Per Biden il presidente francese Macron è tedesco e si chiama Mitterand, ma è meno divertente quando confonde NATO e Ucraina

Per Biden il presidente francese Macron è tedesco e si chiama Mitterand, ma è meno divertente quando confonde NATO e Ucraina

26 Febbraio 2024 0

Negli USA e persino in Europa si arrampicano sugli specchi per giustificare le uscite clamorosamente assurde del presidente Biden. Qualche lapsus risulta divertente, ma la maggior parte delle volte si tratta di situazioni al limite di quanto sia consono a un leader mondiale. Confondere i nomi capita; sussurrare frasi ambigue alle ragazze del pubblico, invece, è profondamente inquietante. E se certe gaffe sono ridicole, lo sono anche i tentativi di minimizzarle e di far passare Biden come una vittima delle maldicenze dell’opposizione.

La gaffe francese

Una delle gaffe “migliori” Biden l’ha fatta a inizio febbraio in un discorso a Las Vegas. Ha riferito con orgoglio di aver proclamato, nel corso dell’ultimo vertice del G7, che “l’America è tornata”. A quel punto ha aggiunto che Mitterand, della Germania – intendo della Francia – mi ha guardato e ha detto… ha detto… sapete… Cosa, perché, per quanto tempo siete tornati? L’attenzione va subito alla pazzesca confusione tra il 46enne presidente della Francia Emmanuel Macron e uno dei suoi predecessori più illustri, François Mitterrand, deceduto nel 1996 all’età di 80 anni.

Per non citare la bizzarria di averlo messo a capo della Germania… In realtà, ciò che preoccupa sono quei venti secondi in cui Biden ha balbettato alla ricerca dei nomi e delle parole giuste, i lunghi momenti in cui sembrava incapace di proseguire il discorso in maniera coerente. Non è stato nemmeno un lapsus, ma il manifestarsi di una forte confusione mentale forse dovuta all’età.

Chi si limita a ridere per la gaffe lo fa per non ammettere quanto sia tragico avere alla Casa Bianca un signore che fatica a muoversi e a parlare in modo sicuro e spontaneo, figuriamoci a prendere decisioni la cui portata riguarda tutto l’Occidente, Italia compresa. Se ne stanno accorgendo almeno gli elettori americani, come dimostrano i sondaggi: lo scorso dicembre 2023 il gradimento di Biden era al 34%, sceso ancora più in basso rispetto a prima, mentre il 61% dei cittadini non approva il suo operato. Intanto, numerosi Stati continuano a sfidarlo sull’immigrazione incontrollata e sulla questione restano dalla parte del governatore del Texas.

Le altre “perle”

Recentemente Biden se ne è uscito con un’altra gaffe alquanto pericolosa. Mentre si trovava nel Delaware per qualche giorno di vacanza, rivolto ai giornalisti ha esortato il Congresso ad approvare i fondi per la NATO. Si riferiva in realtà all’Ucraina, alla quale il presidente vorrebbe dare il più in fretta possibile altri 61 miliardi di dollari sotto forma di armamenti e finanziamenti.

Ha aggiunto che non dare tutto ciò significherebbe spaccare la NATO, cioè fare qualcosa di totalmente contrario all’idea degli Stati Uniti d’America, contrario alla parola data e alle truppe mandate in giro per il mondo dai tempi di Eisenhower, quindi che il Congresso si decida a far passare i finanziamenti per la NATO. Ecco, l’Ucraina non è la NATO, non ne è neanche un membro, come non lo sono Israele e Taiwan, compresi nel novero dei beneficiari dei fondi. Più che di gaffe è stato un lapsus freudiano! Solo un paio di settimane fa ha interrotto sgarbatamente – puntandole contro il dito – una giornalista che evidenziava la preoccupazione dei cittadini sulla sua età e la sua lucidità. Nel risponderle, Biden aveva lo sguardo vacuo e affannato e rallentato.

Nella medesima conferenza stampa, sulla questione di Gaza ha detto di aver conferito personalmente “col presidente del Messico” Abdel Fattah el-Sisi, in realtà è il capo di Stato egiziano. Tra le tante altre gaffe di questi quattro anni di mandato ci sono state le volta in cui ha confuso la premier britannica Theresa May con la Lady di ferro Margaret Thatcher, morta nel 2013, o quando ha detto di aver parlato col cancelliere tedesco Helmut Kohl, deceduto cinque anni prima.

