Isole Comore: Cina manda in visita il Ministro degli Esteri per rafforzare i legami politici

Isole Comore: Cina manda in visita il Ministro degli Esteri per rafforzare i legami politici

22 Gennaio 2022 0

Le isole Comore sono improvvisamente giunte alla ribalta internazionale grazie alla storica qualificazione agli ottavi di finale nella Coppa d’Africa di calcio. Dopo aver conquistato la prima vittoria nel torneo a scapito del più titolato Ghana, la squadra comoriana ha passato il turno come miglior terza. Nella capitale Moroni gli abitanti sono scesi in strada a festeggiare tutta la notte il risultato sorprendente dei “celacanti” – questo il soprannome della nazionale, ispirato al celacanto delle Comore, raro pesce preistorico simbolo del Paese. Nella prossima sfida a eliminazione diretta, le Comore dovranno affrontare il Camerun.

In realtà le Comore, piccolo Stato composto da un arcipelago situato fra Madagascar e Mozambico, era stato finora poco considerato dalla stampa internazionale, ma non è certo ignorato dalla politica mondiale. A inizio gennaio ha infatti ospitato Wang Yi, ministro degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese, impegnato in un giro dell’Africa orientale che lo ha portato anche in Eritrea e in Kenya. Insieme al presidente delle Comore Azali Assoumani hanno preso l’impegno di rafforzare i rapporti bilaterali, aumentando la cooperazione nella lotta al COVID, nelle questioni multilaterali e nella costruzione di infrastrutture. Azali ha espresso il totale sostegno alla Cina nella questione di Taiwan, che le Comore considerano parte inalienabile del territorio cinese e destinata quindi alla riunificazione con Pechino. Secondo Azali, lo sviluppo della Cina costituisce un’opportunità per le Comore e il successo della Cina corrisponde al successo dell’Africa. Il ministro Wang ha detto che la Cina è pronta ad aiutare le isole nel raggiungimento di tre obiettivi: la totale immunizzazione entro quest’anno, l’eliminazione della malaria entro il 2025 e il sostegno nella strategia di sviluppo denominata Emerging Comoros Plan 2030. Il ministro degli Esteri comoriano Dhoihir Dhoulkamal ha sottolineato come la Cina sia stata la prima a riconoscere l’indipendenza dell’arcipelago e a stabilire rapporti diplomatici, ringraziando per l’appoggio dimostrato. La Cina a sua volta si dichiara disposta ad accogliere nel suo mercato i prodotti comoriani di maggior qualità e si dice favorevole a che le Comore sfruttino il “canale verde” per i prodotti agricoli e la politica di cancellazione delle tariffe verso i prodotti dei Paesi meno sviluppati.

Sul fronte interno, il presidente Assoumani sta cercando di instaurare un dialogo con l’opposizione. Le Comore hanno una travagliata storia di instabilità politica e di separatismo iniziata dopo il referendum del 1974, che ha dato loro l’indipendenza dalla Francia, di cui erano colonia o meglio “territorio d’oltremare” con autonomia dal 1961. Le tensioni restano alte dopo la riforma costituzionale del 2018, che ha consentito due mandati consecutivi al presidente, ma il cui voto è stato boicottato e contestato dall’opposizione. Al momento manca l’accordo persino sui pre-requisiti che dovrebbe avere la cornice entro cui avviare i colloqui. L’opposizione chiede in particolare che vengano per prima cosa liberati i prigionieri politici, poi si potrà dialogare. Il presidente, invece, chiede a tutti di sedersi intorno al tavolo senza provare a imporre alcuna condizione. L’inizio del “dialogo inter-comoriano” è stato fissato per il 28 febbraio.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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