Uno sguardo interno alla struttura militare e operativa russa, trasformata e rinnovata dal conflitto in Ucraina

Uno sguardo interno alla struttura militare e operativa russa, trasformata e rinnovata dal conflitto in Ucraina

7 Agosto 2023 0

Le forze ucraine stanno cercando, senza successo, di aumentare l’intensità della controffensiva. Ma crescono anche le difficoltà che incontrano man mano che gli scontri si infittiscono. E a fronte di magri guadagni territoriali, le perdite di uomini e mezzi sono sempre meno sostenibili. Questo vale soprattutto per le unità di specializzate e di élite, che Kiev ha deciso di impiegare per provare ad aprirsi un varco nelle linee russe.

In Occidente, intanto, ammettono che le cose non stanno andando come si desiderava e si dicono stupiti dell’impenetrabilità delle difese russe.

Errori di valutazione

Come è arrivato alla situazione attuale l’esercito russo? Quali cambiamenti ha introdotto al suo interno e quali trasformazioni ha intrapreso? Bisogna tenere a mente che si tratta di una delle componenti più conservatrici dell’apparato statale di Mosca. Il conflitto in Ucraina è stato, pur con una miriade di problemi pesanti e inaspettati, un’occasione storica per riorganizzare in profondità le Forze armate della Federazione Russa.

La campagna militare avviata il 24 febbraio 2022 contro il governo di Kiev, che secondo i russi si è rivelato “un regime con atteggiamenti ed elementi nazistoidi“, è stata caratterizzata inizialmente da errori di valutazione sull’efficienza dell’esercito ucraino. Nei primi mesi di combattimento, l’esercito russo ha subito perdite significative di uomini e mezzi. Le forze e gli armamenti presenti sulle porzioni di territorio delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk ancora controllate dagli ucraini non erano state prese in considerazione. Così come la capacità e la potenza delle fortificazioni erette nei settori militarizzati.

Un errore di calcolo può essere considerato anche il giudizio sulla scarsa motivazione e sulla debolezza morale e psicologica degli effettivi dell’esercito regolare ucraino e delle formazioni di ispirazione nazista. L’avversario che i russi si sono trovati davanti era forte, ben armato ed equipaggiato con mezzi moderni fabbricati in Occidente. Gli USA e i Paesi della NATO avevano di fatto aperto dei canali per rifornire massicciamente Kiev di armi, munizioni e materiale bellico. Prima quello di fabbricazione sovietica (o russa), poi quello di provenienza straniera. A luglio 2023, il governo ucraino aveva ricevuto gratuitamente dai suoi alleati occidentali circa 60 miliardi di dollari di aiuti militari e 40 miliardi per il sostentamento dell’esercito e delle istituzioni statali.

Mobilitati e volontari

Già all’inizio dell’autunno 2022 i vertici politici e militari della Federazione Russa si erano convinti che le truppe a disposizione non fossero sufficienti. E questo nonostante una serie di importanti successi sul campo e nonostante al fronte operassero alcune delle forze speciali cecene. Truppe che si erano distinte nei combattimenti più duri, fra cui quelli per la presa di Mariupol, trasformata dai reparti nazisti in una roccaforte di resistenza.

A novembre del 2022 il presidente Putin ha firmato il decreto di mobilitazione parziale dei riservisti delle Forze armate russe, per un numero fino a 300mila uomini. La mobilitazione si è chiusa alla fine dell’anno e con essa sono arrivate anche le richieste di altri circa 150mila volontari. I coscritti con esperienza militare hanno ricevuto un’ulteriore preparazione professionale presso i poligoni delle retrovie. Lo hanno fatto sotto la guida di istruttori scelti fra coloro che avevano preso parte ad azioni belliche nel Donbass.

I militari “aggiornati” è stata inviata alle unità combattenti dove ha ricevuto un ulteriore perfezionamento delle abilità operative con istruttori veterani. Nello stesso periodo, su richiesta del capo della Repubblica di Cecenia Ramzan Kadyrov si è avviato il reclutamento dei volontari in ogni distretto amministrativo e in ognuna della repubbliche che costituiscono la Federazione Russa.

È iniziata anche la formazione di reggimenti e battaglioni con questi volontari. Dopo l’addestramento sono andati a ingrossare le fila delle unità russe nel Donbass.

