In Ucraina pensano già al dopo-Zelensky: chi vuole i generali, chi prevede disordini gravi

In Ucraina pensano già al dopo-Zelensky: chi vuole i generali, chi prevede disordini gravi

16 Giugno 2023 0

Prima o poi in Ucraina, oltre alla fine delle operazioni belliche, arriveranno pure le elezioni, che a norma di legge si dovrebbero tenere fra dieci mesi. Un tempo breve, che potrebbe accorciarsi ancora se per qualche motivo Zelensky dovesse dimettersi. Con una controffensiva che si sta svolgendo in modo incerto qualcuno dice persino che non sia ancora iniziataanche la posizione del presidente sta vacillando. Si inizia così a parlare di cosa e soprattutto di chi verrà dopo di lui. In Europa siamo abituati a vederlo ovunque: sulle copertine dei giornali, in passerella coi premier dei vari Paesi, in collegamento video con tutti i Parlamenti. In realtà in Ucraina è ben lungi dall’essere l’unica figura di riferimento dei cittadini, sia quelli moderati che i nazionalisti più fanatici.

La denuncia di Budanov

Il capo dell‘intelligence del Ministero della Difesa Kyrylo Budanov è indicato come uno dei papabili alla successione. Dal 2020 guida il GUR e si è distinto nel corso nel conflitto anche per il contrasto con l’altra intelligence ucraina, quella militare. Oltre alle lodi nei suoi confronti e alle prospettive di carriera politica, ultimamente è arrivata per lui anche l’attenzione degli avversari interni. Sul suo canale Telegramsuo canale Telegram, Budanov ha infatti denunciato un tentativo di infagarlo a mezzo stampa. In un messaggio di qualche giorno fa, dopo aver precisato che il suo nome ormai è diventato “simbolo di coraggio e di devozione verso la nazione e il popolo in Ucraina”, Budanov si lamenta dell’apparizione di “sporche insinuazioni” sul suo conto. Sarebbero stati dei giornalisti prezzolati a infangarne la sua reputazione immacolata.

Poi specifica che la sua missione comunque non ne viene intaccata, perché per detenere la posizione attuale gode della totale fiducia da parte del Presidente dell’Ucraina e del Comandante in capo delle Forze armate”. Quindi la “sporcizia” gettata addosso a lui e al GUR non sarebbe paragonabile nemmeno lontanamente a un tale privilegio.

L’accusa di favorire politici corrotti

Le insinuazioni lamentate da Budanov si riferiscono allo scandalo nato intorno alla vicenda del membro del consiglio comunale di Kiev Vladyslav Trubitsyn, appartenente al partito di Zelensky. Trubitsyn, accusato di aver preso tangenti, è stato fatto uscire dal Paese grazie all’aiuto del capo delGUR, a cui si era rivolto il corpo delle Forze speciali per consentire al deputato di aggirare il divieto di espatrio (che riguarda i maschi maggiorenni fino a 60 anni di età). In effetti, il deputato è riuscito alasciare il Paese insieme ad altri quattro individui, ufficialmente con l’incarico di reperire attrezzature particolari per le Forze speciali. Il problema è che poi Trubitsyn non è rientrato in patria entro la data stabilita del 25 maggio, evitando così l’inchiesta giudiziaria aperta sul suo conto. Dunque oggi è ufficialmente ricercato dalle autorità ucraine. L’ufficio di Budanov conferma di aver effettivamente agevolato le procedure per farlo espatriare a seguito della richiesta fatta da “altre agenzie di sicurezza e difesa dell’Ucraina”, ma precisa che al momento dell’uscita sul deputato non gravava alcuna restrizione.

Le voci sulla sua morte e il video enigmatico

La campagna diffamatoria includerebbe pure le voci sulla sua morte. È lo stesso GUR ad attribuire questa notizia a un tentativo di disinformazione da parte russa. I sospetti di una sua dipartita sono sorti dopo che il 30 maggio un attacco missilistico russo aveva colpito una sede dell’intelligence della Difesa. Già dal giorno prima il generale non si era più visto in circolazione, sesi fa eccezione per un post – che potrebbe essere stato scritto da altri – e per un enigmatico video uscito l’11 giugno.

Nella breve clip, diffusa sui social del viceministro della Difesa Hanna Maliar, Budanov rimane fermo e silenzioso per tutto il tempo. Nelle intenzioni di chi ha pubblicato il video, che potrebbe anche essere stato registrato in precedenza, sarebbe un invito ai cittadini a tacere e a non rivelare potenziali segreti per non rovinare i piani della controffensiva. Ma gli utenti si sono scatenati a scrivere supposizioni sull’effettivo significato, mettendo in dubbio che rimandi davvero alla controffensiva e non sia invece la preparazione di una qualche “sorpresa” da parte del GUR o addirittura un modo per Budanov di “trollare” i follower“trollare” i follower.

