Libia: Saif Al-Islam Gheddafi presenta la sua candidatura alle elezioni presidenziali
Dr. Saif Al-Islam Gheddafi, il figlio preferito del rais, il cui nome in Arabo significa “la spada dell’Islam”, ha ufficialmente completato le procedure per la corsa alle elezioni presidenziali in Libia, il cui primo turno si svolgerà il 24 dicembre 2021. Dr. Saif Al-Islam Al-Gheddafi si è presentato questa mattina presso l’ufficio elettorale di Sabha, accompagnato dal suo avvocato di fiducia Khaled Al-Zeidi, per ufficializzare la sua corsa alla presidenza della Libia.
Dopo un prolungato periodo di assenza, che ha incentivato rumors e false notizie sulla sua persona, il figlio di Muammar Gheddafi, era riapparso lo scorso luglio in una intervista al celebre “New York Times” che sarebbe stata rilasciata nella città di Zintan, dove il delfino libico sarebbe rimasto prigioniero per un lungo periodo fino al suo rilascio nel 2016. Il suo avvocato, Khaled al Zeidi, in una intervista realizzata il 15 marzo 2018 aveva già spiegato che se “il Dr. Saif al Islam Gheddafi parteciperà alle elezioni avrà la meglio su tutti quanti i candidati, questo lo sanno tutti coloro che seguono la piattaforma politica libica,” aggiungendo che la sua candidatura era diventata “una richiesta popolare e anche da parte di esponenti importanti del mondo della politica, che lo vedono come il salvatore. Ora come ora, in Libia si sogna pace e sicurezza e in tanti sono certi che solamente il Dr. Gheddafi riuscirà a creare stabilità a livello nazionale e in tutta l’area”.
Riguardo ai procedimenti pendenti nei confronti del Dr. Saif Al-Islam Al-Gheddafi, l’avvocato aveva dichiarato che il suo cliente “è stato già processato dal sistema giudiziale libico e secondo lo stesso Statuto di Roma nessuno può essere giudicato due volte in merito allo stesso reato, perciò essere richiamato dal tribunale internazionale non solo è inopportuno, ma è un atto contro la sovranità libica”.
Gli sforzi dietro le quinte per riunire tutte le fazioni della Libia in un unico tavolo hanno già comportato un complesso processo di concessioni. Inoltre va ricordato che al centro dell’iniziativa di riconciliazione c’è la consapevolezza che non è possibile una pace duratura senza la reintegrazione dei lealisti di Gheddafi nell’arena politica. Si stima che dei circa 6,2 milioni di libici, ci siano oltre due milioni di Gheddafisti, tra coloro che sono ancora oggi esiliati all’estero o sfollati dalle proprie case in Libia. Di recente, il Governo di Unità Nazionale (GNU) ed il Consiglio presidenziale libico ha intrapreso passi positivi per una genuina riconciliazione nazionale verso le elezioni, intesa come “soluzione globale” alla crisi libica secondo la road map del Libyan Political Dialogue Forum e relative risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Vanessa Tomassini è una giornalista pubblicista, corrispondente in Tunisia per Strumenti Politici. Nel 2016 ha fondato insieme ad accademici, attivisti e giornalisti “Speciale Libia, Centro di Ricerca sulle Questioni Libiche, la cui pubblicazione ha il pregio di attingere direttamente da fonti locali. Nel 2022, ha presentato al Senato il dossier “La nuova leadership della Libia, in mezzo al caos politico, c’è ancora speranza per le elezioni”, una raccolta di interviste a candidati presidenziali e leader sociali come sindaci e rappresentanti delle tribù.
Ha condotto il primo forum economico organizzato dall’Associazione Italo Libica per il Business e lo Sviluppo (ILBDA) che ha riunito istituzioni, comuni, banche, imprese e uomini d’affari da tre Paesi: Italia, Libia e Tunisia. Nel 2019, la sua prima esperienza in un teatro di conflitto, visitando Tripoli e Bengasi. Ha realizzato reportage sulla drammatica situazione dei campi profughi palestinesi e siriani in Libano, sui diritti dei minori e delle minoranze. Alla passione per il giornalismo investigativo, si aggiunge quella per l’arte, il cinema e la letteratura. È autrice di due libri e i suoi articoli sono apparsi su importanti quotidiani della stampa locale ed internazionale.