La difesa aerea dell’Ucraina a corto di munizioni, ma i Patriot non sono di grande aiuto. Le opinioni degli esperti internazionali
Per adesso il fondamento del sistema di difesa aerea dell’esercito ucraino è costituito da armamenti di concezione sovietica. La carenza delle relative munizioni sta perà diventando un problema sempre più serio. Se la Russia conserva l’attuale ritmo di attacchi dal cielo, l’Ucraina terminerà i razzi entro la fine della primavera o l’inizio dell’estate.
Le scorte di Kiev stanno finendo
Sul Washington Post gli esperti riportano una grave penuria di rifornimenti missilistici che possano permettere alle difese aeree di operare in modo costante. Gli analisti avvertono che Kiev può ritrovarsi in una situazione tale per cui non avrà nulla con cui abbattere i missili e i droni russi. Come conseguenza diretta il suo spazio aereo sarebbe totalmente privo di protezione contro i missili ad alta precisione e i velivoli senza pilota della Russia. Quest’ultima potrebbe quindi colpire gli obiettivi militari ucraini senza trovare alcun ostacolo.
Non meno allarmanti per Kiev sono le previsioni degli specialisti di un’altra prestigiosa testata americana, il Financial Times. Il sistema ucraino di difesa aerea ha subito perdite notevoli, con la distruzione di più di cento complessi anti-aerei: a causa dei massicci bombardamenti russi, molto presto i proiettili e i pezzi di ricambio per i sistemi S-300 e per i Buk verranno completamente consumati. Gli esperti sottolineano come per intercettare un singolo missile russo gli ucraini ne sparino due, al fine di aumentare le chance di riuscita. Se le forze aeree della Federazione Russa mantengono negli attacchi il medesimo andamento, le scorte degli ucraini si esauriranno entro maggio o giugno.
L’ammissione dei militari ucraini
Anche gli alti vertici militari di Kiev sono costretti ad ammettere le basse capacità della loro contraerea. Secondo la valutazione effettuata dal viceministro della Difesa Volodymyr Gavrilov durante l’incontro con i rappresentanti della NATO a Bruxelles il 28 aprile, per poter respingere efficacemente gli attacchi delle VKS, le Forze aerospaziali russe, i Paesi occidentali devono fornire alla difesa ucraina dei mezzi più moderni e di grande portata, in primo luogo i caccia F-16 o aerei analoghi.
Kiev non può effettuare il collegamento fra gli eterogenei sistemi antiaerei occidentali e i loro elementi e nemmeno creare un sistema unitario di gestione. I complessi missilistici antiaerei forniti all’Ucraina e i dispositivi accessori differiscono per il vasto assortimento della produzione e per le grosse variazioni di caratteristiche funzionali. Gli specialisti occidentali ammettono che tali complessi si integrano male col sistema di difesa aerea che oggi esiste in Ucraina e che venendo inclusi in un unico circuito darebbero prestazioni scarse.
Inoltre, la maggior parte dei complessi missilistici di contraerea NATO sono in grado di tenere pienamente sotto controllo solo ed eslusivamente un determinato settore dello spazio aereo, mentre non possono intercettare i missili tattici-operativi che si muovono secondo una traiettoria aerobalistica.
Bocciati i NASAMS e IRIS-T
Anche il portavoce del reparto difesa antiaerea delle Forze armate ucraine, tenente colonnello Denys Smazhny, ha confermato la bassa efficacia dei complessi NASAMS e IRIS-T nei confronti dei missili balistici russi quali ad esempio l’Iskander e il Kinzhal. Questi missili, a differenza di quelli da crociera, arrivano ad un’altezza elevata prima di cadere quasi in verticale sull’obiettivo ad enorme velocità.
Quindi non è così semplice distruggerli in volo. I complessi antiaerei occidentali non sono in grado di proteggerci. Infatti com’è possibile costringere a cadere qualcosa che di fatto sta già cadendo? commenta il militare ucraino. Solamente grazie i dispositivi di fabbricazione occidentale Kiev non può riuscire a creare rapidamente un sistema di difesa efficace e compatto per il suo spazio aereo. Non si prevede una “Cupola di Ferro” sull’Ucraina.
