Velivolo russo con a bordo soldati ucraini per uno scambio di prigionieri colpito da missili USA o tedeschi sparati dall’artiglieria di Kiev

Velivolo russo con a bordo soldati ucraini per uno scambio di prigionieri colpito da missili USA o tedeschi sparati dall’artiglieria di Kiev

24 Gennaio 2024 0

Questa mattina un velivolo militare russo è caduto nella regione di Belgorod, a sud-ovest di Mosca. Ad abbattere l’aereo da trasporto Ilyushin Il-76 sarebbero stati dei missili terra-aria sparati da forze ucraine appostate nella regione di Kharkov.

Il velivolo stava portando 65 prigionieri di guerra ucraini verso il luogo di scambio concordato con la controparte russa. Sono morti tutti, assieme ai 6 membri dell’equipaggio e a 3 ufficiali russi.

Il cortocircuito informativo

A Kiev hanno inizialmente parlato di una “vittoria” ottenuta dalle “valorose Forze armate dell’Ucraina (ZSU)”, per poi negare spudoratamente quando si è saputo che a bordo dell’aereo c’erano decine dei loro soldati.

A Mosca invece affermano che si è trattato di un atto criminale compiuto dal regime di Zelensky: le autorità ucraine dovevano infatti sapere che si stava apprestando lo scambio di prigionieri, dal momento che vi avevano acconsentito.

Ed essendo appunto uno scambio, sapevano anche dove sarebbe avvenuto perché vi stavano portando i prigionieri russi e dunque sapevano in che condizioni erano i loro uomini e come sarebbero arrivati sul posto. In altre parole è stato unattentato.

La richiesta di condanna da parte di Mosca

Il Cremlino chiede che i governi, gli organismi e la comunità internazionale si esprimano sull’accaduto condannando le azioni dello Stato ucraino. Se restano in silenzio, invece, sostengono Kiev anche nei suoi intenti criminali, dicono a Mosca.

Non è infatti la prima volta che avviene una tragedia simile a quello di oggi: il 29 luglio del 2022 l’artiglieria ucraina aveva colpito la prigione di Olenivka (Elenovka) nel Donbass, nella quale si trovavano reclusi diversi miliziani del battaglione neo-nazista Azov appartenenti proprio alle forze ucraine. L’attacco era stato condotto probabilmente con un missile HIMARS di fabbricazione americana.

L’ennesima tragedia da fuoco amico?

Anche oggi sarebbero stati ordigni americani a provocare una strage di Kiev sui propri uomini, se venisse confermata l’ipotesi che a colpire l’aereo sono stati dei missili Patriot.

In questo caso l’aggravante per Washington è che a manovrarli potrebbero essere stati specialisti statunitensi, poiché gli ucraini non hanno ricevuto un addestramento tale da manovrarli adeguatamente.

Dal Cremlino giunge anche una seconda ipotesi, quella di un missile IRIS-T di provenienza tedesca. E insieme all’Ilyushin caduto ce n’era anche un altro, che è riuscito però a evitare di essere colpito e ha proseguito il suo volo.

La richiesta di chiarimenti

La Duma sta preparando una richiesta di chiarimenti da inviare al Congresso di Washington e al Bundestag di Berlino. In questo modo, dice il portavoce del parlamento russo Vyacheslav Volodin, i deputati americani e quelli tedeschi forse capiranno chi sono davvero i soggetti che stanno aiutando e finanziando.

Le attuali circostanze sono la dimostrazione che il regime di Zelensky è alla disperata ricerca di un appiglio per dare al conflitto una qualche svolta, anche negativa, pur di sopravvivere ancora un po’, persino se a farne le spese sono i suoi stessi cittadini.

Se i rappresentanti di Kiev sono stati capaci di unazione del genere, con loro non potrà esservi nessuna trattativa, dice il segretario della Commissione difesa della Duma Andrey Kartapolov.

Redazione Strumenti Politici
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