Costa d’Avorio, l’economia tiene e si rilancia coi giacimenti petroliferi gestiti insieme all’ENI
L’economia ivoriana sta procedendo bene nonostante i problemi derivanti dalla complicata situazione internazionale. Si è concentrato su questo aspetto il messaggio che il presidente Alassane Ouattara ha dato a tutti i parlamentari, riuniti per assistere lo scorso 25 aprile al suo terzo discorso sullo stato del Paese.
Le azioni di supporto intraprese dal governo
Il governo ha preso delle misure forti per contrastare l’inflazione globale, l’aumento del prezzo del grano e del costo dei trasporti e altri fenomeni negativi che si sono abbattuti negli ultimi due anni sulla Costa d’Avorio. Per aiutare il settore della lavorazione del grano ha stanziato 62 miliardi di franchi CFA (circa 100 milioni di dollari), mentre le sovvenzioni statali per mitigare l’aumento del prezzo della benzina ammontano a 725 miliardi di CFA (il 2% del PIL nazionale). Per garantire la sicurezza alimentare del Paese, il governo ha adottato un vasto programma di sostegno all’agricoltura, alla pesca e all’allevamento. Ouattara ha dichiarato che per attuare nel 2023 il suo impegno di modernizzazione della Costa d’Avorio lancerà azioni a beneficio dei giovani, per un totale di 361 miliardi di franchi CFA.
La produzione petrolifera potrebbe presto raddoppiare
Fino ad oggi la Costa d’Avorio è stata un produttore di idrocarburi di dimensioni relativamente piccole. Ma dallo scorso anno si è spalancata la prospettiva di diventare un operatore imporante sul mercato mondiale del gas e del petrolio. Il merito di questa possibile trasformazione è del giacimento di Baleine, il cui sfruttamento è finalmente entrato in fase di avvio. La resa prevista è di oltre 2 miliardi di barili di greggio e fino a 3,3 miliardi di metri cubi di gas naturale nel corso di trent’anni.
Nel breve periodo potrebbe far raddoppiare la produzione complessiva della Costa d’Avorio. Il giacimento di trova a sud-est di Abidjan, l’ex capitale e oggi la città più popolosa del Paese. Gli scavi nei pozzi adiacenti stanno rivelando riserve ancora maggiori, che saranno man mano sfruttate dal consorzio che possiede e gestisce i giacimenti. La compagnia petrolifera ivoriana Petroci Holding e l’italiana ENI sono i due soci del consorzio.
La conferenza in Mauritania
Il ministro delle Miniere, del Petrolio e dell’Energia Mamadou Sangafowa Coulibaly ha dichiarato che vi sono altri “Baleines” da scoprire e da far fruttare. Per questo motivo ha invitato i maggiori operatori industriali a esplorare il grande potenziale dei bacini sedimentari della Costa d’Avorio. L’occasione per presentare le opportunità proposte dal Paese sarà la conferenza che si terrà a novembre in Mauritiana, la MSGBC Oil, Gas & Power. Lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi ivoriani sta portando con sé la creazione di infrastrutture utili per il Paese, mentre l’estrazione del gas naturale va ad alimentare le centrali elettriche e quindi a garantire la sicurezza energetica nazionale. Proprio in vista della conferenza di Nouakchott si parla così della possibilità di stimolare la cooperazione a livello regionale coi Paesi vicini, Senegal e Mauritania in particolare, i quali stanno lanciando progetti simili per i giacimenti al largo delle proprie coste.
Vive a Mosca dal 2006. Traduttore dal russo e dall’inglese, insegnante di lingua italiana. Dal 2015 conduce conduce su youtube video-rassegne sulla cultura e la società russa.