Sleepy Joe, Creepy Joe

Il soprannome con cui Biden viene canzonato più spesso dai suoi oppositori politici, Trump in primis, è Sleepy Joe, Joe l’assonnato. Se lo è guadagnato inciampando maldestramente e ripetutamente sulla scaletta dell’aereo presidenziale e cadendo da fermo mentre era in bicicletta.

Per non dire delle situazioni imbarazzanti quando non riusciva a trovare l’uscita dal palco o sembrava dare la mano a ospiti invisibili. Il soprannome di Creepy Joe invece è molto meno bonario: Joe il losco, lo schifoso. Glielo hanno dato a seguito delle frasi e degli atteggiamenti a dir poco inquietanti che ha verso bambini e adolescenti. Lo scorso luglio, in Finlandia, mentre era in mezzo alla folla intento a salutare e a farsi fotografare, ha cercato a lungo di mordicchiare la spalla di una bambina, la quale non ha per nulla gradito. Non sembrava particolarmente contenta nemmeno la donna che la teneva in braccio.

Certo, pareva l’atteggiamento giocoso di un nonno che scherza con la nipotina, ma l’effetto complessivo è stato spiacevole, quasi squallido. La Rete ha sommerso Biden di critiche e di commenti negativi. E ancora più squallida è stata la frase che ha rivolto a un’adolescente nell’ottobre del 2022. Le si è avvicinato da dietro, le ha messo le mani sulle spalle e le ha detto: Ecco una cosa molto importante che ho detto a mia figlia e alle mie nipoti: nessun fidanzato serio fino ai 30 anni. E nell’incredulità degli astanti, glielo ha persino ripetuto!

Troppo in stato di confusione per essere processato, ma non per fare il presidente

Un paio di settimane fa il Consigliere speciale del Dipartimento di Giustizia Robert Hur ha emesso una rapporto in cui evidenzia i problemi derivanti dalle condizioni mentali dell’81enne Biden, in fase di peggioramento. Secondo lui, una persona nel suo stato non verrebbe nemmeno sottoposta a procedimento giudiziario a causa dei vuoti di memoria e dei disturbi cognitivi legati all’età.

La vicepresidente Kamala Harris ha immediatamente respinto ogni validità per tale relazione in quanto viziata da motivazioni politiche. L’addetta stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha criticato il lavoro di Hur e ha detto che il medico presidenziale ritiene Biden perfettamente in grado di servire il suo incarico. Ian Sams, portavoce dell’ufficio legale della Casa Bianca, si è scagliato contro un argomento usato da Hur, consistente nel mostrare come Biden non ricordasse la data della morte del primo figlio.

Vogliono far passare Biden come una specie di Luca Giurato o di Mike Bongiorno, un personaggio amato dal pubblico, che gli perdona il fatto di incespicare in modo innocuo e divertente. La piccola differenza che Joe non è un presentatore televisivo, ma l’inquilino della Casa Bianca in una fase storica tremendamente delicata. In fondo, dicono, la sostanza delle risposte di Biden è perfettamente coerente e la sua forza non è l’oratoria, ma il legiferare; non è ispirare la folla, ma entrare in contatto con gli individui.

Difendono l’indifendibile

I difensori a oltranza della dignità del presidente ricorrono alla tattica di buttare la palla nell’altra metà campo, facendo notare che anche Trump confonde i nomi e i posti. Anzi lo fanno un po’ tutti, compreso il portavoce della Camera Mike Johnson che una volta ha detto Iran al posto di Israele. Tra l’altro, secondo loro le gaffe di Trump sarebbero “simili” a quelle di Biden: ad esempio ha salutato i cittadini di Sioux Falls, trovandosi però a Sioux City, e ha confuso la sua avversaria repubblicana Nikki Haley con l’ex portavoce della Camera Nancy Pelosi, sua acerrima nemica.

Trump dice di aver appositamente sbagliato i loro nomi perché voleva accomunarle nella rivalità. Negli USA e persino in Europa si arrampicano sugli specchi per giustificare le uscite clamorosamente assurde del presidente Biden. I suoi lapsus ogni tanto sono divertenti, ma la maggior parte delle volte sono situazioni al limite del consentito per un leader mondiale. Confondere i nomi capita; sussurrare frasi ambigue alle ragazze del pubblico, invece, è profondamente inquietante. E se certe gaffe sono ridicole, lo sono anche i tentativi di minimizzarle e di far passare Biden come una vittima delle maldicenze dell’opposizione.

 

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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