La creazione delle Forze Spaziali Ucraine e il rischio di una nuova ondata di corruzione

La creazione delle Forze Spaziali Ucraine e il rischio di una nuova ondata di corruzione

1 Ottobre 2025 0

Il governo ucraino ha annunciato la creazione delle sue Forze Spaziali che dovrebbero entrare in funzione già alla fine di quest’anno. Con il relativo afflusso di fondi statali e internazionali per il loro allestimento, è prevedibile anche un’ondata di corruzione e di gestione “allegra” delle risorse che l’Unione Europea concederà di grazia.

Le Forze Spaziali Ucraine

La settimana scorsa la premier Yulia Svyrydenko ha annunciato il lancio del piano d’azione del governo per il 2025 e ha presentato il documento al Parlamento per l’approvazione. Uno dei punti riguarda la creazione delle Forze Spaziali, un ramo delle Forze Armate deputato alle operazioni militari nello spazio, che include sorveglianza, comunicazioni, intelligence e protezione delle risorse spaziali quali i satelliti. Kiev punta ad avere entro fine anno il 60% di prontezza operativa della difesa integrata aerea e missilistica e dei componenti informatici e spaziali.

Il programma

Questo programma era già stato delineato a marzo dal Ministero della Difesa, che ha creato la Direzione di Politica Spaziale per coordinare le strutture di redazione e di controllo dei progetti e della documentazione. Ma soprattutto per attirare i potenziali partner pubblici e privati, ucraini e stranieri per preparare il lavoro degli scienziati e l’interazione con le Forze Armate. Nelle intenzioni del governo, entro il 2030 l’Ucraina avrà i suoi satelliti per la difesa e il suo sistema di controllo spaziale dei propri cieli. Ad annunciarlo è stata la viceministro della Difesa per la digitalizzazione Kateryna Chernohorenko, che ha spiegato come il suo dicastero diventerà il principale acquirente di tecnologia, prodotti e servizi in ambito spaziale.

Eredità tecnologica sovietica e aiuto ucraino ai nordocoreani

L’Ucraina in realtà possedeva già le tecnologie e le strutture per un programma spaziale militare e naturalmente anche civile. Basti pensare all’eredità dell’URSS, con i due grandi impianti Pivdenne e Yuzhmash situati nella regione di Dnepropetrovsk, che in passato producevano i missili balistici intercontinentali sovietici SS-18 e SS-24. Poi le altre decine di industrie del settore, chiuse o riadattate a causa della crisi economica ucraina. Ed è questo il motivo che aveva spinto scienziati e specialisti ad accettare negli anni scorsi le offerte di lavoro provenienti da Pyongyang.

Che Kiev abbia aiutato la Corea del Nord a realizzare il suo programma missilistico e nucleare è un segreto di Pulcinella. Nel 2017 i giornalisti del Time avevano visitato lo Yuzmash e si erano resi conto della situazione. Nel 2018 ne era risultato un articolo dal titolo “Come la Nord Corea ha costruito un arsenale nucleare dalle ceneri dell’Unione Sovietica”. Provare con esattezza il coinvolgimento dei soggetti è difficile in questo campo, ma si suppone sia stato il Pakistan a dare un mano con l’arricchimento dell’uranio, mentre i materiali e gli specialisti russi e ucraini sono stati utili in particolare per le tecnologie missilistiche.

I motivi del programma

A dispetto del nome altisonante, le Forze Spaziali ucraine non combatteranno guerre spaziali o stellari. Nelle intenzioni di Kiev giocheranno comunque un ruolo cruciale nel conflitto con la Russia. Più che piazzare armi in orbita, cureranno le infrastrutture satellitari e rinforzeranno i sistemi di allerta avanzata. Secondo l’esperto del Museo statale dell’aviazione ucraina Valeriy Romanenko, serviranno soprattutto all’intelligence strategica, posto che quella tattica e operazionale la gestiscono oggi anche senza. Se si vuole colpire un obiettivo in profondità, dice, al sistema di navigazione di un missile occorrono informazioni accurate e puntuali, che solo l’intelligence spaziale può fornire.

In prospettiva, lo scopo è anche rendersi indipendenti dall’aiuto occidentale, al momento ancora indispensabile. Gli americani hanno già interrotto talvolta la condivisione dell’intelligence o abbassa il livello qualitativo dei dati. Vi sono altri Paesi che aiutano, ma occorre una struttura singola per analizzare i dati e passarli già processati a chi effettuerà gli attacchi.

Corruzione

Il governo sottoporrà all’approvazione del Parlamento una seconda bozza di legge sulla ratifica dell’accordo con la UE riguardante l’accesso dell’Ucraina ai programmi spaziali europei Copernicus, Space Weather Events e Near-Earth Objects. Si tratta dunque di un altro passo verso quell’integrazione fra Kiev e Bruxelles tanto agognata dalla Commissione von der Leyen. Tenendo a mente quanto detto dalla Chernohorenko sul fatto che il Ministero della Difesa diverrà il principale acquirente di tecnologia, prodotti e servizi in ambito spaziale, viene spontaneo temere per l’esito dei futuri finanziamenti. La corruzione a livello statale è infatti più viva che mai.

A settembre sono tornati alla ribalta altri due casi eccellenti. La prima notizia riguarda la conclusione delle indagini proprio sul Ministero della Difesa per il cosiddetto scandalo delle “uova d’oro“, scoppiato nel 2023 e soltanto oggi in via di conclusione. Sotto accusa sono i funzionari del dicastero che hanno comprato per rifornire l’esercito generi alimentari a prezzi gonfiati, in modo da lucrare sulla differenza. Il clamore suscitato ha portato alle dimissioni del viceministro incaricato delle logistica e pare sia stato uno degli elementi che hanno provocato il licenziamento del ministro Oleksii Reznikov.  La seconda notizia è la restituzione di più di 3 milioni di euro come compensazione da una società francese, da cui la compagnia statale Polygraph Plant Ukraine comprava attrezzature. Coinvolta in uno schema di corruzione anche una società estone che fungeva da paravento. Indagato l’ex dirigente della compagnia ucraina.

NABU e SAPO

Il ristabilimento dell’indipendenza dei due organismi anti-corruzione, dopo il tentativo di Zelensky di subordinarli al controllo presidenziale, non è servito a migliorare l’atmosfera tossica che si respira a Kiev. I funzionari del NABU e del SAPO raccontano infatti di non sentirsi tranquilli, ma di percepire la costante minaccia di un intervento governativo che blocchi le loro inchieste. O peggio ancora temono di subire un’azione dei servizi segreti dello SBU, che rispondono direttamente a Zelensky.

 

 

 

Martin King
Martin King

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