Il parere agli esperti per il canale americano CNBC: l’Ucraina può combattere ancora per un po’, ma non potrà vincere

Il parere agli esperti per il canale americano CNBC: l’Ucraina può combattere ancora per un po’, ma non potrà vincere

3 Maggio 2024 0

Quali sono le attuali prospettive per l’Ucraina dopo l’ottenimento del nuovo pacchetto di aiuti americani? La giornalista inglese Holly Ellyatt ha raccolto per il portale del canale americano CNBC alcuni pareri qualificati di esperti militari. L’opinione diffusa è che Kiev non può vincere. L’opzione più conveniente sarebbe una tregua il prima possibile, ma col rischio che i russi riescano a sfondare le linee prima che si raggiunga un accordo.

Con un’altra tranche di aiuti americani in viaggio verso l’Ucraina, Kiev può tirare un sospiro di sollievo. Le sue Forze armate riceveranno nuovi rifornimenti militari ed equipaggiamenti per continuare a combattere contro i russi in avanzamento. Tuttavia, poiché gli aiuti futuri sono incerti, gli analisti si domandano quale tipo di “vittoria” l’Ucraina possa realisticamente sperare di ottenere contro la Russia, un Paese che è passato a ritmi di produzione bellica e che è in grado di mobilitare altre centinaia di migliaia di uomini da mettere in campo.

L’opinione di Tursa

L’assistenza attuale permette a Kiev di proseguire la lotta nel breve termine, ma una “vittoria” rapida è altamente improbabile. Ed è tema di discussione con gli alleati l’immagine con cui si prospetterebbe una tale “vittoria”. Sebbene il rinnovato appoggio militare americano dovrebbe bastare a evitare un’eventuale sconfitta nel 2024, gli ultimi mesi hanno chiaramente dimostrato la pericolosità di un’ultradipendenza ucraina dagli aiuti USA, scrive via email a commento della situazione di questi giorni Andrius Tursa, collaboratore della società di consulenza “Teneo” per l’Europa Centrale e Orientale.

Manca pure una visione comune fra Kiev e i suoi alleati su cosa significhi la “vittoria” e su quali passi e quali risorse siano necessari per ottenerla, aggiunge. Ufficialmente l’Ucraina punta ancora a liberare tutti i territori persi dal 2014, ma sono in pochi a crederlo possibile nel breve o nel medio termine. Le discussioni sulle opzioni di conciliazione del conflitto accettabili per Kiev potrebbero riprendere più avanti quest’anno, dice Tursa, in modo particolare in quanto sta crescendo notevolmente la quota di popolazione ucraina pronta a considerare concessioni territoriali in cambio della cessazione delle ostilità o della pace.

Mosca non si ritirerà

Kiev ribadisce che libererà tutti i territori presi dalla Russia a partire dal 2014, cioè la Crimea e le quattro regioni annesse nel 2022, che Mosca sta cercando di russificare concedendo cittadinanza, pensioni e benefici e al tempo stesso cancellando la cultura, la storia e la lingua ucraina dagli spazi pubblici e dalla scuola. I vertici di Mosca hanno di fatto puntato sulla vittoria contro Kiev la propria autorità, legittimità ed eredità storica: dunque è improbabile che ritirino volontariamente le truppe dall’Ucraina orientale e meridionale. Soprattutto da quella orientale, dove da più di un decennio hanno il supporto dei separatisti filorussi.

Occorre franchezza

Gli esperti sostengono che sia opportuno un dialogo “franco” fra gli alleati e l’Ucraina a proposito di come delineare l’eventuale vittoria e di quali concessioni e compromessi debbano essere fatti allo scopo di raggiungere una tregua o un accordo di pace. Desidero vedere la liberazione dei territori occupati dai russi, ma è qualcosa di molto difficile, almeno per il momento. Perciò dobbiamo parlarne coi nostri partner e dobbiamo avere un visione condivisa con loro, dice Oleksandr Musiyenko, analista militare di Kiev e capo del Centre for Military and Legal Studies. Il miglioramento del morale dato dall’ultimo pacchetto di aiuti americani indica che i vertici ucraini hanno poca voglia di discutere su una possibile fine della guerra che escluda una vittoria completa, sostiene Musiyenko.

Scenari diversi da valutare

Qui in Ucraina i cittadini e i politici sono un po’ suscettibili quando si parla di ciò, ma sono convinto che dobbiamo essere sinceri col popolo ucraino e anche coi partner occidentali: è molto importante, afferma alla CNBC. L’ideale per Kiev sarebbe liberare interamente il territorio dai soldati russi e unirsi a NATO e UE, ma sono sicuro che dobbiamo valutare diversi scenari, dice Musiyenko. Molto potrebbe dipende dalla differenza che farà sul campo di battaglia l’ultimo pacchetto americano da 61 miliardi e le armi e le attrezzature che esso fornirà all’Ucraina. E molto ancora dipenderà dal futuro supporto che quest’ultima riceverà dopo le presidenziali americane di novembre. Se le truppe russe potranno essere indebolite, esaurite e respinte nei prossimi mesi, soprattutto nelle regioni meridionali di Kherson e Zaporizhzhia, allora secondo Mysiyenko si aprirebbe uno spazio per le trattative e per un cessate-il-fuoco concordato con gli alleati.

Una tregua perenne

Ciò dipenderà anche dall’ottenimento per Kiev di solide garanzie di sicurezza e di difesa. In tale scenario potrebbe sorgere un qualche genere di equilibrio di forze che risulterebbe infine in una tregua prolungata seppure precaria. Afferma l’esperto: Gli ucraini non avrebbero sufficienti capacità per riprendersi i vecchi territori fino ai precedenti confini, ma nemmeno i russi sarebbero in grado di procedere oltre. L’Ucraina non riconoscerebbe mai le regioni occupate come appartenenti alla Russia, ma un cessate-il-fuoco le farebbe guadagnare tempo. In questo scenario resterebbe indipendente e sovrano, con un elevato supporto occidentale e la possibilità di dialogare con i partner. Musiyenko conclude così: Non accetteremo mai che quelle zone diventino territorio russo, nessuno sarà mai d’accordo, ma ci metteremo ad aspettare come la Germania Orientale e quella Occidentale (fino alla riunificazione avvenuta nel 1990). Questo sarebbe uno scenario che potremmo realisticamente attenderci.

Redazione Strumenti Politici
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