Il professore irlandese che rifiuta l’ideologia gender è uscito di carcere per le feste natalizie
Al professor Enoch Burke è stato permesso di trascorrere le feste natalizie a casa: finalmente una piccola svolta positiva nel surreale caso dell’insegnate irlandese, in carcere da settembre per le sue posizioni contrarie al cosiddetto gender.
In prigione da settembre
Burke, insegnante di storia e di lingua tedesca, era stato chiuso nella Mountjoy Prison per “oltraggio alla corte”, non avendo rispettato l’ordinanza restrittiva che gli impediva di avvicinarsi alla sua scuola, la Wilson’s Hospital della contea di Westmeath nell’Irlanda centrale. La colpa iniziale, che risale allo scorso maggio e che ha dato origine al procedimento disciplinare della scuola e poi alla decisione del tribunale, è stata il categorico rifiuto di rivolgersi a uno studente transgender col pronome che pretendeva di attribuirsi, ovvero they (loro) al posto di he (lui).
La scuola, dopo aver stabilito la sua “cattiva condotta”, lo ha sospeso, mentre il tribunale gli ha ingiunto di non avvicinarsi più all’istituto. Burke ha però violato l’ordinanza ed è stato incarcerato. Il professore è rimasto in prigione per più di tre mesi: formalmente appare solo come come un’inquietante vicenda di procedure giudiziarie kafkiane, ma Burke insiste che si tratta della lotta contro l’imposizione dell’ideologia transgender nella società e nella scuola irlandese.
La temporanea scarcerazione per Natale
Il professore aveva inizialmente rifiutato la scarcerazione per le festività, ritenendola una sorta di “regalo di Natale” dei giudici, offensivo verso la giustizia perché si presenta come un tentativo della corte di lavarsi la coscienza offrendo pietà o clemenza verso di lui. L’unica maniera in cui Burke vuole uscire di prigione è rispettando il suo rifiuto a un ordine che ritiene scorretto e che viola la sua libertà religiosa, la quale dev’essere ristabilita pienamente e totalmente. Burke descrive come manifestamente illegittime sia la sua sospensione dal lavoro sia l’ordine del tribunale che la conferma. Il 21 dicembre, però, l’Alta Corte ha disposto il rilascio forzato, che gli consente di rimanere un cittadino libero fintanto che non infrangerà di nuovo l’ordinanza.
I legali della Wilson’s Hospital, infatti, hanno detto che l’unica preoccupazione della scuola è impedire che il ritorno del professore turbi i ragazzi, ma ciò non può comunque avvenire perché l’istituto è chiuso durante le feste. La scuola infatti riaprirà il 5 gennaio. Tramite un video-collegamento dalla prigione di Mountjoy, Burke aveva poi chiesto al giudice Conor Dignam di essere mandato a casa per Natale, sottolineando di non avere mai avuto guai con la legge, di non essere un ladro, un assassino o uno spacciatore di droga, ma di stare dietro le sbarre a causa della sua obiezione religiosa al transgender.

Vive a Mosca dal 2006. Traduttore dal russo e dall’inglese, insegnante di lingua italiana. Dal 2015 conduce conduce su youtube video-rassegne sulla cultura e la società russa.