La bomba sporca di Kiev, nessuna prova non fa una certezza

La bomba sporca di Kiev, nessuna prova non fa una certezza

30 Novembre 2022 0

Il regime di Kiev progetta di far esplodere un’arma nucleare a bassa potenza per accusare la Russia di usare armi di distruzione di massa“. E’ trascorso un mese da quando il Cremlino aveva lanciato questa pesante accusa contro Kiev. Non si hanno più grandi notizie in merito. Insomma sulla bomba sporca di Kiev, nessuna prova non fa una certezza

La missione AIEA

Una missione degli esperti dell’Aiea ha dichiarato di non aver trovato tracce di attività e materiali nucleari non dichiarati nelle tre strutture indicate da Mosca come fabbriche di una “bomba sporca“. Era stata lo stesso Governo Zelensky a chiedere l’ispirazione attraverso il suo ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.  Al centro della denuncia: l’Istituto di ricerca nucleare di Kiev, l’impianto minerario e di lavorazione orientale di Zhovtyh Vody e l’Impianto di costruzione di macchine del sud a Dnipro.

Il direttore generale dell’agenzia Rafael Mariano Grossi, proprio a seguito delle ispezioni effettuate, ha chiarito come: “Sulla base della valutazione dei risultati disponibili fino ad oggi e delle informazioni fornite dall’Ucraina, l’Agenzia non ha rilevato alcun segno di attività e materiali nucleari non dichiarati in queste strutture“. Sono stati però prelevati anche campionamenti ambientali. I cui risultati ad oggi non sono ancora stati resi noti. E poi non sono state verificate altre strutture.

Restano dubbi

La denuncia mossa dal Cremlino, a dispetto di quanto minimizzato dal mainstream, è apparsa da subito estremamente circostanziata. Sia nei modi sia nei tempi. E proprio per questa ragione lascia aperti seri dubbi sulla vicenda. Ad esporsi è stato direttamente il ministro della Difesa Sergei Shoigu. E il ministro ha avvertito immediatamente i suoi colleghi negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Turchia. Pare difficile quindi che fosse una mossa esclusivamente di propaganda.

Nelle stesse ore peraltro  il tenente generale Igor Kirillov, capo delle truppe di difesa da radiazioni, sostanze chimiche e biologiche, aveva tenuto un briefing in cui delineava i dettagli in merito. “È necessario sottolineare che esiste una base scientifica in Ucraina: si tratta dell’Istituto di fisica e tecnologia di Kharkov i cui scienziati hanno preso parte al programma nucleare dell’URSS“. “Due organizzazioni dell’Ucraina hanno istruzioni specifiche per creare la cosiddetta” bomba sporca. Il lavoro è nella fase finale” sempre secondo Kirillov.

La sensazione è che la Russia abbia voluto più che altro lanciare un messaggio. “Sappiamo, non ci provate”. Una scelta probabilmente obbligata visti i numerosi “incidenti” che proprio Mosca ha subito dall’inizio della guerra.

Zelensky è la richiesta di attacchi preventivi contro la Russia

Il presidente Volodymyr Zelensky ritiene che la NATO e l’intera comunità internazionale dovrebbero rivedere la procedura per rispondere al possibile uso di armi nucleari da parte della Russia e prevedere attacchi preventivi. Lo ha affermato durante una conferenza online presso l’Australian Lowy Institute“. Ad affermarlo non è un sito di propaganda russa, ma direttamente Ukrinform, agenzia nazionale di informazione ucraina. Nonostante il fact-cecking del mainstream abbia provato a smontare questa ricostruzione, giocando sulle parole, la frase è stata realmente pronunciata. Che abbia inserito la parola nucleare o meno risulta essere del tutto pleonastico. Appare quindi evidente che la Russia possa nutrire dubbi sulle vere intenzioni di Kiev.

RIA Novosti peraltro ha fornito ulteriori elementi. “Il lato tecnico della provocazione è stato gestito dagli specialisti di Yuzhmash. Sulla base del missile ucraino Tochka-U, hanno preparato un manichino dell’Iskander russo, che dovrebbe essere riempito di materiale radioattivo. Successivamente, il manichino dovrebbe essere abbattuto sulla zona di esclusione della centrale nucleare di Chernobyl. E poi presentare alla comunità mondiale i frammenti e gli elementi dell’elettronica del presunto razzo russo“. E sufficientemente chiaro che alla base vi siano puntuali rivelazioni dei servizi segreti. Se vuoi fare disinformazione resti sul generico.

Ma cos’è una bomba sporca?

Si tratta di una tradizionale bomba a scoppio che però alle componenti esplosive, aggiunge materiale radioattivo come l’uranio. La detonazione causata dall’esplosivo tradizionale ha l’effetto di diffondere le polveri e i fumi radioattivi nell’area circostante. In campo militare è nota come Rdd, Radiological Dispersal Devices, mentre in italiano è conosciuta anche come “arma radiologica”. Non si tratta quindi di un’arma nucleare: è un ordigno che nasce per contaminare l’ambiente più che uccidere. E può costituire un ottimo strumento di provocazione militare.

La difficoltà nel costruire una bomba sporca è trovare il materiale radioattivo. Però ciò non sarebbe impossibile per Kiev. Secondo Mosca vi sono nove piscine di combustibile nucleare esaurito, dove sono immagazzinate fino a 1.500 tonnellate di uranio arricchito. E poi vi sono tre centrali nucleari operative: sud-ucraina, Khmelnitsky e Rivne oltre a Chernobyl che potrebbero fornire il materiale di risulta. Per non parlare di due miniere dell’Eastern Mining and Processing Plant. Lì vengono estratte fino a mille tonnellate di minerale di uranio all’anno. È evidente quindi che gli elementi di dubbio permangono in attesa della pistola fumante che speriamo di non trovare mai. Le conseguenze, è evidente, sarebbero catastrofiche. E come detto ad inizio dell’articolo nessuna prova non fa una certezza per quanto riguarda la bomba sporca di Kiev. L’esplosione del Nord Stream 2 e del Ponte verso la Crimea sono dei moniti da non sottovalutare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Marco Fontana
marco.fontana

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