Siria, meno speranza di stabilità dopo gli attacchi turchi
In Siria c’è forte pessimismo dopo gli attacchi turchi. L’avvio della missione Class Sword da parte della Turchia nel nord Est del Paese ha nuovamente destabilizzato il quadrante.
Ad esprimere preoccupazione è stato direttamente l’inviato delle Nazioni Unite in Siria, Geir Pedersen, parlando ai Med Dialogues 2022 in corso a Roma. Durante il panel “Yemen, Siria, Libia, Afghanistan: le crisi irrisolte” Pedersen ha detto che
lo status quo non è più accettabile. Dobbiamo però procedere con un approccio passo dopo passo. Siamo nel mezzo di questo processo.
I Paesi membri del Consiglio di sicurezza sono stati poi informati che questa escalation “non aiuta la stabilità regionale“. Il diplomatico dell’Onu che è in procinto per andare a Damasco, la capitale della Siria ha poi aggiunto: “C’è meno speranza rispetto a pochi mesi fa“.
La reazione turca
La Turchia però pare non sentire. Mevlut Cavusoglu ha ribadito che la guerra in Siria sta avendo un “impatto tremendo sia a livello umanitario con i rifugiati sia in termini di sicurezza e terrorismo“. Proprio per tale ragione è necessario “interagire” con Damasco. La nuova operazione di terra nel nord della Siria, parte proprio dalla “necessità di ripulire l’area da Daesh e altre organizzazioni terroristiche. La Turchia proseguirà la sua operazione in Siria per ripulire l’area dai terroristi, così come abbiamo fatto in precedenza con lo Stato islamico”.
Forte è la condanna alle milizie curde come le Ypg “pongono una minaccia diretta alla Turchia“. Secondo la Turchia, negli ultimi due anni, si sono registrati oltre duemila attacchi. Sono stati 500 i morti causati da tali attentati. Il riferimento va anche al recente attentato che ha scosso il centro di Istanbul e che ha portato all’arresto di 22 persone, principalmente curdi. Se però il Governo attribuisce la colpa al Pkk, permangono nei fatti grossi subbi sulla reale matrice dell’attentato. È quindi normale che permanga forte pessimismo dopo gli attacchi turchi in Siria.

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