venisse eletta a Strasburgo, quanto sarebbe diversa la sua azione politica rispetto a quella che conduce oggi a Bucarest?

– Se S.O.S. Romania mi incaricherà di rappresentare il partito in queste elezioni, e se i rumeni mi manderanno col loro voto a difendere la Romania contro le pressioni aberranti, incostituzionali, antisovrane e antiumane, illegali e scioviniste delle misure che oggi vengono promosse nelle Istituzioni europee, allora li rappresenterò con onore, dignità e coraggio, così come faccio al Parlamento romeno, negli incontri internazionali e nelle interviste per la stampa estera. A Bucarest la nostra lotta è contro il potere servile, analfabeta funzionale, traditore della patria e che riceve ordini dall’estero.

A Bruxelles e a Strasburgo mi batterò direttamente contro coloro che impartiscono tali ordini antinazionali, che sia Bucarest sia le altre capitali europee sono obbligate a eseguire, fino alla disperazione e alla bancarotta dei cittadini. I globalisti della politica rumena ed europea sono così spaventati da aver dichiarato al Parlamento europeo, attraverso una risoluzione, che io ed altri colleghi nazionalisti non dovremmo ottenere i diritti legali di un eurodeputato. L’iniziativa è stata chiamata “Emendamento Șoșoacă“.

– La Sua azione al Senato romeno ha come oggetto anche temi di rilievo internazionale, ma da membro dell’Europarlamento dovrà evidentemente trattare questioni globali. Quali sono i temi che proporrà agli elettori europei?

– Il mio messaggio ai romeni è sempre lo stesso: sia che io agisca nel Paese oppure all’estero, mi batterò per i loro diritti e per le libertà fondamentali, per il rispetto della Romania, per il recupero delle sue ricchezze e risorse, poi per i romeni della diaspora – compresi quelli presenti in Italia – che potranno ritornare a casa se lo desiderano, e in condizioni buone, cioè diverse da quelle che li avevano fatti partire, o almeno uguali a quelle che hanno fuori dai confini del Paese.

Inoltre, mi batterò con tutta la forza, l’altruismo e il coraggio per la pace in Romania, in Europa e nel mondo, perché soltanto nella pace potremo costruire un futuro migliore per tutti. Il mio progetto è quello di creare una zona cuscinetto neutrale in Romania, affinché la guerra non sussista più come alternativa per l’Europa, lasciando il tempo agli Stati di svilupparsi e di creare posti di lavoro principalmente per le nazioni europee, in relazione alle specificità, alle tradizioni, alla storia e la cultura di ciascun Paese.

– Un recente rapporto dell’ECFR mostra i cinque temi principali temi che attraggono l’interesse degli elettori europei: cambiamento climatico, guerra in Ucraina, Covid-19, immigrazione, crisi economica globale. Qual è la Sua visione rispetto a tali istanze? Quali sono le maggiori minacce e le migliori opportunità che si troveranno nel prossimo Europarlamento?

– Il cambiamento climatico è un’illusione in nome della quale i cittadini europei, sia rumeni che italiani o di altre nazionalità, vengono impoveriti, affamati, ingannati, manipolati, e lo sviluppo dei loro Paesi viene intenzionalmente bloccato da esponenti politici che non hanno le benché minime conoscenze in materia, che non hanno studiato biologia o anatomia – infatti sono analfabeti funzionali e ignoranti a tutti gli effetti, come per esempio la signora Ursula Von Der Layen.

Senza l’anidride carbonica non ci sarebbe la vita sulla Terra. In questo momento è a una concentrazione dello 0,04%. Ridurla a zero, come desidera la stimata signora, significa l’inesistenza della vita sulla Terra. Non ci dispiacerebbe se lei stessa andasse nello spazio senza la CO2, se è quello che vuole, ma noi resteremo sulla terra. L’ultima novità è che non possiamo nemmeno più praticare l’agricoltura, perché così stiamo combattendo il clima. Non possiamo più allevare animali perché inquinano l’atmosfera con le loro flatulenze, ma ricordiamo alla signora Ursula Von Der Leyen che anche lei inquina l’atmosfera sia con gli aerei privati su cui viaggia – e che sono più dannosi di decine di migliaia di mucche – sia con le sue idee dannose che sono un abuso psico-emotivo soprattutto verso i bambini. È un piano per soggiogare le l’umanità mai visto prima nella storia!

