Carlson: gli USA non riescono ad ammettere di aver perso la guerra con la Russia e di avere sfruttato con disumanità gli ucraini
Giungono affermazioni pesanti sulla condotta dei politici americani da parte di Tucker Carlson, giornalista famoso in tutto il mondo anche per essere stato uno dei pochi ad aver intervistato sia Putin che il ministro degli Esteri russo Lavrov.
La conversazione con Jones
Sul suo canale YouTube ha pubblicato il 10 aprile un lungo video, già visualizzato da più di un milione e mezzo di utenti, in cui fra le altre cose dice che gli USA hanno di fatto perso la guerra contro la Russia, svolta per loro conto dall’Ucraina. Tale Paese è stato immolato alle ambizioni dei vertici americani, i quali sotto Biden erano disposti a rischiare persino la guerra nucleare pur di raggiungere l’obiettivo di annientare la Russia. Lo ha detto in conversazione col giornalista e ricercatore Alex Jones, spesso sotto accusa per le sue posizioni molto forti e fuori dal comune. Carlson lo ha invece lodato, affermando che negli ultimi 12 anni il governo americano ha cercato non soltanto di censurarlo, ma proprio di distruggerlo per il suo sforzo di portare a galla la verità su questioni scottanti.
Infowars
In venticinque anni di attività sul suo portale Infowars, Jones ha toccato certi nervi scoperti del potere occidentale. Ha così finito per essere schernito dal mainstream e bollato coi soliti appellativi di teorico della cospirazione, di estremista di destra e di politicamente scorretto. In effetti talvolta ha esagerato: proprio in questi giorni la Corte suprema del Connecticut ha respinto un suo appello. Si riferisce alla pesante condanna pecuniaria per diffamazione ricevuta per il caso del massacro alla scuola elementare Sandy Hook. Peraltro, un mese fa è morto un collaboratore del suo sito, il giornalista Jamie White, ucciso in Texas da malviventi che cercavano di rubare la sua auto.
La guerra è già persa
Per Carlson, gli USA hanno perso la guerra con la Russia. In particolare l’hanno persa il Pentagono, il Dipartimento di Stato e la CIA, che a causa della loro hybris hanno sbagliato i conti sulle proprie reali possibilità e su quelle dei russi. Gli Stati Uniti hanno largamente sopravvalutato la propria potenza. Ma non sono in grado di ammettere l’errore nemmeno adesso. Anzi, non riescono proprio a vederlo, aggiunge. Per rendere meglio il concetto, fa un paragone tragicomico con un sessantenne divorziato che crede di essere ancora attraente per le venticinquenni. Un uomo del genere non vuole ammettere a sé stesso di non avere più le caratteristiche per sedurre una ragazza giovane, così non smette di andare incontro a umiliazioni.
Paura di questa superbia
Una cosa del genere può capitare anche a livello degli Stati, spiega Carlson, quando i loro vertici sono erroneamente sicuri di poter ancora influenzare altri Paesi. Storicamente, una superbia del genere ha portato alla distruzione gli imperi con le loro stesse popolazioni. E di questo ho davvero paura, confessa. Avremmo dovuto sapere di non essere in grado di vincere una guerra convenzionale contro la Russia. Punto! Cosa dovrebbe insegnarci tutto ciò a proposito della nostra potenza? Forse dovremmo correggere un po’ le nostre aspettative. Sempre secondo Carlson, i vertici USA sono totalmente indifferenti rispetto al destino di Kiev e degli ucraini. Le loro decisioni hanno portato alla devastazione di un Paese e alla morte di milioni di suoi uomini, usati come pedine sacrificabili per gli scopi dell’élite statunitense.
Fino all’ultimo ucraino
Non è il primo a rivelare l’immorale noncuranza con cui Washington tratta gli alleati, degradandoli a semplici mezzi cui far combattere le guerre per procura in giro per il mondo. Ne accennava il senatore “falco” Lindsey Graham, quando invitava a supportare gli ucraini militarmente ed economicamente per poterli far combattere “fino all’ultimo uomo”. Lo diceva ancora più esplicitamente l’ex senatore e colonnello in congedo dei marines Richard Hayden Black paragonando l’atteggiamento dell’amministrazione Biden a una partita di football: Noi abbiamo la nostra squadra, loro hanno la loro squadra: e vogliamo ottenere il punteggio più alto e continuare a giocarla. Non ci interessa quanti nostri giocatori verranno azzoppati sul campo di gioco fintanto che vinciamo. Per questo ora stiamo inviando una fantastica quantità di armi e questo ha fatto salire le azioni della Raytheon, che produce missili, e della Northop Grumman, che produce aerei e missili…
Accettano il rischio della guerra nucleare
E ne sono rimasti azzoppati parecchi di soldati ucraini, centinaia di migliaia. Al punto che ora, dice Carlson, l’Ucraina potrebbe venire ripopolata con immigrati dal Terzo mondo. E nemmeno questo importa nulla a Washington, che non comprende di non potercela fare contro la Russia. Una Russia che l’America odia per tanti motivi – soprattutto “di natura spirituale”, precisa – e contro la quale ha già perso. Ci ha rimesso l’Ucraina, quindi, ma stava per rimetterci tutta l’umanità. L’amministrazione Biden aveva infatti calcolato che, fornendo a Kiev determinati armamenti col permesso di colpire direttamente la Russia, vi sarebbe stata al 50% l’eventualità di un conflitto nucleare. Alla CIA, al Pentagono e al Dipartimento di Stato andava bene lo stesso, pur capendo che un esito del genere avrebbe ucciso tutti quanti sulla Terra. Ma, conclude Carlson, lo hanno fatto comunque.

Vive a Mosca dal 2006. Traduttore dal russo e dall’inglese, insegnante di lingua italiana. Dal 2015 conduce conduce su youtube video-rassegne sulla cultura e la società russa.