Praga mette in guardia contro l’afflusso di prodotti cinesi a basso prezzo

Praga mette in guardia contro l’afflusso di prodotti cinesi a basso prezzo

1 Maggio 2025 0

In queste settimane è giunto dal governo della Repubblica Cerca un avvertimento sui rischi indiretti della cosiddetta “guerra dei dazi”. Il primo e il più pressante è il possibile afflusso sui mercati europei di prodotti cinesi a un prezzo così basso da far saltare gli equilibri commerciali del Vecchio Continente.

L’appello di Fiala

Ad aprile si è tenuta una riunione del Consiglio dei Ministri ceco, al quale partecipavano anche rappresentanti della Camera di Commercio e della Confederazione dell’industria e dei trasporti. Hanno discusso dell’impatto dei dazi USA sull’economica ceca e a conclusione il premier Pietr Fiala ha evidenziato l’urgenza per Bruxelles di chiudere rapidamente un accordo tariffario con Washington. L’obiettivo è di evitare successivi problemi come l’arrivo dalla Cina di quei beni a prezzi iper-competitivi che Pechino non potrà più esportare in America. Secondo Fiala, occorre alzare barriere contro l’inondazione di tali articoli, i quali non faranno altro che danneggiare le nostre economie.

Contromisure

E a maggior ragione se i negoziati con Trump non andranno a buon fine, bisognerà in ogni caso attuare delle iniziative dedicate. Ad esempio l’eliminazione degli ostacoli interni fra i mercati dei Paesi membri della UE e la diversificazione dei mercati di sbocco dei prodotti europei, come l’India, le Filippine, la Thailandia e il Mercosur, il mercato comune del Sudamerica. Dice Fiala: L’Europa è una superpotenza di importanza analoga a quella di USA e Cina. Dobbiamo solo comportarci di conseguenza. Se le trattative dovessero fallire, la Commissione Europea dovrebbe studiare delle proprie contromisure proporzionate e mirate. Ma la guerra dei dazi farà male a tutti, avverte il premier, dunque per proteggere in primis le aziende ceche verranno intensificati gli sforzi diplomatici e sarà creato uno speciale gruppo di lavoro per elaborare soluzioni.

Diminuire la burocrazia

Il ministro dell’Agricoltura Marek Výborný è dello stesso parere. Chiede di poter imporre alla Cina delle tariffe nello stesso modo in cui hanno agito gli USA, allo scopo di non diventare un “bersaglio” delle esportazioni cinesi a basso prezzo. E a Bruxelles Fiala chiede anche di allentare i legacci della burocrazia e di alleggerire il peso della regole ambientali. Questa deregulation servirebbe a rivitalizzare l’economia dei Paesi europei pure nell’ottica dell’aumento della produzione militare. In questi tempi di turbolenza geopolitica, spiega, si tratta anzitutto della sicurezza del continente. Minacce da est, dazi americani, concorrenza cinese: ma oggi gli europei sono diventati più consapevoli e motivati. Dice: La crisi attuale rappresenta un’enorme sfida per l’Europa ma anche l’opportunità di risolvere problemi che abbiamo rimandato per troppo tempo.

Forse non va così male

Il ministro delle Finanze Zbyněk Stanjura ha calmato le acque spiegando che gli eventuali effetti negativi dei dazi americani non si sentiranno prima del prossimo anno. In Repubblica Ceca potrebbe comunque esservi un rallentamento della crescita nell’ordine dello 0,6% o 0,7%. È d’accordo sulla possibile applicazione da parte della UE di dazi ai prodotti cinesi, i quali a loro volta godono di sussidi statali e devono rispettare standard più bassi di quelli europei. Quindi, pur non configurandosi una concorrenza sleale vera e propria, hanno dei vantaggi iniqui che vanno bilanciati per non danneggiare ingiustamente le aziende ceche.

Redazione Strumenti Politici
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