Tunisia al centro della diplomazia USA, Saied mostra al consigliere di Trump le immagini di Gaza e invoca “decisioni coraggiose” per la Palestina

Tunisia al centro della diplomazia USA, Saied mostra al consigliere di Trump le immagini di Gaza e invoca “decisioni coraggiose” per la Palestina

23 Luglio 2025 0

Il panorama politico nordafricano è tornato al centro dell’attenzione diplomatica statunitense con l’arrivo a Tunisi di Massad Boulos, Consigliere Senior del Presidente USA Donald Trump per gli Affari Arabi, Mediorientali e Africani. La sua visita, prima tappa di un tour che includerà Marocco, Algeria e Libia, ha rivelato un’agenda complessa, in cui le forti posizioni tunisine sulla questione palestinese si sono intrecciate con gli interessi economici e di stabilità regionale degli Stati Uniti. L’incontro tra Boulos e il Presidente tunisino Kais Saied è stato un momento di grande impatto.

La legittimità internazionale crolla giorno dopo giorno

Saied non ha esitato a usare parole dure, sottolineando come la “legittimità internazionale stia crollando giorno dopo giorno” di fronte alle “tragedie subite dal popolo palestinese a Gaza, oltre ai bombardamenti quotidiani”. Il Presidente tunisino ha mostrato a Boulos immagini “scioccanti” di bambini palestinesi vittime di fame e sete, definendo la situazione una

brutalità della guerra condotta dalle forze di occupazione oppressive per annientare il popolo palestinese.

Il presidente Kais Saied ha ribadito con forza il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese, come sancito dal Trattato di Versailles, e ha definito gli attacchi israeliani “completamente inaccettabili e crimini contro l’umanità”.

Il presidente tunisino: “è giunto il momento per l’umanità di svegliarsi”

Kais Saied ha concluso il suo appello affermando che “è giunto il momento per tutta l’umanità di svegliarsi e porre fine a questi crimini“, invocando “decisioni coraggiose a beneficio del popolo palestinese“, affinché possa essere stabilito uno Stato palestinese con Gerusalemme come sua capitale. Parallelamente alla questione palestinese, il bilaterale con Saied ha toccato altri temi cruciali per la sicurezza regionale, come la lotta al “terrorismo in tutte le sue forme” e la “situazione nella regione araba“.

Su quest’ultimo punto, il Presidente tunisino ha ribadito la sua ferma convinzione che le questioni interne a ciascun paese arabo debbano essere risolte dai rispettivi popoli, senza alcuna interferenza esterna.

La Tunisia ha scelto di espandere le proprie partnership strategiche

Nonostante il forte accento sulle questioni mediorientali, la visita di Boulos ha avuto un risvolto significativo anche sul fronte delle relazioni bilaterali e della cooperazione economica. Il presidente Saied ha infatti evidenziato che la Tunisia “ha scelto di espandere le proprie partnership strategiche” per servire gli interessi del suo popolo, riflettendo una volontà di diversificare le alleanze e attrarre investimenti esteri.

La missione a Tunisi del Consigliere senior di Trump giunge dopo che, il 7 luglio scorso, il tycoon ha confermato l’introduzione di dazi del 25 per cento sulle esportazioni tunisine dirette verso gli Stati Uniti, a partire dal prossimo primo agosto. La tariffa rientra in una revisione unilaterale della politica commerciale statunitense, volta a correggere quelli che Trump definisce “squilibri commerciali strutturali“. Nella missiva, il presidente USA ha ribadito che continuare a lavorare con la Tunisia rimane “un onore“, pur esprimendo rammarico per il persistente e significativo deficit commerciale tra i due paesi.

Secondo il presidente americano, tale deficit sarebbe alimentato da eccessive barriere tariffarie e non tariffarie tunisine e da una presunta mancanza di reciprocità negli scambi.

Purtroppo, i nostri rapporti commerciali con la Tunisia sono stati tutt’altro che reciproci”, aveva scritto Trump. Di fronte a questa situazione, la Casa Bianca ha deciso di applicare una tassa unica del 25 per cento. Verranno inoltre tassati tutti i prodotti tunisini trasportati negli Stati Uniti tramite paesi terzi, nel tentativo di eludere tali dazi. Fedele alla sua dottrina del reshoring, Trump ha proposto un’alternativa alle imprese tunisine: le aziende che sceglieranno di investire e produrre sul suolo americano saranno esentate da questi nuovi dazi doganali. Il Tycoon ha persino promesso una procedura di approvazione accelerata, dichiarando: “faremo tutto il possibile per ottenere le autorizzazioni entro poche settimane.

Legami storici da 228 anni

In un incontro separato, il ministro degli Affari esteri tunisino, Mohamed Ali Nafti, ha ricevuto Boulos, accompagnato da Joshua Harris, Vice Segretario di Stato Aggiunto per il Nord Africa. L’incontro ha riaffermato i “legami storici” tra Tunisia e Stati Uniti, che durano da oltre 228 anni, e ha espresso il comune impegno a rafforzare ulteriormente queste relazioni a beneficio di entrambi i Paesi, promuovendo sviluppo e stabilità a livello regionale e africano.

Nafti e Boulos hanno discusso concretamente le modalità per potenziare la cooperazione bilaterale in diverse aree prioritarie. Il ministro tunisino ha sottolineato l’importanza di incrementare gli scambi commerciali e incoraggiare gli investimenti statunitensi in Tunisia, evidenziando le promettenti opportunità offerte dal mercato tunisino e invitando le aziende americane a partecipare a progetti strategici su larga scala. Un altro punto toccato è stato il sostegno alla comunità tunisina e ai talenti qualificati residenti negli USA, affinché ricevano l’attenzione e il supporto necessari per la loro integrazione.

Dal canto suo, Boulos ha ribadito l’impegno del governo statunitense a favorire una continua consultazione e cooperazione con la Tunisia, sia a livello bilaterale che multilaterale, per rafforzare i legami tra i due Paesi e tra le rispettive istituzioni, pubbliche e private.

Dalla Libia agli aiuti umanitari: le sfide regionali

Oltre alla questione palestinese, i colloqui hanno affrontato altri sviluppi regionali e internazionali. La diplomazia tunisina ha sottolineato l’importanza di raggiungere una soluzione politica intra-libica sotto l’egida delle Nazioni Unite, che preservi la sicurezza, la stabilità e l’unità territoriale della Libia. Il ministro Nafti ha inoltre insistito sull’urgente necessità di facilitare la consegna di aiuti umanitari e medici nella Striscia di Gaza, avvertendo sulle gravi conseguenze di qualsiasi ritardo nell’affrontare le esigenze della popolazione.

La visita di Massad Boulos a Tunisi ha messo in luce la complessità delle relazioni tra gli Stati Uniti e la Tunisia. Se da un lato il Presidente Saied ha voluto lanciare un chiaro messaggio sulla crisi palestinese, dall’altro l’America ha ribadito il suo interesse per la stabilità regionale e la cooperazione economica, cercando di bilanciare le sensibilità politiche con le proprie priorità strategiche nel Nord Africa.

 

Vanessa Tomassini
Vanessa Tomassini

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