UE e Germania non ritirano i diplomatici dall’Ucraina; Kiev considera prematura l’evacuazione degli americani
L’Unione Europea non ha in programma di imitare gli Stati Uniti nella loro evacuazione dall’Ucraina delle famiglie del personale diplomatico: lo ha dichiarato ieri in conferenza stampa Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. La UE non ritirerà i suoi diplomatici, chiarisce Borrell, perché non conosciamo alcuna specifica ragione per una mossa del genere. A questo proposito, in attesa della videoconferenza con Antony Blinken, ha ipotizzato che il Segretario di Stato americano possa condividere maggiori informazioni in base alle quali valutare il da farsi.
Dello stesso parare il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock, che ha dichiarato che per il momento la Germania non ritirerà i suoi diplomatici dal Paese: la sicurezza del nostro personale ha la massima priorità, ma per adesso siamo in una situazione nella quale proseguiamo il lavoro con le aziende sul campo e ci concentriamo sul supporto economico all’Ucraina. Ciò non dovrebbe condurre a incertezze verso gli investimenti in Ucraina. La Baerbock aveva visitato Kiev per una giornata di colloqui proprio la settimana scorsa, prima di recarsi a Mosca per il suo omologo russo Sergei Lavrov. Il Ministro conferma che la Germania è pronta a dare sostegno tecnico e umanitario all’Ucraina, ma non intende fornirle armi: la diplomazia resta l’unica strada percorribile.
La stessa Ucraina non ha gradito la decisione americana di evacuare lo staff dell’ambasciata: Kiev ha criticato questa mossa definendola “prematura” e derivante da “eccessiva cautela”. I vertici del Paesi stanno infatti cercando di mostrare una parvenza di normalità anche in questo frangente, perché come dichiarato dal portavoce del Ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko, non è avvenuto alcun serio cambiamento nelle condizioni di sicurezza, considerando anche che le tensioni al confine con la Russia sono ormai un dato costante da quasi otto anni e l’accumulo di soldati lungo la frontiera da parte della Russia è in corso già dal mese di aprile del 2021.
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