thailandia: trionfo alle elezioni per Kao Klai, ma la formazione del nuovo governo non assicurata

thailandia: trionfo alle elezioni per Kao Klai, ma la formazione del nuovo governo non assicurata

2 Giugno 2023 0

Il 14 maggio si sono svolte in Thailandia le elezioni generali per il rinnovo dei 500 membri della Camera. Il partito di opposizione Pakh Kao Klai, favorito alla vigilia, ha riportato una vittoria al di sopra delle aspettative. In attesa della conferma definitiva dei risultati, alcune incognite minacciano il percorso del leader del partito Pita Limjaroenrat verso l’incarico di primo ministro.

Una vittoria dalle dimensioni inaspettate

Il partito Pakh Kao Klai, fondato nel 2014 col nome di Ruam Pattana Chart Thai, ha guidato alla vittoria elettorale il fronte di opposizione insieme al partito Pheu Thai. Proprio quest’ultimo godeva dei favori del pronostico, ma il maggior numero di seggi (ben 152) è andato al Kao Klai. Adesso le due formazioni possono costituire una larga maggioranza che conterebbe 312 deputati, inclusi i venti seggi provenienti dagli altri sei partiti che si sono aggiunti all’alleanza. Il dato più sorprendente comunque è stato quello Bangkok, dove il partito di Pita Limjaroenrat ha preso addirittura 32 dei 33 seggi disponibili. Un trionfo simile proprio nella capitale potrebbe rappresentare l’effettiva garanzia di un cambiamento ai vertici della Thailandia, che verrà certamente ostacolato dall’élite conservatrice vicina ai militari. Kao Klai ha ottenuto notevoli risultati anche nelle roccaforti dell’ex maggioranza, come Phuket e la Thailandia meridionale.

Gli ostacoli alla conferma del successo

I risultati ufficiali sono usciti il 25 maggio, ma la Commissione elettorale ha ancora sessanta giorni di tempo per verificare i dati. Fino a quel momento, quindi, meglio non cantare vittoria, anche perché su Pita Limjaroenrat pende l’eventuale apertura di un’inchiesta sull’acquisizione di quote in una società mediatica ora chiusa. Se venisse trovato colpevole di qualche infrazione, perderebbe retroattivamente le elezioni.

Nemmeno sul piano strettamente politico i numeri, seppur altissimi, garantiscono automaticamente di farlo diventare il premier. Occorre infatti l’appoggio al Senato e ottenerlo non sarà un lavoro facile, a causa delle promesse elettorali del Kao Klai che aveva annunciato l’intenzione di smorzare il potere della burocrazia thailandese. La campagna elettorale dell’opposizione si era concentrata sulla ripresa economica post-pandemia e sulla diminuzione del potere di tre fattori con cui la Thailandia è stata governata e controllata finora, cioè il centralismo, l’elemento militare e i monopolisti.

L’opposizione si prepara a governare

Il blocco di opposizione formato da otto partiti, che adesso costituisce la maggioranza alla Camera, ha già organizzato alcuni gruppi di lavoro per operare, nella fase di transizione, su temi importanti come il prezzo dell’energia, il malcontento nel profondo sud del Paese e le questioni ambientali. Tutti i partiti metteranno i loro rappresentanti in questi gruppi, ma per il ruolo di Presidente del Parlamento concorreranno solamente i due partiti principali. A questo proposito Pita ha dichiarato: Non credo che ciò costituisca un ostacolo per la formazione del governo. Siamo pronti ad essere il governo per la gente ed è cio che conta di più.

Anche Cholnan Srikaew, leader del Pheu Thai, ha espresso parole di concordia e di unità, dicendo che insieme all’alleato dovranno lavorare insieme per costruire un governo democratico. Nella conferenza stampa congiunta ha stretto la mano a Pita e ha detto: I nostri legami sono forti e staremo insieme, succeda quel che succeda.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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