Tajani e Piantedosi in missione a Tunisi. Focus su cooperazione e immigrazione
Tunisi, 18 gennaio 2023 – Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri, On. Antonio Tajani, e il Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, sono stati oggi in missione a Tunisi, dove hanno incontrato il Presidente della Repubblica, Kais Saïed, e i rispettivi omologhi.
La missione di Tajani e Piantedosi in Tunisia, partner strategico dell’Italia, fa seguito a quelle svolte dai due ministri ad Ankara venerdì e lunedì scorsi e si inserisce nella strategia di un dialogo approfondito con i principali Paesi nel Mediterraneo allargato, promossa dal Governo e finalizzata a rafforzare, in particolare, la cooperazione in ambito politico, economico e migratorio. Durante la visita, i due ministri sono stati accompagnati dall’instancabile Ambasciatore Fabrizio Saggio. Presenti anche il capo della Polizia di Stato, Lamberto Giannini, ed altri alti ufficiali e funzionari dei due dicasteri.
Con il Presidente Saïed e i Ministri Jerandi e Charfeddine, il Vice Presidente Tajani e il ministro Piantedosi hanno discusso innanzitutto di come Italia e Tunisia possano far fronte all’aumento delle partenze verso il nostro Paese lungo la rotta del Mediterraneo Centrale. In cima alle agende delle consultazioni anche la cooperazione economica bilaterale, con un focus sulle opportunità di crescita dell’interscambio commerciale, tornato a pieno regime dopo gli anni della pandemia, e la cooperazione in ambito energetico, che ha beneficiato del recente varo dell’infrastruttura strategica ELMED, progetto di interconnessione elettrica marittima tra le due sponde del Mediterraneo.
Il Mediterraneo allargato di Tajani
“Vogliamo essere presenti nel Mediterraneo allargato, perché possiamo giocare un ruolo importante per la pace e la stabilità: tutti apprezzano anche la capacità degli italiani di flessibilità e di risolvere problemi senza un atteggiamento predatorio, aggressivo, da colonizzatori”. Ha dichiarato Tajani, durante un punto stampa con i giornalisti e gli imprenditori italiani in Tunisia, presso la residenza dell’ambasciatore a Tunisi. Per quanto riguarda la questione dell’immigrazione, “è un tema che va risolto nel suo complesso e alle radici”, ha affermato Tajani, indicando che durante l’incontro con il ministro degli Esteri, Othman Jerandi, si è discusso anche della situazione in Libia. “Stiamo lavorando intensamente per stabilizzare la Libia. In quanto la sua stabilità significa blocco dei flussi migratori illegali, sia verso l’Italia che verso la Tunisia”, ha dichiarato.
A proposito dei migranti, “abbiamo bisogno che la Tunisia ci sostenga appieno nella lotta contro l’immigrazione illegale”. Il governo ha l’idea di ridurre l’immigrazione irregolare, favorendo quella regolare. “Stiamo lavorando – ha spiegato Tajani – per dare una quota di premio ai Paesi virtuosi, ovvero si riprendono gli irregolari e inviano migranti regolari”. Al contrario di quanto detto in passato, il Vice Presidente del Consiglio ha spiegato che sì l’Italia ha bisogno di migranti, ma di personale formato e manodopera specializzata che possono realizzarsi in Italia, trovare un impiego ed apportare un contributo positivo anche per le nostre aziende. Il ministro Antonio Tajani, ha spiegato anche che “non è causale che due ministri organizzino una missione insieme. Perché è bene che ogni Paese sappia che l’Italia è una realtà che conta e che lavora in maniera seria e non in compartimenti stagni. È un segnale che vogliamo dare ai nostri interlocutori che la mano destra sa quello che fa la sinistra”.
Un approccio globale per i fenomeni migratori
Da parte sua, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha dichiarato che “la missione congiunta di oggi con il ministro Tajani in Tunisia è stata estremamente proficua. Con la Tunisia abbiamo già un rapporto privilegiato e i colloqui di oggi con il presidente della Repubblica Saied e con il mio omologo Charfeddine sono stati utili a rafforzare ulteriormente il livello della cooperazione bilaterale tra i nostri Paesi. Abbiamo parlato della importante collaborazione tra Italia e Tunisia nell’ottica di una più ampia strategia che coniughi i temi della legalità, dello sviluppo, della sicurezza e della migrazione regolare”.
”Come ministro dell’Interno – ha aggiunto – ho condiviso la necessità di un approccio globale al fenomeno migratorio che, superando un’ottica esclusivamente securitaria, ne metta a fuoco le cause profonde, di natura sociale ed economica. Ed è questa logica che ha ispirato la mia presenza qui insieme al vicepremier Tajani. In questo ambito, inoltre, l’Italia ha sempre sostenuto, a Bruxelles, il ruolo della Tunisia quale fondamentale punto di riferimento per un partenariato strategico tra la Ue e i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo”.
Bilateralismo unica strada per controllare flussi migratori
Il titolare del Viminale ha spiegato che ”I nostri Paesi possono già contare su organismi bilaterali che garantiscono una efficace cooperazione di polizia in funzione di prevenzione e contrasto di tutte le principali minacce alla sicurezza, dal terrorismo alla criminalità organizzata, sulle due sponde del mediterraneo, ed una delle priorità su cui stiamo concentrando i nostri sforzi è proprio la lotta all’odioso ‘business’ della migrazione illegale”.