Zaluzhny, la scomoda presenza-assenza

L’altra figura indicata da molti come pretendente aldopo-Zelensky è il Comandante delle Forze armate nazionali Valery Zaluzhny. Il generale aveva ottenuto la sua carica per decisione del predecessore di Zelensky Petro Poroshenko. Al momento, tutti i discorsi sulla sua eventuale candidatura dipendono da un aspetto essenziale: è ancora in vita? La sua assenza dall’orizzonte mediatico comincia ad essere pesante.

Potrebbe essere “semplicemente” incapacitato adoperare, a seguito di un ferimento causato da un missile russo. Il Centro per le comunicazioni strategiche del governo ucraino ha smentito qualunque voce sul suo stato di salute, sottolineando come il generale sia in piena attività. Altri suggeriscono che la cerchia di Zelensky stia cercando di estrometterlo senza troppo clamore, che invece scoppierebbe se gli venisse tolto l’incarico di comandare l’esercito.

Zaluzhny è un personaggio piuttosto ingombrante: soltanto lui sembra in grado di fare ombra al presidente perennemente in tenuta nera e verde. Oltre che sulle azioni militari, la reputazione di Zaluzhny è stata costruita con l’appoggio mediatico di testate internazionali come il Time, che lo scorso autunno ne scriveva in termini entusiastici. La sua descrizione viene fatta in modo da piacere proprio ai gusti americani: marziale ma sportivo, deciso ma spiritoso, una specie di novello Patton o di un Gunny Highway cinematografico. E già in quel momento il giornale statunitense accennava alle tensioni fra il comando delle Forze armate e la presidenza.

Il commento dell’ex generale Krivonos

Nello scontro verbale e politico fra i possibili candidati al vertice è intervenuto anche il generale Serhiy Krivonos. Ora non più in servizio, ma fino a dicembre 2020 era vicesegretario del Consiglio nazionale di sicurezza. L’incarico che aveva ricevuto da Poroshenko gli è stato tolto dall’attuale presidente. Krivonos oggi lo accusa di eliminare progressivamente i suoi avversari dalla scena e lo sta facendo anche con Zaluzhny, scomparso dai media. In questo modo, Zelensky starebbe già pianificando la sua successione. Krivonos ha fatto queste affermazioni in una recente intervista concessa al deputato Geo Leros sul suo canale YouTube.

Ex membro di “Servitore del Popolo” (Sluha Narodu), il partito fondato da Zelensky, Leros oggi è oppositore di quest’ultimo. Nel 2021 si era distinto per avergli platealmente mostrato il dito medio nel corso di una seduta parlamentare. Lo scorso febbraio è stato privato delle prerogative di deputato.

Le previsioni di ammutinamenti, golpe, rivoluzione

Sul suo canale YouTube, l’ex consigliere presidenziale Oleg Soskin racconta senza mezzi termini la gravità della situazione interna. La controffensiva secondo lui è una “causa disperata”. Oltre a preannunciare “pesanti prove” per l’Ucraina, dice che presto o tardi si giungerà a una resa dei conti fra Zelensky e i vertici delle Forze armate.

Lo scontro fra i gruppi di potere sarà di tipo politico, ma non esclude che si arrivialle mani. I militari non perdonano al presidente di aver insistito per tenere posizioni destinate a crollare, mandando inutilmente a morire troppi soldati, persi nel tritacarne di Bakhmut.

Per Soskin, che è stato consigliere economico del secondo presidente ucraino Leonid Kuchma, vi è pure la possibilità di una caduta violenta di Zelensky mediante un golpe vecchia maniera, cioè con una giunta militare che lo elimini e prenda il controllo del Paese. A sua volta, l’ex deputato Ilya Kiva afferma che molto presto si vedranno rivolte e barricate contro il regime al potere. Quando gli ucraini si accorgeranno delle dimensioni del fallimento della tanto decantata controffensiva, allora si rivolteranno. Già adesso nell’esercito si comincia a comprendere l’inevitabilità della sconfitta e l’insensatezza del confronto, e i soldati sono disposti ad ammutinarsi agli ordini dei superiori, scrive Kiva sul suo canale TelegramKiva sul suo canale Telegram.

Prima o poi, oltre alla fine delle operazioni belliche, arriveranno pure le elezioni, che a norma di legge si dovrebbero tenere fra dieci mesi. Con una controffensiva che si sta svolgendo in modo incerto anche la posizione del presidente sta vacillando.

Redazione Strumenti Politici
Redazione Strumenti Politici

Iscriviti alla newsletter di StrumentiPolitici