I problemi interni degli Stati Uniti annulleranno il sostegno americano a Zelensky. Intervista esclusiva a Douglas Macgregor
Mentre la situazione sul campo in Ucraina appare molto incerta per le truppe di Kiev, negli Stati Uniti i problemi interni e il disastro ambientale in Ohio hanno ridotto il sostegno degli americani alla causa di Zelensky. I miliardi di dollari che defluiscono oltreoceano, la stanchezza per una guerra che si protrae troppo a lungo rispetto ai proclami di vittoria dei primi mesi, la campagna elettorale ormai imminente: questi e altri elementi hanno determinato un pesante calo del consenso popolare negli USA, come mostrato dai recenti sondaggi.
Per capire meglio cosa pensano gli americani del conflitto ucraino e per avere una visione qualificata sulle prospettive che ci attendono, Strumenti Politici ha contattato l’ex colonnello dell’esercito americano ed ex consulente del Segretario alla Difesa Douglas MacGregor, autore di libri e consulente militare. Non è la prima volta che l’ufficiale accusa Washington di ingannare i cittadini con un narrativa falsa e tendenziosa, che purtroppo accomuna anche molti Paesi europei.
Oggi Macgregor mette in guardia contro chi vorrebbe prolungare questa guerra ancora a lungo: è invece probabile che in pochi mesi si arrivi a una situazione nella quale Washington non sarà più in grado di pompare armi e soldi ai ritmi consueti e dovrà necessariamente dedicarsi ai problemi che ha in casa. Ma a quel punto gli americani staranno già combattendo una guerra interna, fatta di crisi economica ed emergenze nazionali, per la sopravvivenza stessa della loro civiltà e della loro way of life.
– Alcuni dicono che il limite cronologico naturale per il conflitto in Ucraina è rappresentato dalle elezioni presidenziali americane del 2024. Lei è d’accordo con questa visione? E il supporto della Casa Bianca a Zelensky in che misura dipenderà dalla campagna elettorale?
– Il supporto che Washington fornisce a Zelensky dipende da lobby potenti e da interessi dettati da un’agenda che non c’entra nulla con l’interesse nazionale strategico americano (American National Strategic Interest). Nel 20esimo secolo, le guerre degli americani sono state combattute sul territorio di altre nazioni, ma la crisi finanziaria che incombe, la criminalità diffusa nelle città statunitensi e le frontiere aperte stanno portando un nuovo genere di guerra direttamente sul suolo USA. Questa guerra è una lotta per la sopravvivenza della civiltà occidentale e della repubblica americana nel Nord America. Il risultato è il calo dell’interesse degli statunitensi nella guerra per procura in Ucraina e la diminuzione del loro supporto ad essa.
– I sondaggi mostrano che i cittadini americani sono stanchi di sostenere il governo ucraino incondizionatamente e per tutto il tempo che Biden riterrà necessario. Qual è la visione dei cittadini sul conflitto ucraino? Lo percepiscono come una guerra ideologica?
– Ai cittadini americani – così come a gran parte di quelli europei – è stata presentata una narrativa totalmente falsa riguardo al conflitto in Ucraina. Poiché la Russia era il nucleo centrale dell’Unione Sovietica, è stato facile convincere americani ed europei che la Federazione Russa è cattiva e che deve essere sconfitta in Ucraina. Ma la verità sta comunque trovando la sua strada per arrivare alle masse, anche se in maniera molto lenta. Sempre più cittadini americani pongono domande sull’effettiva necessità di un confronto con la Russia sull’Ucraina e dell’appoggio a un governo come quello di Kiev, che sta diventando sempre più corrotto e oppressivo.
– Il Congresso ha approvato aiuti all’Ucraina per decine di miliardi di dollari sotto forma di supporto militare e umanitario. Come considerano gli americani queste enormi quantità di denaro che finisce all’estero? Sentono che i soldi andrebbero destinati ai problemi interni del Paese, soprattutto dopo il recente disastro avvenuto in Ohio?
– Come detto prima, il cittadino americano medio non ha alcun interesse reale in Ucraina. Mentre la crisi finanziaria globale va peggiorando e l’economia degli USA rallenta, niente di ciò che accade oltreoceano può essere più importante per un americano del risolvere i problemi che ha già in casa. È sempre stato così e lo sarà anche nel prossimo futuro. Quando hanno abbandonato l’India i britannici? Se ne andarono nel 1947, quando il rapporto fra debito pubblico e PIL raggiunse il 240%. In altre parole, il Regno Unito abbandonò l’India quando non potè più permettersi di restarci. Col tempo, anche Washington scoprirà che è impossibile sopportare l’imponente perdita di capitali che si sta verificando in Ucraina.
– Bakhmut potrebbe rivelarsi decisiva per aprire ai russi la strada verso l’Ucraina centrale. I media occidentali, però, tendono a ridurne l’importanza o addirittura a ignorarla. La guerra delle narrative può riuscire a sconfiggere persino l’esito del campo di battaglia?
– L’esito della guerra sarà deciso dal campo di battaglia. Con il passare delle settimane, la narrativa di Washington perde forza e credibilità. Quando il suolo ucraino sarà diventato duro e asciutto a sufficienza, le forze di terra russe attaccheranno e prenderanno il controllo delle regioni ucraine ad est del fiume Dnepr. A quel punto, a Mosca decideranno di avanzare verso ovest e rivendicheranno Odessa, città storicamente russa.
Ma se Washington dovesse insistere a fomentare le ostilità in Ucraina, i russi spingeranno per arrivare fino al confine con la Polonia. E mentre tali eventi si svolgeranno nei mesi di giugno, luglio e agosto, gli americani si dovranno però concentrare sulle emergenze interne. Ricordiamoci che gli Stati Uniti sono una potenza marittima e aerospaziale, ma costituiscono una potenza terrestre solamente nell’emisfero occidentale. Quando le circostanze al di fuori dei confini americani si rivolteranno contro gli interessi USA (e/o finiranno i soldi), a Washington decideranno di fare semplicemente ciò che è stato già fatto in passato: salpare o decollare per ritornare a casa.
Vive a Mosca dal 2006. Traduttore dal russo e dall’inglese, insegnante di lingua italiana. Dal 2015 conduce conduce su youtube video-rassegne sulla cultura e la società russa.