Argentina: nuovi pacchetti di salvataggio da FMI ed enti internazionali
Lo scorso venerdì Buenos Aires ha ufficialmente ottenuto il benestare a una serie di imponenti pacchetti finanziari di salvataggio. A concederli saranno la Banca Mondiale, la Banca Interamericana di Sviluppo (IDB) e soprattutto il Fondo Monetario Internazionale (FMI).
I pacchetti di salvataggio
La Banca Mondiale darà 12 miliardi di dollari, l’IDB 10 e l’FMI 20, di cui 12 disponibili subito. Come dichiarato dai loro rappresentanti, questi aiuti dimostrano la fiducia nella capacità del governo argentino di “modernizzare” e “stabilizzare” la disastrata economia del Paese, attraendo investimenti stranieri e creando nuovi posti di lavoro. Nel caso dell’FMI, anche implementando quelle riforme – spesso draconiane – che l’ente impone ai suoi assistiti: la sua reputazione presso il popolo argentino infatti non è molto buona, specialmente dopo la bancarotta del 2001.
È una storia lunga: dal 1956 questo è il 23esimo pacchetto miliardario che passa a Buenos Aires, la quale ad oggi deve ancora restituire più di 40 miliardi. Negli anni, diversi pacchetti sono stati usati proprio per ripagare parzialmente il debito con l’FMI e non per risanare l’economia. Oggi, uno degli obiettivi chiave è avere nuovamente accesso ai mercati finanziari internazionali. Lo stesso FMI avverte dei rischi che incombono, derivanti dalle tensioni globali e dalla volatilità interna, sia politica che sociale. Ma le misure di austerità prese finora dal presidente argentino Javier Milei, il quale si definisce “anarco-capitalista”, sono state apprezzate dai direttori dell’ente, che ha quindi deciso di dare l’ennesima chance a quella che è comunque la seconda economia del Sudamerica.
L’annuncio del governo argentino
Annunciando in televisione l’ottenimento dei pacchetti finanziari, Milei ha affermato che l’Argentina è nella posizione migliore di sempre per resistere alle turbolenze esterne. I miliardi dell’FMI le permetteranno di crescere come non mai, diventando nei prossimi 30 anni il Paese con la più forte crescita economica. Il ministro dell’Economia Luis Caputo ha detto di aver tolto quelle restrizioni agli scambi di valuta estera che limitano il normale funzionamento dell’economia. In particolare, ha eliminato il tetto di 200 dollari all’acquisto mensile di valuta.
Già prima dell’ottenimento del salvataggio, comunque, il governo si era portato avanti col lavoro, cancellando alcuni meccanismi di regolazione valutaria e allentando il controllo sul peso. Dall’inizio del suo mandato nel dicembre 2023, Milei ha attuato una serie di riforme liberiste piuttosto aggressive per ridurre e contenere l’inflazione. Oggi punta anche a ripristinare le riserve di valuta straniera, ormai esaurite. L’austerità ha però fatto perdere il posto a migliaia di impiegati pubblici e ha imposto tagli pesanti ai programmi statali. I critici accusano Milei di aver fatto pagare il prezzo ai cittadini più poveri. Quasi ogni settimana vi sono proteste dei sindacati contro le pensioni troppo basse e la diminuzione degli stipendi.

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