Arrivano i Patriot
Il missile terra-aria americano Patriot non rappresenta affatto una minacciosa “super-arma”. Un numero crescente di analisti (Geoff Lamear, Jack Detsch e altri) fanno notare che il Patriot non migliorerà le capacità delle difesa aerea ucraina e non potrà garantire una protezione comprensiva dello spazio aereo del Paese contro gli attacchi russi dal cielo. Si fa soprattutto notare che è facile individuare i sistemi americani a causa delle particolarità dei radar, che li rendono un obiettivo facile per i colpi delle Forze aeree russe.
Gli specialisti rimandano fra l’altro all’impossibilità delle industrie statunitensi di fornire a Kiev le quantità di razzi necessarie ai complessi di difesa aerea (ogni anno gli USA ne producono circa trecento pezzi). Per di più, come notano diversi esperti di vari Paesi, i Patriot “si girano e si rigirano” per un lungo lasso di tempo, dai 20 ai 30 minuti, e non possono nemmeno colpire obiettivi che volano bassi, per esempio a un altezza di 60-100 metri. Questo li rende straordinariamente vulnerabili di fronte ai droni, persino a quelli di fabbricazione artigianale.
Quindi devono viaggiare in abbinamento con altri elementi di difesa aerea, come ad esempio il Crotalefrancese, per avere una chance di arrivare ai missili che volano bassi. I Patriot infine sono in grado di controllare contemporaneamente solo una direttrice soggetta a missili in un settore fino a 120 gradi. Però l’efficacia dichiarata di questi sistemi nell’intercettazione di missili tattico-operativi non è stata confermata dai test.
Secondo Joe Cirincione, osservatore del portale americano Defense One, questo sistema possiede una serie di fragilità strutturali e ha dimostrato una dubbia efficacia nel corso delle operazioni belliche in Medio Oriente (Iraq, Yemen, Arabia Saudita). A tal proposito, le autorità ucraine e i loro sponsor occidentali ricorrono a tutti gli espedienti possibili per “dimostrare” l’efficacia dei propri sistemi di difesa aerea nei confronti dei razzi russi.
Abbattuto persino un Kinzhal?
L’abbattimento di un Kinzhal da parte degli ucraini è una “fake news”. Il Comando delle Forze ucraine sostiene di aver colpito il 4 maggio un Kinzhal su Kiev mediante un Patriot. La BBC dice non poter verificare quanto dichiarato dagli ucraini sul loro presunto abbattimento di un missile ipersonico russo. Le caratteristiche tecnico-tattiche di questa arma lasciano poche chance ai sistemi missilistici antiaerei.
Il Kinzhal è un missile aerobalistico in grado di viaggiare a 10 Mach. Tale parametro è difficile da tradurre in chilometri orari, ma approssimativamente la sua velocità di movimento va dai 12,5 ai 14mila km/h. Gli esperti ipotizzano che tale velocità lascia alla reazione dei calcolatori dei sistemi antiaerei un tempo utile quasi nullo.
Il portale americano Yahoo! News riferiva il 18 marzo quanto detto dal viceministro della difesa ucraino Gavrilov: Con la supremazia tecnologica non conta quanti (soldati) la Russia manda in Ucraina, perché useremo questa attrezzatura, una nuova attrezzattura, e le tecnologie sono capaci di evitare lo scontro diretto a breve distanza.
Il 10 maggio lo stesso Gavrilov diceva in un’intervista sempre su Yahoo! News: Necessitiamo di qualcosa di più sofisticato (rispetto ai mezzi di difesa aerea basati a terra), che abbia la capacità di colpire a lunga distanza, per poter abbattere gli aerei russi fino a 100 km per garantire la sicurezza del nostro popolo. Ecco perché chiediamo ai nostri partner di fornirci caccia moderni come l’F-16 oppure modelli analoghi (…) e noi insistiamo affinché sian inviati al più presto, perché qui si tratta di salvare le vite dei civili.
