Per lo Stato ucraino iniziano i saldi prima della chiusura: BlackRock e le altre finanziarie pronte ad approfittare

Per lo Stato ucraino iniziano i saldi prima della chiusura: BlackRock e le altre finanziarie pronte ad approfittare

15 Luglio 2023 0

A Kiev il governo svende: sono cominciati i saldi di fine stagione, quella di Zelensky e della guerra che sarebbe finita, secondo lui, con la “vittoria totale” e la riconquista della Crimea. Sono pronti ad approfittarne i soliti noti, che hanno già fatto ottimi acquisti nel corso delle presidenze post-Maidan: le compagnie finanziarie come Vanguard, JPMorgan Chase, Goldman Sachs e soprattutto BlackRock.

Il solito schema

Quando un governo comincia a chiedere (o gli vengono offerti) prestiti da parte delle organizzazioni internazionali, rischia di entrare in una spirale di indebitamento progressivo. E quanto più le sue condizioni peggiorano, tanto più alcuni soggetti si sfregano le mani, sapendo che presto potrebbero accaparrarsi a buon prezzo le proprietà statali o le infrastrutture di tal Paese. Anzi, in certi casi addirittura incoraggiano il debitore a disfarsi rapidamente dei suoi asset. Per esempio, le “misure radicali” invocate dai politici tedeschi per Atene nel 2010 comprendevano la vendita dei tesori architettonici e artistici della Grecia e persino delle sue isole disabitate.

In Messico, a BlackRock è stata concessa parte della gestione del sistema pensionistico, grazie ai suoi fondi privati di investimento. In Ecuador, invece, BlackRock detiene lo sfruttamento delle miniere, permettendosi pure di mettere in guardia il mondo contro la terribile pratica del “nazionalismo delle risorse”, che ritiene pericolosa per il libero mercato e per gli investimenti esteri. Peraltro è raro che le multinazionali finanziarie si impossessino direttamente dei patrimoni pubblici di un Paese in crisi finanziaria o anche di uno in discreta salute: di solito ci pensano le filiali locali o le consociate.

L’indebitamento ucraino e le riforme richieste dall’FMI

Lo schema predatorio subito da vari Paesi è sempre rispettoso delle leggi, anzi le crea proprio. Per ottenere i prestiti maggiori, infatti, ai governi vengono sottilmente imposte riforme strutturali e approvazione di norme ad hoc. Nel caso dell’Ucraina, la rimodellazione era iniziata già qualche anno fa, in particolare nel settore agroalimentare che è sempre stato cruciale per Kiev insieme a quello minerario.

Dunque, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) hanno sì approvato tranche da miliardi di dollari, ma in cambio hanno preteso “una significativa accelerazione delle riforme strutturali necessarie” e “un mercato trasparente per le terre a uso agricolo”.

Il che ha significato l’abolizione di qualunque ostacolo legale affinché poche grandi compagnie industriali e finanziarie iniziassero ad acquistare dallo Stato e dai piccoli possidenti il suolo ucraino, quella “terra nera” famosa per la sua fertilità.

Oggi chi detiene la superficie maggiore di terra è la Kernel Holding S.A., partecipata al 42% da una società che a sua volta fa riferiemento alla Goldman Sachs e che tra i suoi azionisti conta Vanguard e BlackRock. La prospettiva è chiara, se consideriamo che l’Ucraina si trova al terzo posto nella classifica mondiale dei debitori verso l’FMI e al primo posto tra i beneficiari degli aiuti economici, militari e umanitari degli Stati Uniti.

Porte girevoli fra BlackRock e Casa Bianca

I soggetti che si trovano ai vertici di BlackRock sono spesso i medesimi che siedono nella poltrone dell’amministrazione USA. E allora come facciamo a distingure tra le decisioni che Washington prende a beneficio dell’interesse nazionale e quelle stabilite nell’interesse di una cerchia ristretta di top manager? Giusto per citare una manciata di nomi. Prima di diventare global chief investment strategistdi BlackRock, Michael Pyle ha lavorato a fianco di Obama e oggi è consigliere economico della vicepresidente USA Kamala Harris.

Altri due ex dirigenti di BlackRock sono stati anche funzionari del governo Obama e oggi ricoprono cariche statali: il vicesegretario al Tesoro Adewale Adeyemo e il capo del Consiglio economico nazionale americano Brian Deese. Ce ne sarebbero altri, ma è interessante notare pure le connessioni del suddetto fondo di investimento con la CIA e la Federal Reserve.

Il nome di Thomas Donilon, ex consigliere per la sicurezza nazionale di Obama, oggi gestisce il ramo investimenti sulle ricerche di BlackRock, ma Biden lo voleva come direttore della CIA. Per la Fed, invece, nel 2020 BlackRock ha gestito un programma di emergenza di acquisizione di patrimoni, ottenendo questo notevole compito senza dover vincere alcun appalto. Durante la crisi finanziaria del 2007, era stata incaricata di gestire due grosse banche sull’orlo della bancarotta, ma al Senato si erano accorti dei potenziali conflitti di interesse, ormai difficili da controllare.

Negli ultimi quindici anni la situazione è solo peggiorata, anzi per BlackRock è migliorata visto che a inizio 2022 il suo patrimonio complessivo ammontavano a 10mila miliardi di dollari, una somma superiore al PIL di molti Paesi industrializzati.

Una lunga stagione di shopping

La stagione di liquidazione del patrimonio nazionale ucraino era cominciata col predecessore di Zelensky, Petro Poroshenko. È l’ex attore comico, però, che la sta concludendo e perfezionando. Ha di fatto annunciato i saldi direttamente ai potenziali clienti, quando lo scorso settembre ha aperto una seduta della Borsa di New York invitando le società americane in Ucraina per approfittare di “opportunità di crescita non ancora sfruttate”.

A farla da padrone comunque è sempre BlackRock, che possiede e gestisce in maniera diretta o indiretta enti e compagnie di rivelanza nazionale nel settore ferroviario, energetico e in quello petrolifero e del gas.

La formalizzazione del suo potere è avvenuta l’8 maggio, quando Zelensky ha incontrato l’amministratore delegato Laurence D. Fink, che ha lanciato il Fondo di Sviluppo dell’Ucraina (UDF). L’intenzione dichiarata è quella di attirare capitali di investimento pubblici e privati al fine di ricostruire il Paese. A questo scopo, il Ministero dell’Economia ucraino ha nominato come consiglieri un gruppo di manager legati a BlackRock.

Se è vero che a Washington sanno che il default di Kiev è inevitabile e imminente, allora stanno piazzando le pedine utili per gestirlo col minor danno possibile o forse col maggior guadagno possibile. Così, a Kiev il governo svende: sono cominciati i saldi di fine stagione, quella di Zelensky e della guerra che sarebbe finita, secondo lui, con la “vittoria totale” e la riconquista della Crimea.

Redazione Strumenti Politici
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