La guerra in Ucraina è un altro allarmismo in nome del quale ci viene negato l’accesso al gas a buon mercato e ci vengono tolti miliardi di euro, buttati dalla finestra per Kiev. Dobbiamo chiedere a questi sostenitori dell’agenda del Green Deal, che sono gli stessi che regalano miliardi per le armi: come conciliare la salvaguardia del clima con gli investimenti che siamo obbligati a fare sugli armamenti e con lo stupido prolungamento della guerra? Peraltro, una guerra che è già stata persa contro la Federazione Russa. Le armi che l’Europa acquista con i soldi dei cittadini e invia all’Ucraina non danneggiano forse il pianeta? A inquinare sono solo il nostro cibo, le nostre mucche e i nostri agricoltori? L’incoraggiamento alla guerra e la detonazione delle bombe inviate dall’occidente all’Ucraina non incidono sul clima? Ma i trasporti sovradimensionati e i convogli militari che attraversano tutta l’Europa e soprattutto la Romania distruggendo le infrastrutture non intaccano l’atmosfera? La guerra in Ucraina è solo un pretesto per la ridistribuzione delle sfere di influenza, il ridisegnamento di alcune frontiere e l’instaurazione di paura e terrore sulla popolazione, soprattutto europea, più colpita esattamente come durante pandemia (o plandemia, pandemia pianificata), affinché possa essere assoggettata attraverso la manipolazione e il controllo, soprattutto mediatico.

Il Covid19 ha rappresentato l’inizio di questa grande farsa, ordita dai globalisti contro l’umanità, il cui risultato finale sarà un nuovo sistema schiavista – se non ci opponiamo con tutte le nostre forze e se non difenderemo la nostra libertà. Dal momento in cui serve l’approvazione dei padroni per muoversi, mangiare e respirare, o avere accesso alla sanità, e tal padrone decide chi è autorizzato a uscire di casa e chi no, quanto, e soprattutto cosa ci è consentito a consumare (preferibilmente scarafaggi e vermi), cosa è consentito dire e pensare, con la censura istituita a tutti i livelli, è chiaro che stiamo andando verso una schiavitù delle menti e delle anime, non soltanto dei corpi. Infatti, è stato il piano n.1 per la creazione del Nuovo Ordine Mondiale, che non è andato a buon fine grazie a tutti noi, a quelle voci che hanno lottato e risvegliato intere nazioni alla realtà e sono riuscite a salvarsi. In Romania abbiamo fermato la vaccinazione per il Covid (una vaccinazione che ha effetti collaterali gravi e letali) su oltre l’80% della popolazione, e io ne sono stata la VOCE.

L’immigrazione è un altro punto importante dell’agenda globalista, che vuole imporre il Grande Reset entro il 2030. È stata avviata da Angela Merkel e tutti ricordiamo come ha aperto le porte dell’Europa agli immigrati che arrivavano organizzati e pagati, per poi vivere di sussidi sociali mentre gli europei lavoravano come schiavi per mantenerli. Sono famosi i quartieri in Francia, Belgio, Italia, Germania dove la polizia non ha nemmeno il coraggio di entrare, figuriamoci di prendere posizione e applicare la legge contro di loro, in questo modo l’immigrazione non è piu un pericolo per i paesi occidentali. Questa sostituzione e permutazione della popolazione avviene anche in Romania: per sostituire la nazione rumena vengono introdotte popolazioni non europee, provenienti da altri continenti, mentre i rumeni vengono allontanati da precarie condizioni economiche. In Romania vengono impiegati ogni anno centinaia di migliaia di cittadini asiatici e africani. E così l’Europa si sta riempiendo di altre popolazioni e di altre “culture” affinché i padroni del gioco possano controllare meglio la popolazione e annientare i valori cristiani ed europei classici, nonché annullare le tradizioni e la storia, così da cancellare le nazioni.

