Liberia: tensioni sociali in vista delle prossime elezioni, fra scioperi e crollo valutario

Liberia: tensioni sociali in vista delle prossime elezioni, fra scioperi e crollo valutario

28 Maggio 2023 0

La Liberia è scossa da numerosi problemi, mentre si avvia alla campagna elettorale per la tornata del prossimo ottobre in cui si eleggerà il Parlamento e il capo dello Stato. Alle elezioni si ricandiderà l’attuale presidente George Manneh Weah, che si ripresenta dopo il primo mandato iniziato nel 2018.

Crollo della valuta

In questi giorni vi è stato un brusco aumento del tasso di cambio fra il dollaro liberiano e quello statunitense. Lo sbalzo sta causando aumenti a catena per i costi di vari beni, dagli alimentari alla benzina. Il candidato presidenziale Tiawan Saye Gongloe ha lanciato l’allarme, dando la colpa degli squilibri del tasso di cambio al comportamento dei politici della maggioranza in vista delle elezioni. Gli esponenti del Congress for Democratic Change (CDC), il partito di governo, starebbero infatti iniettando dollari liberiani sul mercato in maniera incontrollata. La finalità è di attirare quanti più elettori possibili. Gongloe, economista e docente di diritto, spiega che l’effetto nel breve sarà l’aumento della povertà in un’economia che dipende fortemente dalle importazioni. Negli anni scorsi si erano verificati due episodi simili. Nel 2017 per le presidenziali e nel 2020 per le elezioni del Senato, i candidati di governo avevano regalato milioni di dollari liberiani alle comunità e ai votanti, inondando il mercato di valuta nazionale.

Lo sciopero dei minatori

Un imponente sciopero presso la miniera di Yekepa e la città di Buchanan ha coinvolto oltre 1300 lavoratori, che hanno incrociato le braccia per rivendicare miglioramenti delle paghe. La protesta è scoppiata dopo che si erano arenate le trattative fra il sindacato nazionale UWULL e la ArcelorMittal Liberia (AML). Quest’ultima è la filiale della ArcelorMittal S.A., colosso mondiale dell’acciaio con sede in Lussemburgo. È l’investitore principale in Liberia, dove gestisce due miniere, un terminal portuale e una linea ferroviaria. Dopo lo stallo dei negoziati, il sindacato si è rivolto alla Corte nazionale del Lavoro, che ha stabilito per i lavoratori un aumento di stipendio del 5%. L’azienda, però, ha rifiutato di adempiere alla sentenza e i lavoratori hanno quindi deciso di scioperare. La Corte ha invitato le parti a tornare a sedersi al tavolo. Il sindacato inoltre accusa la direzione dell’azienda di favoritismi verso amici e parenti, in palese violazione del contratto collettivo.

Una corte speciale per i crimini delle guerre civili

I tradizionali legami fra Liberia e Stati Uniti d’America sono tuttora molto forti. Qualche giorno fa le associazioni liberiane che radunano le vittime delle guerre civili e degli abusi si sono rivolte al governo americano. Sul tavolo dell’African Bureau presso il Dipartimento di Stato è giunta la loro richiesta di aiuto per la creazione una una corte penale sui crimini bellici ed economici avvenuti nel Paese. Il modello per tale corte sono i tribunali speciali dei Paesi vicini, come quello stabilito per giudicare sul massacro dello stadio in Guinea nel 2009 o le Camere Straordinarie del Senegal.

Adama Dempster, segretario generale della Piattaforma di difesa della società civile per i diritti umani della Liberia, ha incontrato a questo proposito l’ambasciatore speciale USA per la giustizia penale globale Beth Van Schaack. Ha chiesto assistenza nell’allestimento di un tribunale che sia in grado di celebrare processi equi e attendibili per i crimini delle due guerre civili combattute fra il 1999 e il 2003.

Redazione Strumenti Politici
Redazione Strumenti Politici

Iscriviti alla newsletter di StrumentiPolitici