Il cancelliere austriaco esorta ad aprire negoziati con la Russia e a coinvolgere i BRICS e il Sud Globale

Il cancelliere austriaco esorta ad aprire negoziati con la Russia e a coinvolgere i BRICS e il Sud Globale

5 Marzo 2024 0

Prima di recarsi alla “conferenza di guerra” indetta dal presidente francese Macron, il cancelliere dell’Austria Karl Nehammer ha espresso la necessità di cercare la strada della cooperazione internazionale per mettere fine al conflitto ucraino. Il politico austriaco era stato l’ultimo leader europeo a incontrare di persona Putin prima dello scoppio delle ostilità e oggi si propone come il primo a volare a Mosca per aiutare a terminarle.

Negoziati e BRICS

Sul suo account di X, Nehammer ha pubblicato affermazioni che invitano a prendere la strada della diplomazia, in netto contrasto con quelle guerrafondaie di Macron. Infatti il cancelliere ha dichiarato che avrebbe portato le istanze di pace alla riunione organizzata dal presidente francese. Per raggiungere la pace occorrono negoziati e per allestirli l’Europa deve cercare la cooperazione di attori chiave di altre parti del mondo, come i Paesi BRICS e quelli del Sud Globale.

Quindi, pur condannando formalmente la Russia, Nehammer dichiara che è indispensabile coinvolgerla nel processo di pace insieme ai Paesi suoi amici: tutto il contrario dell’atteggiamento di esclusione e di superiorità mostrato finora dall’Occidente. Quelli che sono sempre stati considerati come entità di scarsa importanza, soggetti da ignorare o comprare, ex colonie da controllare a distanza, vengono riconosciuti da Nehammer come portatori di un “ruolo cruciale”. Secondo il cancelliere bisogna far comprendere ad essi la posizione dell’Europa, che è di quella fermare lo spargimento di sangue. La preoccupazione del leader austriaco è che si generi un’escalation che trasformi il conflitto ucraino in scontro di grosse dimensioni fra Est ed Ovest. Dunque un netto rifiuto per l’idea di Macron di inviare sul campo i soldati della NATO: Finire in una guerra aperta non ci darebbe sicuramente una maggiore sicurezza.

A proposito del suo incontro col presidente russo, Nehammer dice: Il viaggio non era stata una visita amichevole, anche se attribuisce l’etichetta di apologeta di Putin. L’Austria ha sempre avuto rispetto al conflitto una posizione ferma, per la quale la Russia non deve vincere, ma se sarà di aiuto, sono pronto a volare nuovamente a Mosca.

Neutralità austriaca

Il cancelliere ha dichiarato di voler portare al convegno di Parigi la posizione neutrale di Vienna. E infatti l’Austria è uno dei quattro membri dell’Unione Europea che non fanno parte della NATO: all’Ucraina sta fornendo assistenza medica, finanziaria e umanitaria, non connessa agli aiuti militari.

Dal 1995 Vienna aderisce al programma “Partenariato per la pace” con la NATO, ma la sua neutralità è inserita in Costituzione. Lo scorso anno Nehammer aveva detto che nessun soldato austriaco avrebbe messo piede sul territorio ucraino finché è in corso la guerra, nemmeno per missioni non belliche come lo sminamento del territorio. Il professor Heinz Gärtner sottolinea che la neutralità del suo Paese è stabilita dalla legge, èsostenuta dalla stragrande maggioranza dei cittadini ed è dimostrata dal fatto che Vienna è sede di numerose organizzazioni internazionali già dai tempi della Guerra Fredda.

Pure il ministro degli Esteri ed ex premier austriaco Alexander Schallenberg invita a mantenere aperto il dialogo con il Cremlino, anche attraverso canali informali di comunicazione. Secondo lui è impossibile e controproducente ignorare o maltrattare la Russiacontroproducente ignorare o maltrattare la Russia, essendo il vicino di casa della UE più vasto geograficamente, potente militarmente e importante strategicamente su diversi livelli.

I rapporti energetici di Vienna con Mosca

L’importanza strategica di Mosca riguarda in primo luogo l’energia. Da inizio 2022 a oggi, la dipendenza energetica austriaca verso la Russia è passata dall’80% al 98%.

Un incremento del genere preoccupa il ministro Leonore Gewessler, che ha esortato a fare qualcosa per diversificare le importazioni e ha spiegato che acquistare energia da altri Paesi è troppo caro e troppo poco conveniente. La Russia resterà ancora a lungo l’unico fornitore di energia per l’Austrial’unico fornitore di energia per l’Austria, sia per motivi pratici che legali: i contratti con Gazprom valgono fino al 2040 e hanno comunque condizioni migliori rispetto ad altri.

La Gewessler vorrebbe fare in modo di violarli, ma in questo aprirebbe un grave scontro politico. Il problema è che le aziende austriache di servizi pubblici non hanno dimostrato di poter evitare di ricorrere al gas russo e non fanno nulla per aumentare la loro quota di gas non siberiano.

E se Bruxelles spera di eliminare completamente la necessità di forniture russe entro il 2028, Vienna non ha nemmeno iniziato a fare programmi in tal senso. Qualche mese fa, l’inviato UE in Austria Martin Selmayr è stato aspramente rimproverato per aver accusato il governo austriaco di comprare il gas da Mosca con “soldi sporchi di sangue”. La Gewessler ammette comunque che con l’acquisto di energia il suo Paese di fatto sta finanziando lo sforzo bellico russo.

Rapporti politici non facili, ma pragmatici

Il cancelliere Nehammer aveva già dichiarato lo scorso anno che tenere in piedi i contratti con Gazprom significa fare gli interessi dei contribuenti austriaci e garantire la sicurezza energetica del Paese. Sotto questo aspetto, i tentativi degli europeisti a oltranza di rompere di fatto le forniture di gas dalla Russia darebbero luogo a una crisi politica ed economica nel Paese.

A livello politico, però, i rapporti fra Austria e Russia non vanno sempre altrettanto lisci. Proprio un anno fa era avvenuta infatti un’espulsione reciproca di diplomatici, iniziata proprio da Vienna: a seguito di sospetti di spionaggio sospetti di spionaggio e di altre attività non consentite, aveva ordinato a quattro rappresentanti russi di lasciare il Paese entro pochi giorni.

Ma oggi si vuole tornare in qualche modo al dialogo e a una collaborazione alla luce del sole. Prima di recarsi alla “conferenza di guerra” indetta dal presidente francese Macron, il cancelliere Nehammer ha espresso la necessità di cercare la strada della cooperazione internazionale per mettere fine al conflitto ucraino. Era stato lui l’ultimo leader europeo a incontrare di persona il presidente russo prima dello scoppio delle ostilità eadesso si propone come il primo a volare a Mosca per aiutare a terminarle.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Redazione Strumenti Politici
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