Quanto alla crisi economica, essa colpisce le fondamenta stesse della sopravvivenza debiti eterni, senza avere il tempo di protestare, di svilupparsi come persone o e ci trasforma in individui perseguitati e costretti a fare due o tre lavori per saldare i prendere posizione. Ed ecco così gli schiavi perfetti, dipendenti dalla misericordia dei padroni, poiché non c’è altro orizzonte d’attesa che non sia il poter mettere qualcosa sulla tavola e pagare le bollette. Ecco perché la crisi economica assume la forma di una guerra economica contro i popoli, che si manifesta anche come guerra contro il loro cibo (si veda protesta degli agricoltori), la loro cultura, la normalità in tutti i sensi. Perché come ci è stato detto da Klaus Schwab, non avremo nulla ma saremo felici. Sfortunatamente la realtà ci mostra che non avendo nulla non siamo affatto felici, perché in realtà perdiamo la nostra personalità e identità.

Uno dei temi internazionali su cui Lei si batte è il conflitto in Ucraina. Considerata la situazione attuale sul campo, quali sviluppi vede, soprattutto dal punto di vista di Bucarest e dei romeni?

– La Romania rischia di essere costretta a partecipare a questa guerra, che non ci appartiene perché l’Ucraina ha esaurito le sue risorse e le sue forze e la sua unica possibilità di continuare è trascinare nel conflitto altri Stati. Anche la Romania è sulla lista delle future vittime, ma il partito S.O.S Romania ed io come senatrice stiamo lottando con tutte le nostre forze per attirare l’attenzione su questo pericolo. Finora siamo riusciti a tenere la Romania lontana dallo scontro. Inoltre, è ancora più grave che nel conflitto sia coinvolta la Moldavia, sospinta da dietro dalla UE e dalla NATO, anzi dagli USA.

La Moldavia di fatto fa parte del corpo originario della Romania, strappata con forza dall’URSS quando Winston Churchill tracciò su un tovagliolo i confini dell’Europa orientale, smembrando la Grande Romania. Fino a questo momento i miei interventi come senatrice e presidente del partito S.O.S. Romania sono riusciti a tenere lontano il pericolo di un’entrata diretta in guerra del nostro Paese.

Vi assicuro che continuerò in questo senso, non cederò alle pressioni, riuscirò a mantenere la pace nella regione e anche nell’intera Europa.

– Crede che le prossime elezioni faranno cambiare in parte o del tutto la narrativa di Bruxelles e le politiche UE?

– Con tutti gli elettori di simpatie sovraniste che ci sono in Europa, al Parlamento di Strasburgo la voce del sovranismo diventerà molto forte e potrà cambiare l’attuale orientamento dei burocrati, dei globalisti e dei seguaci di Soros di Bruxelles, che sono disconnessi dalla realtà. Le Istituzioni europee non rappresentano più nessuno, se non gli interessi dei globalisti e delle multinazionali: è arrivato il tempo di ridare potere decisionale ai popoli che costituiscono l’Unione Europea e di fare in modo che l’Europa diventi un continente di nazioni sovrane, indipendenti e patriottiche.

– In questo sondaggio Lei è al terzo posto nelle intenzioni di voto per le presidenziali romene. Concorrerà al posto di presidente oppure è ancora presto per parlarne?

– Vorrei sottolineare che i sondaggi ufficiali mi mettono al secondo posto, e non al terzo. Sappiamo comunque che gli stessi sondaggi di regime mentono: la battaglia per le presidenziali in Romania è durissima, perché il presidente del nostro Paese ha grossi poteri che fanno gola a tutti i partiti. Non ho ancora preso una decisione a riguardo della mia candidatura. A Bucarest giorno dopo giorno la lotta politica si sta intensificando, coi partiti al governo che potrebbero manipolare le elezioni per impedire la mia ascesa politica: sono infatti il bersaglio di vili attacchi.

Ma la verità e la giustizia vinceranno e S.O.S. Romania dimostrerà di resistere a tutte le operazioni sottobanco che ci impediscono di offrire un’alternativa reale al nostro popolo. Il popolo romeno grida a stragrande maggioranza la sua volontà di avere Diana Ivanovici-Șoșoacă come prima presidente donna della Romania e di vedere il partito S.O.S. Romania al governo. In queste elezioni i partiti classici di destra e di sinistra si sono alleati proprio per il timore che la mia candidatura alla presidenza possa portare a una vittoria al primo turno.

Traduzione a cura di Alice Moraru

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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