Il Turkmenistan invita al dialogo con i talebani in Afghanistan
Il Turkmenistan spinge per il dialogo internazionale col regime talebano che da un anno è al potere in Afghanistan: lo ha ribadito alla Conferenza internazionale tenutasi il 26 luglio in Uzbekistan, alla quale hanno preso parte i Paesi dell’Asia centrale e meridionale e i rappresentant idi USA e UE. Secondo il viceministro degli Esteri turkmeno Vepa Khadzhiyev, reintegrare l’Afghanistaan nell’economia globale avrà un impatto positivo per garantire la sicurezza e la stabilità sia del Paese stesso che della regione nel suo insieme. Ha ribadito questo concetto al colloquio inaugurale del gruppo di lavoro congiunto USA-Turkmenistan tenutosi il 30 luglio nella capitale Ashgabat, aggiungendo che sarebbe utile ripristinare gli incontri trilaterali che coinvolgevano pure l’Afghanistan e che erano stati avviati proprio da Washington nel 2020 e terminati col ritiro americano del 30 agosto 2021. Al di là di altri meccanismi consultivi che adesso gli Stati Uniti sembra vogliano istituire sui temi dei diritti religiosi e di quelli delle donne, il Turkmenistan cerca di fare passi concreti per alleviare le difficoltà della gente afghana. Oltre ai lavori sulle infrastrutture per portare elettricità nel Paese, ha acconsentito ad aumentare l’esportazione del gas in bombola, con una conseguente diminuzione del suo prezzo nel mercato interno dell’Afghanistan, salito vertiginosamente insieme a quello del diesel. Ne ha dato comunicazione il Ministero del Commercio e dell’Industria del governo talebano, che ha annunciato l’accordo raggiunto con le autorità turkmene sull’importazione di migliaia di tonnellate di GPL. Per le sue iniziative, anche a favore della popolazione afghana, il Turkmenistan cerca appoggio e finanziamenti presso i partner mediorientali, sebbene per il momento senza risultati concreti. Il 2 agosto ha firmato un memorandum di intesa su future consultazioni con il Consiglio di cooperazione del Golfo (organizzazione regionale che comprende Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar) riguardanti lo sviluppo della cooperazione su trasporti, logistica ed energia.
E sempre nell’ambito della promozione dei contatti a livello regionale, il Turkmenistan ha ospitato lo scorso 18 luglio una conferenza dedicata allo sviluppo e alla diversificazione dei trasporti e alla cooperazione nei transiti. Al convegno sono venute non solo delegazioni politiche straniere, ma anche i rappresentanti delle associazioni internazionali di categoria come la IATA, che riunisce le compagnie aeree del mondo, e la IRU, l’Unione internazionale dei trasporti su strada. Grazie anche alla sua posizione geografica, il Turkmenistan punta ad avere un riconoscimento ad alto livello come hub di transito regionale. Al convegno hanno discusso i modi per incrementare e facilitare i trasporti nella fase della post-pandemia, sviluppando i corridoi già esistenti e progettandone di nuovi e usando gli strumenti forniti dalle convenzioni dell’ONU. Fra i corridoi di cui si è parlato vi sono la Nuova via della Seta, il Corrido di trasporto internazionale nord-sud (INSTC), la Rotta di trasporto internazionale transcaspica e il Corridoio dei Lapislazzuli, che collega la Turchia all’Afghanistan passando per Georgia, Azerbaigian e Turkmenistan.
Vive a Mosca dal 2006. Traduttore dal russo e dall’inglese, insegnante di lingua italiana. Dal 2015 conduce conduce su youtube video-rassegne sulla cultura e la società russa.