Il Bangladesh rafforza la cooperazione con la Cina, adesso anche sul piano militare

Il Bangladesh rafforza la cooperazione con la Cina, adesso anche sul piano militare

10 Maggio 2024 0

Le relazioni economiche del Bangladesh con la Cina si sono rafforzate notevolmente negli ultimi dieci anni. Ora Dacca rientra pienamente nella sfera BRICS, soprattutto dopo l’ammissione nella loro banca NDB e considerata la vicinanza con l’India. Oggi legami si fanno ancora più stretti con le prime manovre militari congiunte che svolgerà con Pechino.

Esercitazioni congiunte

Proprio in queste settimane sono previste le esercitazioni congiunte fra Cina e Bangladesh, annunciate a fine aprile. Il loro nome è Golden Friendship 2024 e verranno effettuate in territorio bangladese. Sono le prime manovre organizzate insieme dai due Stati e sono basate sulle operazioni ONU di antiterrorismo e di peacekeeping, tipo la liberazione di ostaggi o l’eliminazione di postazioni terroristiche. Il ruolo di Pechino come alleato militare di Dacca è cresciuto molto negli ultimi anni. Nel 2016 ha fornito alla Marina bangladese due sottomarini ammodernati (a prezzo scontato). Lo scorso anno ha costruito a Cox’s Bazar, nel golfo del Bengala, una base da 1,21 miliardi di dollari capace di ospitare fino sei sottomarini e otto navi da guerra contemporaneamente.

Alla ricerca di un prestito

L’interesse del Bangladesh verso la Cina è soprattutto di natura finanziaria, oltre che militare. I legami economici fra i due Paesi sono già molto forti: gli investimenti di Pechino ammontano a 25 miliardi di dollari in vari settori, dalle infrastrutture energetiche ai trasporti. Oggi però Dacca desidera un prestito da 36 miliardi di yuan (5 miliardi di dollari), a tasso agevolato, Lo scopo è di ridurre la pressione sulle sue riserve di dollari e aiutare l’importazione di materie prime. Il Bangladesh aveva già cercato aiuto finanziario presso i vicini asiatici nell’ambito del BRICS, di cui India e Cina sono fondatrici. Infatti nel 2021 è stato ammesso come nuovo membro della Development Bank (NDB) che è appunto la “banca dei BRICS”.

Cooperazione commerciale

Gli scambi bilaterali sono aumentati da 3 a 20 miliardi di dollari in poco più di dieci anni. Il merito è anche dell’esenzione tariffaria di cui godono vari prodotti bangladesi esportati in Cina, oggi il maggior partner commerciale di Dacca. Recentemente Pechino ha espresso interesse a importare anche il mango: a questo scopo invierà a giugno un gruppo di esperti per visitare le coltivazioni bangladesi. Pochi giorni fa si è tenuto a Quanzhou un seminario sulle opportunità di investimento nel Bangladesh: molti dei partecipanti hanno dichiarato che nelle attuali circostanze geopolitiche ed economiche potrebbero trasferire i loro investimenti proprio là. Abul Kalam Mohammad Ziaur Rahman, presidente dell’agenzia bangladese BEPZA che gestisce le zone economiche libere del Paese, ha evidenziato la grande crescita avutasi nell’ultimo decennio e l’odierno clima favorevole agli investimenti che si è creato, in particolare per quelli diretti e dall’estero (IDE).

Redazione Strumenti Politici
Redazione Strumenti Politici

Iscriviti alla newsletter di StrumentiPolitici

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.