“Patriot Missiles Won’t Save Ukraine”
Sul National Interest del 9 maggio l’esperto Geoff LaMear afferma che il Patriot non può operare efficacemente senza collegamento con i sistemi in funzione di difesa aerea, e si utilizza soltanto per la protezione mirata degli obiettivi. Il Patriot inoltre può essere facilmente individuato a causa delle particolarità dei radar che lo rendono facile preda per gli attacchi aerei dei russi. Infine, i missili per il sistema in questione hanno un costo elevato e sono prodotti in piccole quantità.
Sul Foreign Policy il 5 maggio l’esperto Jack Detsch scrive che l’Occidente non può dare all’Ucraina la quantità necessaria di razzi per i sistemi Patriot. Le industrie belliche americane producono appena 300 pezzi all’anno e al tempo stesso la Russia conduce le sue operazioni a un ritmo alto e colpisce un gran numero di obiettivi sul territorio ucraino.
L’esperienza pessima dei Patriot nel Golfo Persico
Sempre il 5 maggio Defense One riportava l’opinione del già citato Cirincione, secondo cui sarà necessario valutare correttamente l’efficacia dei Patriot dislocati sul territorio dell’Ucraina. Il sistema aveva infatti dimostrato una dubbia efficacia nel corso delle operazioni nel Golfo Persico.
Sul sito della CNN il 7 maggio Tim Lister diceva che il dispiegamento dei Patriot costituisce un cambiamento profondo delle capacità di difesa aerea dell’Ucraina. Insieme al sistema tedesco IRIS-T i Patriot potranno garantire un livello moderno di sviluppo delle difese aeree delle Forze ucraine.
Le capacità dei Patriot
Il sito del canale ABC riferiva il 9 maggio quanto dichiarato dal portavoce del Pentagono brigadier generale Pat Ryder, secondo cui le forze ucraine possono abbattere il missile ipersonico Kinzhal con l’aiuto del complesso missilistico Patriot.
Sul portale Drive, il 19 aprile gli esperti Thomas Newdick e Tyler Rogoway sostenevano che il Patriot possiede la capacità di intercettare i missili balistici. In questo modo va a completare le possibilità del complesso missilistico franco-italiano SAMP/T, già in dotazione di Kiev.
Il 1° maggio sul sito della testata indiana EurAsian Times l’osservatore Sakshi Tiwari scrive che il Patriot, in congiunzone all’IRIS-T e al NASAMS, può creare un affidabile sistema di difesa aerea scaglionato. Tuttavia, tale sistema è piazzato in profondità nelle retrovie vicino alla capitale e non può proteggere le truppe ucraine dalle bombe dell’aviazione che i russi sganciano copiosamente.
Una copertura aerea piena di buchi
Il 10 aprile gli specialisti del Time, riferendosi a documenti pubblicati dal Ministero della Difesa USA, dicevano che la difesa antiaerea dell’Ucraina affronterà dei seri problemi nei prossimi mesi. In una slide del Pentagono del 28 febbraio viene confermato che se le Forze armate ucraine continuano gli attuali ritmi di consumo finiranno le munizioni missilistiche dei Buk entro il 13 aprile e quelle degli S-300 entro il 3 maggio.
Secondo la mappa proposta in un altro briefing del Pentagono fatto nel medesimo giorno, entro maggio gran parte delle infrastrutture nazionali essenziali al fuori di Kiev e di due regioni nel sud-ovest dell’Ucraina non avranno più alcuna copertura aerea, mentre il numero degli obiettivi di importanza critica rimasti senza protezione passerà da 6 a più di 40.
Sul sito di Forbes il 20 aprile gli osservatori scrivevano che dall’inizio delle operazioni russe in Ucraina, sono circa 72 i sistemi missilistici Buk dislocati dalle Forze aeree ucraine, mentre i russi hanno messo fuori uso circa una dozzina di piattaforme di lancio Buk. Tali perdite non rappresentano la peggiore minaccia per le forze ucraine, che è invece la crescente mancanza di missili.