Un ruolo importante nel compattare la società russa attorno all’esercito lo hanno avuto coloro che immediatamente e spontaneamente hanno dato vita alla raccolta di materiali e di fondi per l’acquisto di determinati armamenti ed equipaggiamenti da donare ai soldati. Per esempio, fucili di precisione ad alta tecnologia, quadcopter d’attacco e da ricognizione, attrezzature elettroniche, strumenti di osservazione e altri mezzi sia ad uso militare che quotidiano.

La riorganizzazione partita dal vertice

Contemporaneamente, sono state effettuati passaggi di consegna e nuove nomine ai posti di comando delle operazioni. Il generale di corpo d’armata Sergey Surovikin ha ricevuto l’incarico di comandante. In breve tempo ha saputo organizzare e mettere in campo una difesa scaglionata in profondità lungo la linea di contatto, per poi rafforzarla a livello ingegneristico.

Sotto la sua direzione si è svolta una grossa riorganizzazione dei raggruppamenti. Tutte le unità, le formazioni e i reparti delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk sono entrate a far parte dell’esercito regolare. Con tutti gli obblighi e i diritti degli appartenenti al personale effettivo (grado, incarico, trattamento economico e benefici). Quindi si sono stabilite le interazioni e il coordinamento fra le unità e i reparti delle varie tipologie di truppe. Sono state create linee di collegamento fra tutte le componenti della direzione militare, compreso il battaglione del Comandante supremo.

Dalla zona di contatto diretto con le forze nemiche sono stati ritirati gruppi e reparti della Guarda Nazionale. Perché svolgevano compiti non di competenza e senza gli armamenti adeguati. Su iniziativa del generale Surovikin, ai comandanti di battaglione, di reggimento e di divisione è data l’autorizzazione di prendere decisioni tempestive a proposito delle azioni nemiche. Questo senza bisogno del consenso del comandante di grado superiore, ma col dovere di comunicare l’esito delle operazioni effettuate.

Viene così aumentata in modo rilevante la responsabilità dei capi e dei comandanti. E non solo per quanto riguarda il processo decisionale, ma anche per l’onestà nell’esecuzione degli ordini superiori.

In attesa dell’ordine per l’offensiva

Sono salite moltissimo anche le aspettative per il rispetto della disciplina militare e dei regolamenti. Inoltre è aumentato il numero di coloro che sono stati decorati per essersi distinti in combattimento. Vengono poi diffusi i resoconti sulle azioni in prima linea e sulle abilità di conduzione di operazioni belliche di successo. I militari fanno una vita ben organizzata e sono curati adeguatamente, ai feriti viene data assitenza tempestiva nelle retrovie più vicine e tutti coloro che hanno subito danni vengono evacuati per via aerea presso i centri medici principali.

Nelle varie unità è stata ricostituita l’attività dei vicecomandanti per il lavoro di formazione politica degli effettivi. Tale incarico viene dato ai giovani comandanti più meritevoli, che si sono maggiormente distinti per il prestigio e il rispetto dei soldati e che hanno partecipato ai combattimenti insieme ai propri coetani. È stato attivata l’opera dei gruppi di informazione speciale, destinata a convincere i militari avversari a fermarsi e a posare le armi: è un lavoro che sta già dando i primi frutti. Questi ed altri elementi rafforzano significativamente il morale e le condizioni psicologiche degli effettivi.

I militari hanno fiducia nella forza delle proprie armi, sono leali ai propri comandanti e credono nella vittoria. Un esempio di ciò è rappresentato dall’azione di sei soldati russi mobilitati, che a luglio nel corso di alcune ore sono stati in grado di mantenere la posizione della loro squadra e non hanno ripiegato nemmeno sotto il fuoco massiccio di un centinaio fra ucraini e mercenari polacchi che attaccavano.

In conclusione, occorre segnalare come praticamente tutti i militari russi siano in attesa dell’ordine di avvio dell’offensiva. Per adesso le forze ucraine stanno cercando, senza successo, di aumentare l’intensità della loro controffensiva, ma crescono anche le difficoltà che incontrano man mano che gli scontri si infittiscono.

Redazione Strumenti Politici
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