Andorra: alle elezioni trionfa il premier uscente, ma si temono scossoni al sistema bancario
Un anno fa, il Principato di Andorra era in preda all’isteria per la carenza di beni alimentari e per le altre incertezze che incombevano sul turismo, fonte principale di introiti per il Paese. Lo sciopero degli autotrasportatori spagnoli aveva mandato nel panico gli andorrani, che presero d’assalto i supermercati facendo incetta di alimentari, olio in particolare.
Alle elezioni vince la ricerca di stabilità
Oggi, invece, alle elezioni del 2 aprile Andorra ha visto trionfare la stabilità politica. Ha vinto infatti il premier uscente Xavier Espot, confermato per altri quattro anni. Il suo partito Demòcrates per Andorra ha ottenuto la maggioranza dei seggi e ha reso totale la sua leadership nella coalizione col partito dei Ciutadans Compromesos. La novità è rappresentata dall’exploit del partito ambientalista ed euroscettico Concòrdia, fondato lo scorso anno e già diventato il primo partito di opposizione. Sullo sfondo di tale panorama politico si intravedono però delle crepe nel sistema bancario, che potrebbero divenire gravi spaccature alla base dell’economia nazionale, sostenuta per una certa percentuale di PIL proprio dalle banche.
Le criticità del sistema bancario locale
Il settimanale catalano El Triangle ha lanciato l’allarme riprendendo un articolo di Forbes relativo al sistema finanzario andorrano. L’autore del pezzo originale sulla rivista americana, il rinomato giornalista Melik Kaylan, partendo dal crollo di Credit Suisse individua le debolezze delle banche di Andorra. Mettendo i suoi lettori in guardia da queste ultime, fa quindi un pessima pubblicità all’Andorra Banking, l’associazione che riunisce le tre banche del Principato e che per l’anno 2022 ha annunciato un utile di 113 milioni di euro. Andorra, in quanto Stato “a fiscalità privilegiata”, si trova già sulla lista nera dell’Agenzia delle Entrate italiana. Kaylan si basa sul rapporto del giurista austriaco Martin Kreutner, in passato a capo dell’Accademia internazionale per la lotta alla corruzione (IACA). Sottolinea come l’eccezionalità di questo Paese, sotto molti aspetti già dentro l’Unione Europea ma formalmente ancora fuori, abbia favorito azioni “losche” nel settore bancario.
Lo spettro di una nuova Banca Privada d’Andorra
La fine ingloriosa nel 2015 della Banca Privada d’Andorra (BPA) dopo quasi sessant’anni di esistenza è un precedente pesante. Si dovrebbe ormai percepire il pericolo derivante dall’ambiguità legislativa del Paese e dalla mancanza di una banca centrale. La nazionalizzazione forzata di BPA seguì a una denuncia presentata senza prove e mai investigata a fondo. Vi si accompagnarono altre vicende spiacevoli, come la carcerazione del suo amministrazione delegato senza accuse formali. Secondo Kaylan, nel caso in cui venga firmato un trattato di associazione con la UE, Andorra potrebbe diventare un “cavallo di Troia” utilizzabile dalla criminalità finanziaria internazionale per infiltrarsi nei mercati europei. Infine, l’esperto francese di geopolitica Gérard Vespierre condivide tali preoccupazioni e ritiene che quello della BPA sia un caso esemplificativo. In una recente analisti sui microstati, ha definito Andorra come “una minaccia allo stato di diritto in Europa”.
Vive a Mosca dal 2006. Traduttore dal russo e dall’inglese, insegnante di lingua italiana. Dal 2015 conduce conduce su youtube video-rassegne sulla cultura e la società russa.