Piantedosi ha infine evidenziato che “è fondamentale lavorare tutti insieme per affrontare e governare i flussi migratori, anche soprattutto sul fronte della prevenzione delle partenze, per questo siamo grati alle autorità tunisine per l’impegno che già profondono nell’esercitare il controllo delle partenze e auspichiamo che tali attività possano essere ulteriormente intensificate. In tal senso la stabilità e la crescita economica della Repubblica tunisina sono elementi di cruciale interesse comune. L’Italia fa la sua parte, con oltre 900 imprese presenti nel paese”. Prima dell’incontro con le aziende e gli imprenditori italiani, i due ministri hanno anche fatto visita alla nave San Giusto, attraccata al porto de La Goulette, dove hanno espresso orgoglio e gratitudine agli uomini della Marina Militare.
Tajani: “dialoghiamo con tutti gli attori per la stabilità in Libia”
Rispondendo ad una nostra domanda se esiste un approccio condiviso sul dossier libico viste le recenti visite del capo della polizia italiana, poi del capo della CIA e dell’intelligence turca ieri, a Tripoli, il ministro Tajani ha dichiarato: “stiamo lavorando, le visite che abbiamo fatto col ministro Piantedosi in Turchia e che farò in Egitto, sono finalizzate a discutere della situazione in Libia anche con gli altri protagonisti coinvolti. È ovvio che deve esserci un’azione corale. Certamente, non siamo quelli che vogliono lavorare contro qualcuno. Anzi le missioni in Turchia ed in Egitto intendono favorire un accordo tra le parti. Stiamo dialogando con tutti gli attori coinvolti, comprese le autorità tunisine come Paese confinante, per trovare soluzioni che portino alle elezioni. Una soluzione che dia stabilità alla Libia e che porti ad un interlocutore che sia la sintesi delle parti che si stanno confrontando così da poter affrontare i tanti problemi che ci stanno a cuore”.
Piantedosi: “degenerazioni del tessuto sociale, possibili collaborazioni nei traffici illeciti”
In questi giorni stiamo festeggiando la cattura di Matteo Messina Denaro. Abbiamo chiesto al ministro degli Interni Matteo Piantedosi se esistono dei collegamenti tra la mafia e la criminalità organizzata tunisina nei traffici di esseri umani o altri illeciti come nel caso dei rifiuti. “Non è questo il profilo che abbiamo rilevato in maniera sistematica. È chiaro che quei luoghi dove ci sono degenerazioni del tessuto sociale sono forieri di possibili collaborazioni nei traffici illeciti. No, in maniera sistematica, almeno per la mafia che un personaggio come Matteo Messina Denaro interpretava. Poi è del tutto evidente che esistono dei traffici irregolari, che a volte incidono anche sui processi migratori e che vedono delle vere e proprie joint venture tra gruppi criminali tunisini e quelli nazionali”.
Tajani: “Craxi grande personaggio politico”
“Bettino Craxi è stato un protagonista positivo della nostra storia, un grande personaggio politico, fortunatamente rivalutato”. Il ministro Tajani ha ricordato così il leader socialista alla vigilia del 23mo anniversario della sua morte, che ricorre domani, ad Hammamet. Craxi “è stato un grande protagonista della politica italiana, della politica estera. Uno dei grandi politici che oggi fortunatamente è stato rivalutato”.
Tajani ha ricordato che come presidente del Parlamento europeo era “andato a rendere omaggio alla sua tomba ad Hammamet e ancora una volta idealmente gli rendo omaggio, perché è stato un politico che ha dato prestigio al nostro Paese, ha fatto contare il nostro Paese sul palcoscenico internazionale“. Secondo Tajani, “si può essere più o meno d’accordo con le sue decisioni politiche, a favore o meno del suo partito, ma nessuno può mettere in discussione che anche per le relazioni con la Tunisia è stato un protagonista positivo della nostra storia”.
Craxi “è stato per troppo ingiustamente criticato e condannato e poi alla fine in molti si sono resi conto che è stato un protagonista della storia repubblicana del nostro Paese”.
Vanessa Tomassini è una giornalista pubblicista, corrispondente in Tunisia per Strumenti Politici. Nel 2016 ha fondato insieme ad accademici, attivisti e giornalisti “Speciale Libia, Centro di Ricerca sulle Questioni Libiche, la cui pubblicazione ha il pregio di attingere direttamente da fonti locali. Nel 2022, ha presentato al Senato il dossier “La nuova leadership della Libia, in mezzo al caos politico, c’è ancora speranza per le elezioni”, una raccolta di interviste a candidati presidenziali e leader sociali come sindaci e rappresentanti delle tribù.
Ha condotto il primo forum economico organizzato dall’Associazione Italo Libica per il Business e lo Sviluppo (ILBDA) che ha riunito istituzioni, comuni, banche, imprese e uomini d’affari da tre Paesi: Italia, Libia e Tunisia. Nel 2019, la sua prima esperienza in un teatro di conflitto, visitando Tripoli e Bengasi. Ha realizzato reportage sulla drammatica situazione dei campi profughi palestinesi e siriani in Libano, sui diritti dei minori e delle minoranze. Alla passione per il giornalismo investigativo, si aggiunge quella per l’arte, il cinema e la letteratura. È autrice di due libri e i suoi articoli sono apparsi su importanti quotidiani della stampa locale ed internazionale.