L’ambasciatore ucraino a Londra Zaluzhny: Kiev ha ormai perso i territori

L’ambasciatore ucraino a Londra Zaluzhny: Kiev ha ormai perso i territori

24 Maggio 2025 0

Dichiarazioni forti ed esplicite da parte dell’ambasciatore ucraino nel Regno Unito, l’ex comandante in capo delle Forze armate Valery Zaluzhny. Dunque è qualcuno che conosce molto bene e dall’interno non soltanto i meccanismi politici che reggono il Paese, ma anche il suo apparato militare.

Nessun miracolo!

Con qualche semplice frase Zaluzhny ha smontato senza pietà la narrativa eroica del presidente scaduto Zelensky. Ha infatti ammonito dal nutrire speranze in qualche genere di miracolo o di prodigio che possa riportare all’Ucraina i confini del 1991 o quelli del 2022. No, non ci sarà alcun evento speciale che regali immediatamente la pace e la felicità, dice, anzi le cose si stanno mettendo molto male. Si stanno aggravando perché, spiega, la Russia ha dalla sua la disponibilità di risorse per continuare a combattere. Fa notare come dalla fine del 2023 Mosca abbia iniziato una fase di guerra di logoramento per la quale possiede forze e mezzi molto maggiori di quelli di Kiev. Perciò ritiene che una vittoria sia ancora possibile solamente riuscendo a distruggere del tutto il potenziale economico e industriale che i russi mettono a servizio del proprio sforzo bellico.

Mancano i mezzi

Zaluzhny fa notare che sebbene gli alleati occidentali si dicano convinti che l’Ucraina possa riacquisire i confini del 1991 – in altre parole riprendersi tutto, Crimea compresa – Kiev soffre un deficit catastrofico di risorse umane ed economiche. Per raggiungere quell’obiettivo mancano gli uomini, mancano gli armamenti. Dunque non bisogna puntare su dispendiose operazioni di riconquista è impossibile oltre che insensato. Suggerisce invece di concentrarsi su un tipo di guerra ad alta tecnologica che permetta un uso minimo di uomini e mezzi e al tempo stesso garantisca la sopravvivenza. Queste dichiarazioni sono parte del suo discorso al forum tenutosi questa settimana a Kiev, intitolato “Export di sicurezza: le armi ucraine nel mondo”. Altri passaggi del suo intervento hanno riguardato ciò che il governo ucraino dovrebbe fare per garantire l’effettiva possibilità di produzione bellica destinate all’esportazione.

Cosa servirebbe

Secondo il suo parere di esperto, occorre una politica dettata da una strategia di sopravvivenza, con il coordinamento fra istituzioni statali e impresa privata. Avendo risorse limitate di mezzi finanziari e di manodopera, spiega, si deve puntare sull’innovazione e su particolari ambiti. E invita ad ammettere senza vergogna che i russi li hanno superati in settori dove prima ad essere all’avanguardia erano gli ucraini. Zaluzhny sottolinea un elemento che rende di fatto traballante qualunque politica di sviluppo a lungo termine: la dipendenza assoluta dagli aiuti stranieri. Solo partendo da questi amari presupposti si potrà pensare a implementare un vero progetto di esportazione di armi, dice. In questo momento però l’Ucraina è tutto il contrario di tale visione. I dati pubblicati a marzo dallo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) dicono infatti che nel quadriennio 2020-2024 Kiev è diventata l’importatrice numero 1 al mondo di armamenti pesanti.

Contrasti con Zelensky

La franchezza di Zaluzhny nell’evidenziare in modo esplicito i punti critici dell’Ucraina gli ha guadagnato in passato la forte antipatia di Zelensky. Nell’autunno 2023 aveva infatti espresso il suo totale scetticismo verso la possibilità di una nuova controffensiva. Poi aveva dichiarato l’impossibilità di attuare l’ambizioso piano di reclutamento voluto dal governo. Infine gli screzi personali col presidente, che lo ha fatto rimuovere dalla carica di comandante per inviarlo a Londra come ambasciatore. Mandarlo lontano non è coinciso col suo silenzio, anzi in Inghilterra pare lo abbiano istruito e incrementato il suo livello politico, addirittura promuovendone le chance di successione a Zelensky. Quest’ultimo non ha intenzione di lasciare facilmente: ha già pesantemente sanzionato diversi rivali e non gradisce la popolarità di Zaluzhny in patria e fuori.

Martin King
Martin King

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