Il premier polacco rivela con candore: sì, dei soldati NATO sono già presenti in Ucraina
Sulla questione dei soldati europei in Ucraina i vertici politici di Varsavia stanno mischiando le carte sul tavolo. O meglio, stanno cercando di tenere coperte le proprie, come dichiarato dallo stesso Ministro degli Esteri polacco. Da una parte le dichiarazioni di appoggio risoluto a Kiev, dall’altra le rassicurazioni sulla volontà di evitare lo scontro con Mosca, ma alla fine il primo ministro dice che sì, qualche soldato dell’Alleanza Atlantica sta già operando in Ucraina.
La candida ammissione
Il giornale polacco Do Rzeczy riferisce quanto dichiarato dal premier Donald Tusk a una giovanissima giornalista. Entrando al Sejm, la camera bassa del Parlamento di Varsavia, una bambina di 10 anni gli ha posto domande scomode, alle quali ha risposto con una semplicità e una schiettezza che forse non avrebbe tenuto coi corrispondenti di testate mainstream. Al quesito sull’assistenza militare della NATO all’Ucraina, Tusk ha detto che l’Alleanza Atlantica si sta impegnando molto, perché senza di essa Kiev non avrebbe potuto difendersi così a lungo. Poi ha detto: Ci sono delle truppe o dei soldati, osservatori, ingegneri in Ucraina che stanno aiutando. Non ha specificato quanti uomini della NATO sia presenti sul territorio né soprattutto a quali eserciti appartengano. Sarebbe un dettaglio non da poco, in particolare alla luce delle ultime dichiarazioni del presidente francese Macron e della premier lituana Šimonytė sulla disponibilità a mandare i propri uomini.
La NATO non vuole uno scontro diretto
Per il momento queste parole di Tusk – dalle implicazioni estremamente significative – sono state riportate quasi esclusivamente dai giornali internazionali non appartenenti al circuito mediatico euroamericano. Onet.pl, il principale portale web polacco, ha raccontato la breve chiacchierata del premier con la bambina, ma ha sorvolato sul passaggio relativo al personale atlantico in Ucraina. In compenso ha sottolineato la risposta di Tusk alle paure espresse dalla giovane, che gli ricordato la tragedia della guerra civile jugoslava.
Ricordando l’intervento dei Caschi Blu dell’ONU, ha chiesto se sia possibile inviare una missione delle Nazioni Unite anche in Ucraina. Il premier ha detto che è una storia complicata e che non voleva “spaventare” la piccola. Poi ha aggiunto che negli anni ‘90 l’intervento ONU fallì e che per fermare il conflitto la NATO decise di bombardare Belgrado. Tusk si è detto consapevole dei timori di tutte le persone inquiete al pensiero di uno scontro aperto fra Occidente e Russia. Ha specificato che nel caso attuale l’Alleanza Atlantica non vuole essere coinvolta direttamente né mandare le sue truppe, perché il mondo ha paura che possa scoppiare una guerra nucleare.
Varsavia non scopre le carte
Sulla linea apparentemente rassicurante del premier Tusk c’è anche il suo ministro degli Esteri Radosław Sikorski. In un’intervista del 4 maggio alla BBC World, il ministro ha detto di ritenere Putin non così avventato da attaccare un Paese della NATO. Se deduce allora che la Russia non rappresenta una minaccia per la Polonia e che non vi sarà un conflitto mondiale. Sirkorski tuttavia ci tiene a dire che Varsavia non esclude nessuna opzione con riferimento all’invio di truppe. Il motivo è che il governo polacco non vuole mostrare le sue carte. In questo modo, secondo lui, costringiamo Putin a chiedersi quale mossa faremo. Inoltre si è detto soddisfatto dell’approvazione dell’ultimo pacchetto americano da 61 miliardi di dollari. Dice infatti che l’Ucraina ha un disperato bisogno di difese anti-aeree e, continuando ad assistere militarmente Kiev, l’Occidente farà capire al Cremlino che la sua “invasione” è stata un errore.
Polonia avamposto nucleare?
Il presidente della Polonia Andrzej Duda ha rivelato che il tema dell’invio di soldati europei in Ucraina era stato il più intensamente dibattuto al summit di Parigi. Le opinioni dei leader presenti erano varie e non si era raggiunto alcun consenso. Poi Macron ha lanciato lo stesso la proposta bellicista. Anche Duda comunque ha fatto un’uscita degna del collega francese. Nella sua visita nordamericana di aprile ha infatto dichiarato che la Polonia è pronta a ospitare le armi nucleari americane. Ha spiegato che per Varsavia non è importante il nome del presidente degli Stati Uniti, ma conta il rafforzamento delle relazioni a livello di sicurezza militare.
Quindi per Duda la Polonia, (che confina con l’exclave russa di Kaliningrad) potrebbe diventare un avamposto nucleare americano. Sulla questione dei soldati europei in Ucraina i vertici politici di Varsavia stanno mischiando le carte sul tavolo. O meglio, stanno cercando di tenere coperte le proprie, come dichiarato dallo stesso Ministro degli Esteri polacco. Ma alla fine il primo ministro dice che sì, qualche soldato dell’Alleanza Atlantica sta già operando in Ucraina.
Vive a Mosca dal 2006. Traduttore dal russo e dall’inglese, insegnante di lingua italiana. Dal 2015 conduce conduce su youtube video-rassegne sulla cultura e la società russa.