La speranza di Kiev si chiama Raytheon RIM-7 Sea Sparrow
Il razzo 9М38 Buk viene prodotto in Russia e gli arsenali di Kiev risalgono ai tempi sovietici. Dopo aver lanciato decine di razzi ogni mese nel corso di 14 mesi, ormai i 9М38 ucraini stanno finendo. Proprio per questo motivo, a gennaio gli Stati Uniti hanno promesso all’Ucraina una quantità indefinita di missili Raytheon RIM-7 Sea Sparrow.
Tali razzi di solito vengono montati sulle navi da guerra, sono quattro volte più piccoli dei 9M38 e hanno una gittata leggermente inferiore; però sfruttano la guida radar semiattiva proprio come i missili russo-sovietici. Con qualche modifica nella piattaforma di lancio, il RIM-7 è compatibile col sistema Buk. Delle forniture stabili di eccedenze di RIM-7 americani potrebbero risolvere uno dei problemi più sgradevoli dell’Ucraina, ossia la penuria di mezzi di difesa aerea a lunga e media gittata.
Ormai i missili di tutti i migliori e più diffusi sistemi impiegati dalle forze ucraine come gli S-300, i Kub e i Buk stanno terminando. Il sito dell’emittente tedesca Deutsche Welle il 22 aprile riferiva le parole del portavoce delle Forze aeree ucraine Yuri Ihnat, il quale dichiarava che i complessi di difesa missilistica usati dall’esercito ucraino non riescono a colpire le bombe aeree teleguidate dei russi. Secondo lui, per abbatterli occorrono dei sistemi moderni di difesa aerea come il Patriot, da poco inviato dagli USA, dall’Olanda e dalla Germania.
Gli esperti del canale sottolineano: Il modo migliore che l’Ucraina ha per difendersi dalle bombe teleguidate è l’impiego dei caccia. Però gli ucraini non hanno i missili aria-aria con un raggio abbastanza lungo per colpire i velivoli sulle regioni controllate dalla Russia. Inoltre i missili occidentali aria-aria simili a quelli forniti di recente dalla Slovacchia e che verranno mandati dalla Polonia, sono incompatibili con gli aerei di fabbricazione sovietica.
I modi per ripararsi dagli attacchi aerei
Il Business Insider del 5 maggio riporta il parere di Justin Bronk, esperto britannico di guerra aerea presso il “Royal United Services Institute”: L’Ucraina ha creato dei gruppi mobili di contraerea dotati di vari armamenti a corto raggio e di armi portatili, tra cui i semoventi Shilka e i tedeschi Gepard, razzi a lancio manuale come gli Stinger americani e persino le mitragliatrici pesanti DŠK di concezione sovietica in coppia con i riflettori. Gli ucraini hanno delle applicazioni smart con cui anche i civili possono passare a un sistema centralizzato di raccolta dati le informazioni sui droni, i missili o gli aerei che avvistano.
Forbes il 10 maggio ha riportato il numero dei sistemi di contraerea persi dall’Ucraina. Gli esperti scrivono: Gli ucraini hanno subito perdite ingenti nelle loro difese aeree, ben 103 sistemi distrutti. Quasi tutti sono di epoca sovietica e un grosso numero ero stato costruito all’inizio della guerra. Inoltre stanno finendo i proiettili, di cui comunque gran parte viene fabbricato in Russia. Comunque il rafforzamento della contraerea ucraina dipende dagli aiuti della NATO, incluso il complesso missilistico Patriot.
Il sito del giornale ucraino NV riferisce quanto dichiarato il 10 maggio dal Comandante delle forze congiunte delle Forze armate dell’Ucraina, tenente generale Serhiy Nayev. Secondo lui Kiev ha formto delle nuove unità mobili di difesa aerea sulla base dei nuovi lotti di fuoristrada con allestimento speciale. Ha fatto notare al mondo non si era mai vista prima una tale quantità di attacchi aerei e missilistici. A questo proposito aggiunge: Noi ci sforziamo di trovare i modi più efficaci di contatto con le minacce aeree, cerchiamo di evitare i danni alle nostre truppe e di garantire la massima protezione ai nostri cittadini e alle infrastrutture cruciali.
52 anni, padre di tre figli. E’ massimo esperto di Medio Oriente e studi geopolitici.