Ecuador, altri 8 morti nella lotta tra narcotrafficanti
Sicari armati a bordo di due veicoli hanno aperto il fuoco la notte scorsa in Ecuador su un gruppo di persone che bevevano all’esterno di una casa, uccidendone sette e ferendone altre tre. L’attacco, trasformatosi in un massacro, è avvenuto poco prima della mezzanotte locale nel settore denominato Las Malvinas di Guayaquil, capitale industriale e principale porto ecuadoriano. Cinque delle sette vittime, crivellate da oltre sessanta colpi di pistola, avevano precedenti penali. I feriti, si è infine appreso, sarebbero invece persone che si sono trovate a passare nella zona al momento della sparatoria.
I vescovi dell’Ecuador, registrando il moltiplicarsi degli episodi di violenza nel Paese negli ultimi mesi, hanno invitato “tutte le forze politiche a credere che la soluzione dei problemi della popolazione stia nel dialogo, nel rifiuto della violenza, nella difesa delle istituzioni, nella centralità della persona e dei suoi diritti e doveri“, ribadendo il loro appello “a pensare, parlare e agire in senso democratico”. Il 2021 è stato in Ecuador un anno nero per le carceri ecuadoriane del Paese. Trecento detenuti hanno perso la vita a seguito di una serie di scontri interni che le forze di polizia non sono riuscite a placare. Uno degli episodi più violenti si è svolto il 27 settembre nel carcere della città di Guayaquil. Nel giro di poche ore si sono registrati 119 morti e 79 feriti. Di coloro che sono deceduti, il 75% si trovava in carcere in attesa di processo e il 61% aveva meno di 30 anni. La causa di questi scontri, sia nelle carceri sia fuori da esse è una lotta senza quartiere tra bande di narcotrafficanti locali.

Raccogliere le voci dei protagonisti dalle varie parti del mondo e documentare i numeri reali inerenti ai grandi dossier e questioni d’attualità è il modo migliore e più serio per fare informazione. L’obiettivo finale è fornire gli strumenti ad ogni lettore e lettrice per farsi una propria opinione sui fatti che accadono a livello mondiale.