Tunisia: migrazione e diritti, un impegno globale

Tunisia: migrazione e diritti, un impegno globale

27 Febbraio 2025 0

La Tunisia ha ribadito il suo impegno a rafforzare la democrazia e lo stato di diritto, proseguendo “con fermezza” il percorso di riforme avviato nel 2021. Con queste parole, il Ministro degli Esteri tunisino, Mohamed Ali Nafti, ha aperto il suo intervento alla 58ma sessione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.

Nafti ha ricordato che la Tunisia ha rispettato tutte le scadenze elettorali, garantendo che le elezioni fossero una “sincera espressione della reale volontà popolare” e si svolgessero nel rispetto degli standard internazionali. Ha inoltre ribadito l’impegno del Paese a rafforzare i diritti economici, sociali e culturali, e ha annunciato riforme per migliorare la sicurezza sociale e contrastare lo sfruttamento dei lavoratori.

Recupero dei fondi, una “richiesta popolare”

Il ministro ha definito il recupero dei beni rubati all’estero una “richiesta popolare” e ha denunciato la lentezza del processo, nonostante gli sforzi compiuti dal sistema giudiziario e dalla diplomazia tunisina, chiedendo alla comunità internazionale di sostenere la Tunisia nel recupero di questi beni, considerati “un diritto fondamentale e imprescrittibile“.

Mohamed Ali Nafti ha lanciato un appello per riforme sostanziali del sistema finanziario internazionale, chiedendo una revisione del ruolo delle agenzie di rating, l’alleggerimento del debito dei paesi in via di sviluppo e un maggiore accesso ai finanziamenti per lo sviluppo. Il ministro ha espresso solidarietà con il popolo palestinese, condannando le violenze e chiedendo la fine dell’occupazione, esprimendo sostegno all’accordo per il cessate il fuoco a Gaza e ha chiesto che i responsabili dei crimini commessi contro i palestinesi siano perseguiti.

Migranti vittime di un sistema economico globale

I migranti irregolari sono vittime di un sistema economico globale di cui i paesi della regione, compresa la Tunisia, non sono stati la causa, ma piuttosto le vittime“, ha aggiunto il ministro degli Esteri tunisino, sottolineando la complessità del fenomeno migratorio e la necessità di un approccio internazionale condiviso. La Tunisia “affronta questo fenomeno con tutto ciò che le impone il suo impegno nei confronti delle leggi internazionali e il rispetto della dignità umana di queste vittime della tratta di esseri umani”, ha aggiunto il titolare della diplomazia tunisina, evidenziando “la necessità di unire gli sforzi di tutti per smantellare le reti criminali che si nutrono delle crisi della regione e della fragilità economica e sociale dei suoi cittadini”.

La Tunisia ha chiesto “l’adozione di un approccio collettivo, globale e solidale, nel quadro della responsabilità condivisa, per affrontare le questioni della migrazione irregolare e trovare soluzioni radicali alle sue cause profonde, attraverso l’istituzione di una cooperazione più ampia e profonda tra i paesi di origine, di transito e di destinazione, al fine di servire gli interessi comuni di questi paesi”.

Approccio tunisino si basa su rispetto diritti umani

L’approccio tunisino alla questione della migrazione irregolare “si basa sul rispetto dei diritti umani e sul rifiuto di tutte le forme di discriminazione razziale e di incitamento all’odio, in conformità con gli impegni internazionali e la legislazione nazionale del nostro paese”, ha indicato Mohamed Ali Nafti, ricordando che lo Stato tunisino, nonostante le limitate risorse, “compie grandi sforzi per salvare vite umane, fornire assistenza e cure necessarie a chi ne ha diritto, e proteggerli dallo sfruttamento delle reti di contrabbando e di tratta di esseri umani”.

Il ministro ha colto l’occasione per ribadire il rifiuto dei “tentativi disperati di presentare o imporre progetti di insediamento mascherato di migranti irregolari, nonché di tutti i tentativi di sfruttamento politico e mediatico delle situazioni e delle sofferenze dei migranti per raggiungere obiettivi politici e servire determinate agende”.

Impegno per la pace e la sicurezza

La Tunisia, “forte della sua ferma convinzione nel lavoro multilaterale e del suo attaccamento ai valori e ai principi fondanti delle Nazioni Unite, di cui quest’anno celebriamo l’ottantesimo anniversario, si è impegnata in tutti gli sforzi internazionali e delle Nazioni Unite volti a promuovere la sicurezza e la pace a livello regionale e internazionale, e a realizzare lo sviluppo per tutti”, ha indicato il ministro all’inizio del suo discorso.

“In linea con questa scelta – ha aggiunto Nafti – la Tunisia ha dichiarato il 2025 l’anno del rafforzamento della cooperazione multilaterale e del consolidamento delle relazioni di cooperazione con le Nazioni Unite, prestando la dovuta attenzione alla cooperazione con i meccanismi regionali e delle Nazioni Unite per i diritti umani, nel quadro di un dialogo costruttivo che rispetti la sovranità dello Stato, l’indipendenza delle sue decisioni e i principi di neutralità e obiettività”.

Diritti economici, sociali e culturali

La Tunisia ha ratificato la maggior parte dei trattati e delle convenzioni internazionali sui diritti umani, ospita un ufficio nazionale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e ha esteso un invito permanente alle procedure speciali, essendo uno dei paesi che ha ricevuto il maggior numero di visite da parte di queste strutture negli ultimi anni, oltre ad aver accettato la giurisdizione della maggior parte dei comitati delle Nazioni Unite e regionali.

In virtù del suo fermo impegno a garantire la piena realizzazione dei diritti umani a livello nazionale, sia politici che economici, sociali e culturali, la Tunisia conferma il suo attivo coinvolgimento nelle varie iniziative volte a promuovere e proteggere i diritti umani a livello delle Nazioni Unite e regionale”, ha spiegato il ministro degli Esteri, rivelando che il Paese si prepara a presentare e discutere il suo rapporto nazionale dinanzi al Comitato delle Nazioni Unite per l’Eliminazione della Discriminazione razziale, dopo aver esaminato, negli ultimi tre anni, i suoi rapporti nazionali nel quadro del meccanismo di Revisione periodica universale, del Comitato per l’Eliminazione della Discriminazione contro le Donne e del Comitato per i Diritti delle Persone con Disabilità.

Vanessa Tomassini
Vanessa Tomassini

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