Non diamo troppa importanza alla Wagner, i problemi riusciamo a crearceli da soli in casa

Non diamo troppa importanza alla Wagner, i problemi riusciamo a crearceli da soli in casa

14 Marzo 2023 0

Cambiano i governi in Italia, ma non c’è proprio nulla da fare. Neppure gli esecutivi eletti dal popolo, dopo quelli scelti dalla Troika, riescono a perdere quel vizio fastidioso di attribuire agli altri i propri fallimenti. Una tendenza che però condividono praticamente con tutti i governi occidentali: solo che nel Belpaese si arricchisce di toni da melodramma. È quanto accaduto ieri al ministro della Difesa Guido Crosetto. Di fronte a chi gli chiedeva conto degli aumenti di sbarchi in Italia, invece di compiere un’analisi accurata il Ministro ha pensato bene di ricorrere allo spauracchio dei “russi alle porte”. Questo feticcio infatti è buono per tutte le stagioni e stavolta ha permesso a Crosetto di scaricare sui paramilitari del gruppo Wagner la responsabilità dell’emergenza migratoria.

Le riflessioni del Ministro, affidate a una nota stampa, sono le seguenti: “Sembra che ormai si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi africani“. Una dichiarazione surreale che non solo denota il maccartismo dell’esponente di Fratelli d’Italia, ma che palesa pure un certo grado di russofobia schizofrenica. Una postura ben lontana da quella che il Ministro teneva qualche anno fa, come testimoniano certe sue dichiarazioni su Twitter.

Un problema di storytelling

Quanto affermato da Crosetto, tuttavia, semplicemente non regge: si tratta di un vuoto tentativo di scaricabarile privo di qualunque connessione con la realtà. L’aumento del traffico di essere umani verso le coste italiane è il risultato anzitutto della disastrosa campagna comunicativa adottata dal Governo Meloni all’indomani della strage di migranti avvenuta a Cutro. Una strategia di storytelling delirante, che col passare delle ore è andata via via scadendo nella sceneggiata della conferenza stampa del Consiglio dei Ministri effettuata propria nella cittadina della strage. Il tutto organizzato in risposta alle polemiche mosse dal Partito Democratico sull’assenza di una visita ufficiale del Governo.

Il momento di pathos maggiore si è raggiunto a seguito della ridda di dichiarazioni del Ministero della Difesa proprio legate all’invio della Nave Sirio della Marina Militare in soccorso della Guardia Costiera, che si trovava in difficoltà a sud ovest del Mar Ionio. Quel “La nave militare sta procedendo alla massima velocità consentita per fornire l’assistenza richiesta” resterà nei libri di storia quale il più goffo tentativo di affermare l’umanità di un Governo e lavarsi le coscienze. Non molto dissimile dal roboante quanto ridicolo “Andremo a cercare gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo“, pronunciato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

La sensazione è che il Governo sia caduto come un salame nella trappola del Partito Democratico e quindi, dopo le manifestazioni pietiste organizzate contro il Consiglio dei Ministri a Cutro, abbia tentato addirittura il sorpasso a sinistra. Purtroppo il risultato è stato tragicomico: neppure un premier di Rifondazione Comunista avrebbe fatto un’affermazione come quella rilasciata dalla Meloni, mentre neppure un ministro Cinque Stelle come Di Maio avrebbe gestito in quel modo l’invio di una nave militare in semplice soccorso a una imbarcazione.

Le ragioni per le quali la questione Wagner non regge

La rotta del Mediterraneo centrale aveva già registrato un aumento degli arrivi nel 2021. Frontex segnava un +51%, con 102.529 arrivi. Siriani, afghani e tunisini rappresentano insieme il 47% dei rilevamenti del 2022. Il numero di siriani è approssimativamente raddoppiato, toccando quota 94 mila. Per rispondere a chi crede che questi numeri non centrino, è sufficiente citare la dichiarazione del ministro degli Interni Piantedosi: “La Grecia sta attuando politiche di forte contenimento degli arrivi dalla Turchia, anche con respingimenti che sono sotto esame da parte dell’Unione Europea. Quindi questo avrà probabilmente influenzato la decisione di arrivare direttamente in Italia”. Altro che la guerra ibrida mossa da quei cattivoni dei russi! Si tratta invece di una tendenza in aumento da anni. E per capirlo non occorre essere degli esperti di geopolitica, ma basta leggere dati, eventi e dichiarazioni.

La riconquista dell’Afghanistan da parte dei talebani, il terremoto in Turchia e in Siria, la crisi iraniana, gli scontri a Tripoli e in Libia, gli arresti di esponenti della Fratellanza Musulmana in Tunisia, le tensioni in Libano e in Iraq e ancora le proteste e gli arresti in Senegal e gli scontri tra Ankara e Atene sui migranti: ecco un elenco non esaustivo di ragioni evidenti per l’aumento esponenziale degli sbarchi.

L’aumento osservato negli ultimi tre giorni (3mila sbarchi), però, ha un unico colpevole. Di fronte all’immagine di debolezza mostrata dal Governo italiano, pronto a salvare migranti anche in acque non italiane, gli scafisti hanno capito che è questo il momento ideale per sfondare le resistenze e accorrere in massa verso l’Italia. Una sorta di invito a nozze, vista l’ennesima retromarcia del Governo che passa dalla difesa delle dichiarazioni maldestre del Ministro degli Interni a una resa totale.

La tesi della Wagner smentita anche dalla Commissione Europea.

A smentire la tesi strampalata di Crosetto sulla “guerra ibrida russa” contro l’Italia ci ha pensate anche la vice presidente della Commissione UE Margaritis Schinas. Interpellata sulle dichiarazioni del Ministro ha precisato: “Cosa causa la migrazione è il fatto che in Paesi di origine e di transito è necessario costruire le condizioni per una vita migliore evitando che le persone affidino la propria vita ai trafficanti. Wagner o no, questo è qualcosa di accessorio. La causa della migrazione è che le persone fuggono da guerre e persecuzioni o scappano per una vita migliore“.

D’altra parte, fino a qualche mese fa, quando ad essere ospitati “spintaneamente” da alcuni Paesi nel Nord Africa erano gli eserciti francese, inglese, italiano e tedesco, nessuno aveva denunciato una connessione fra i fenomeni migratori e gli scontri in corso. Anche allora i flussi migratori, come abbiamo peraltro documentato, arrivavano da lì verso l’Italia, ma la Wagner non c’era.

E mancava pure un’altra variabile allora: la massiccia esportazione di armi inviate all’Ucraina dai paesi Occidentali e dalla NATO, che finiscono tramite il mercato nero nelle mani degli jihadisti sparsi per l’Africa. Questo sì che è un elemento da tenere nella dovuta considerazione per comprendere non solo quanti eccidi questa compravendita illegale stia producendo in Africa, ma anche quante altre persone fuggano dai propri Paesi come conseguenza di questo riarmo.

Una classe politica in difficoltà

Sarebbe ora di smetterla di giustificare gli errori delle politiche italiane ed europee dando la colpa ai presunti barbari alle porte. L’Occidente pare vittima della sindrome di Stoccolma. Quando qualcosa va male, cerca sempre il colpevole al di fuori della propria élite. Un atteggiamento superficiale e fanciullesco che prima o poi verrà punito dal proverbio “tutti i nodi vengono al pettine”. Gli elettori hanno sempre presentato il conto quando i problemi non vengono affrontati per quello che sono. I cittadini sono molto più maturi di una classe politica in totale confusione, arroccata su sé stessa in un modo supponente e provinciale.

Marco Fontana
marco.fontana

Iscriviti alla newsletter di StrumentiPolitici